NAZIONE MASSA CARRARA 25-01-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
L'abbraccio degli studenti - Ali Piccinin, la statua del "Palma" in Algeria «Il nostro abbraccio simbolo di unione»
Autore: Criscitiello Ludovica

LA STATUA DI ALI PICCININ CREATA DAI RAGAZZI PARTE PER ALGERI
All Piccinin, la statua del "Palma" in Algeria
«II nostro abbraccio simbolo di unione»
Inaugurata ieri l'opera degli allievi del liceo artistico alla presenza dell'ambasciatore del paese dove il bimbo del Mirteto divenne pascià
LO SCRITTORE NICOLAI
«Voglio donare ai nostri ospiti un documento che ricordi questa figura»
di Ludovica Criscitlello MASSA
Ali Piccinin 'torna' ad Algeri, nelle vesti di statua, al fianco di quella moschea costruita per l'amore della sua vita, la principessa Lallahoum, che ancora oggi si erge in tutto il suo splendore a Place des Martyrs. E che il 4 marzo festeggia 400 anni. L'opera degli studenti dell'Istituto Palma, seguiti dall'insegnanLA DESTINAZIONE
Arriverà ad Algeri a fine febbraio e sarà posta vicino alla moschea in Place des Martyrs
te Paolo Della Pina, è stata inaugurata ieri nel laboratorio d'arte di Alessandro Mosti Art Sculptures in via Tineli. Per realizzarla anche il Lions Club Massa Carrara Host ha offerto il suo contributo. A dare una forma al blocco in marmo, partendo dall'idea di un abbraccio, è stata la studentessa oggi diciannovenne Giulia Vatteroni. Il suo bozzetto fu scelto dal precedente ambasciatore algerino durante una sua visita a Massa in occasione
della mostra a Palazzo Ducale di tutti i bozzetti realizzati dagli studenti. L'inaugurazione è stata preceduta da un incontro al li
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ceo artistico dove la dirigente scolastica Ilaria Zolesi, gli insegnanti e le autorità locali hanno ricevuto il nuovo ambasciatore algerino S.E. Abdelkrim Touahria e il console generale di Algeria Nassima Hocine. Presenti tra gli altri il sindaco Persiani, il presidente della Provincia Lorenzetti, la vicaria della prefettura Antonelli e la presidente della Fondazione Marmo Bernarda Franchi. «Sono lieto di compiere una delle mie prime missioni, dopo la nomina, qui a Massa per condividere con voi la gioia di ricevere una statua simbolo di unione tra i nostri due paesi - Ha detto l'ambasciatore-, Alì entrò nel nostro Paese come prigioniero per poi riscattarsi e diventare pascià. Mi auguro che questo possa essere il preludio di una cooperazione tra Italia e Algeria su tutti i livelli». E proprio in questa occasione lo scrittore massese Riccardo Nicolai che, qualche anno fa dopo alcune ricerche storiche portò alla luce la storia del bimbo del Mirteto rapito a dieci anni dai pirati e portato in Algeria, ha consegnato all'ambasciatore e al console un documento in cui viene citato Alì Piccinin. «Quando i francesi arrivarono ad Algeri nel 1830 fecero un censimento degli edifici religiosi. Uno di loro scrisse un libro in cui fu citata la moschea di Place des Martyrs e si fa riferimento a un atto con cui si rendono inalienabili i beni terrieri di proprietà di Piccinin. Un personaggio amato e uomo di parola che fu ucciso per una scelta politica. Vorrei donare questo documento a entrambi affinché possano leggerlo con calma a completamento di questo percorso». La statua sarebbe dovuta partire oggi dal porto di Marina di Carrara alla volta di Algeri per essere posta proprio al fianco della moschea. «L'ambasciatore - spiega Della Pina - ci ha proposto di aspettare fino a fine mese per farla arrivare in concomitanza con la Fiera del libro che si terrà a marzo ad Algeri. Un evento dove l'Italia sarà il paese ospite d'onore e che vedrà la presenza del ministro Franceschini».
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L'idea di Giulia Vatteroni diventa arte Dal bozzetto fino al risultato finale
È stata la giovane studentessa a dare forma con la sua idea al blocco di marmo
MASSA
Giulia Vatteroni ha 19 anni e le idee chiare. Proprio come le aveva quando ha immaginato il significato della statua che doveva rappresentare Alì Piccinin. Due figure. Quella dietro è una donna velata che simboleggia Algeri e accoglie in un abbraccio l'altra figura, quella di Piccinin, il bambino diventato uomo che arrivò come prigioniero in Algeria, divenne schiavo ma poi riuscì a emergere fino a diventare pascià. «Mi è sembrato il modo migliore per raccontare attraverso la scultura la storia di Alì - spiega Giulia -, non mi aspettavo questa bellissima sorpresa,dopo aver partecipato con il mio bozzetto alla mostra della scorsa estate. Devo ringraziare
Giulia Vatteroni e l'ambasciatore
il prof. Della Pina che ci ha portato nei luoghi di origine di Piccinin, qui al Mirteto proprio per farci conoscere meglio la sua storia, a partire dall'infanzia. E ci ha mostrato gli abiti indossati in quel tempo ad Algeri». II bozzetto di plastilina è stato studiato attraverso una scansione fotografica che ha permesso di avere un modello di come sarebbe venuta la statua a grandezza naturale. Poi un robot sotto la supervisione dei ragazzi e dell'insegnante ha sbozzato il blocco di marmo ed è venuta fuori l'opera che raggiunge un'altezza di tre metri. Un lungo applauso ha seguito l'inaugurazione della statua. Guardando in viso Alì Piccinin sembra quasi di rivedere Nicolai, lo scrittore che ne ha riscoperto la storia diventata poi un libro intitolato "Alì Piccinin. Un mortegiano Pascià di Algeri". Libro che ha ispirato Giulia. «Ora sto frequentando la Scuola Design e Moda a Firenze. Ho deciso di seguire l'arte della creatività disegnando vestiti».
LuCri
Al centro e in basso l'ambasciatore Touahria e il console Hocine con le autorità locali all'inaugurazione (Foto di P. Nizza)
De eMatra l'ambeaciatore e II console con gli studenti, Riccardo Nlcolal, le autorità locali el liceo artistico 'Palma', Bernardo Franchi e Paolo Dello Pine nel loboreroric done (i rro di Paolo ' ,m)

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