GAZZETTINO ROVIGO 03-01-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
«Il miglior riso d'Italia si produce nel Delta», i soci del Lions hanno scoperto il prodotto Igp
Autore: E. Gar.

Ariano nel Polesine
«Il miglior riso d'Italia si produce nel Delta», i soci del Lions hanno scoperto il prodotto Igp
(E. Gar.) «Il miglior riso del mondo si fa in Italia e il miglior riso d'Italia si fa nel Delta del Po« Con queste parole Rossano Doati, presidente del Lions club Contarina Delta Po ha suggellato la conviviale che si è tenuta al ristorante King di Rivà di Ariano Polesine. Una serata che, proseguendo il percorso di ricerca e valorizzazione delle eccellenze del territorio, ha portato i soci nel mondo del cereale che nel Delta trova le condizioni ottimali grazie al microclima, alle caratteristiche uniche del terreno e la prossimità al mare. «Nel nostro territorio si parla di riso dalla fine del quattrocento, in documenti che risalgono a Giangaleazzo Maria Sforza e a Ludovico Muratori - ha ricordato Doati - si trattava di una coltura marginale, mirata più a bonificare terreni insalubri che a produrre cibo su vasta scala, ma nel tempo si è affinata da diventare un'eccellenza e, soprattutto per le giovani generazioni, un'opportunità di lavoro rimanendo dove sono nati e cresciuti«. Nella relazione di Adriano Zanella, presidente del Consorzio di tutela del riso
del Delta del Po Igp e, come il membro del cda Giorgio Uccellatori, anche produttore, importati i dati illustrati: 1.600 ettari di risaie sparse in venti comuni a cavallo del Po tra Rovigo e Ferrara; 37 grandi produttori; una produzione di 78mila quintali che garantisce 54 € al quintale; la scelta di un'agricoltura ecosostenibile che minimizza la chimica in funzione preventiva piuttosto che curativa; l'utilizzo di tecnologie d'avanguardia che hanno permesso l'abbattimento di 500 mc/ha di acqua; investimenti perla sicurezza degli addetti e un continuo aggiornamento delle tecniche di gestione dei campi. «Alle quattro storiche varietà di riso del Delta, Carnaroli, Arborio, Baldo e Volano, oggi ne abbiamo aggiunti altre cinque, Caravaggio, Cammeo, Keope, Telemaco e Karnak, che ci hanno aperto altri mercati - ha sottolineato Zanella - peccato che la burocrazia, con patentini, documenti, autorizzazioni e freni di ogni tipo, rappresenti una zavorra e una minaccia per il settore».

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