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All’antico splendore la Madonna del ’400 - Cronaca - lanazione.it

Pubblicato il 13 gennaio 2022
All’antico splendore la Madonna del ’400
Il profondo e delicato intervento reso possibile dal sostegno dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze e dal contributo del Lions
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Un tesoro ritrovato: la Madonna dell’Immacolata Concezione il cui restauro è terminato pochi giorni prima di Natale. L’intervento è stato possibile grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che, con il bando “Firenze Restaura”, interviene sul territorio della Città Metropolitana, finanziando il restauro di opere presenti nelle chiese e nei musei di proprietà ecclesiastica. Il restauro ha avuto anche il contributo del Lions Club Ferruccio Busoni di Empoli, che continua il suo impegno per restaurare opere d’arte nelle chiese empolesi....
Un tesoro ritrovato: la Madonna dell’Immacolata Concezione il cui restauro è terminato pochi giorni prima di Natale. L’intervento è stato possibile grazie al contributo dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze che, con il
bando “Firenze Restaura”, interviene sul territorio della Città Metropolitana, finanziando il restauro di opere presenti nelle chiese e nei musei di proprietà ecclesiastica. Il restauro ha avuto anche il contributo del Lions Club Ferruccio Busoni di Empoli, che continua il suo impegno per restaurare opere d’arte nelle chiese empolesi. Il restauro, inoltre, ha svelato anche aspetti nuovi dell’opera.
Sulla testa della Madonnina sono stati ritrovati dei grumi di collante applicato per fissare una corona, oggi andata perduta, come confermato da una vecchia immagine. Durante il restauro, inoltre, è stato rinvenuto, all’interno dell’incavo del braccio destro, un piccolo rosario d’argento, probabilmente del ‘700, ricordo e testimonianza della devozione popolare che da sempre ha accompagnato la Madonna dell’Immacolata Concezione. Un tesoro, appunto, perché si tratta di una scultura in terracotta policroma della fine del Quattrocento proveniente dall’Oratorio dell’Immacolata Concezione di Santa Maria a Ripa. Un capitolo di storia importante. Nel 1524 l’Oratorio minacciava di crollare e i confratelli della Compagnia decisero di trasportare la Madonnina presso la Compagnia di San Lorenzo nella Pieve di Empoli. Valfredo Siemoni, ha ritrovato e pubblicato i documenti di questo importante passaggio nell’Archivio Parrocchiale. Il restauro, iniziato a ottobre, è terminato a dicembre del ed è stato effettuato sotto l’alta sorveglianza della dottoressa Anna Floridia, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Firenze e le province di Pistoia e Prato.
E’ stata effettuata un’accurata pulitura delle superfici, recuperando in particolare la cromia dei raffinati “incarnati” del volto, delle mani e della veste bianca, consolidando localmente la terracotta e integrando le parti perdute sulle quali è stato eseguito un minuzioso ritocco pittorico. Il manto della Madonna non è stato riportato alla sua cromia originaria perché molto lacunosa. Infatti, considerando il discreto stato di conservazione delle ridipinture effettuate nel corso degli anni, è stato deciso di mantenerle conservando l’aspetto ormai acquisito dalla Madonnina nell’immaginario collettivo.Una cura particolare ha richiesto il basamento in terracotta dorata, che rappresenta l’incontro dei genitori di Maria, Gioacchino ed Anna, alle Porta Aurea di Gerusalemme. Al riguardo è stato scoperto che in realtà si tratta di una formella in terracotta realizzata probabilmente nel 1700, quando la Madonnina è stata collocata nell’attuale cappella e quindi non è coeva alla statua.
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