LARENA.IT
25-01-2022
Sezione: WEB
«Stop ai soli aiuti di cibo servono centri d’ascolto»
a L'Arena+
Emporio della solidarietà al centro dell’attenzione nell’Unità pastorale di Bussolengo: un tema di interesse generale che ha coinvolto numerose associazioni che operano sul territorio nella prima assemblea di presentazione il 10 novembre scorso. La seconda riunione è convocata per domani alle 20.30, al sociale parrocchiale di via Don Calabria. «Dopo tanti di esperienza», dice il parroco moderatore dell’Unità pastorale, don Diego Righetti, «dei centri Caritas e in quelli delle associazioni caritative del nostro Comune, emerge un dato: dare semplicemente qualcosa a chi è nel bisogno, non sempre si rivela la strada migliore da seguire. Ma l’esperienza ha dimostrato che questo modo di fare assistenziale, non risolve i problemi, ma al contrario li stabilizzaperché fa dipendere le persone dall’aiuto che viene loro offerto. Insomma: se la borsa della Caritas viene elargita in modo indefinito, anche per anni, coloro che vengono a prelevarla trovano poi «naturale» continuare a farlo. In questo modo chi è povero rimane povero, perché continua a dipendere dall’aiuto che la tal associazione regolarmente gli fornisce». L’emporio, in questa situazione si configurerebbe con un diverso approccio alla povertà. Continua il parroco moderatore: «Per provare un diverso approccio alla povertà, abbiamo iniziato un percorso già ampiamente collaudato a livello nazionale e diocesano, che prevede la realizzazione di un Emporio della Carità. La differenza più evidente è che chi va all’Emporio si fa la spesa da sé e non trova borse preconfezionate, che potrebbero non corrispondere alle esigenze della famiglia. Questo modo di fare la spesa è reso possibile da una tessera a punti che viene assegnata dai Centri di ascolto che ogni parrocchia o associazione dovrà far nascere. Questo è il primo passo avanti, perché attraverso l’ascolto si mettono sul tavolo tutte le problematiche che una persona o una famiglia sta affrontando e che spesso non sono solo alimentari». Il centro di ascolto che si andrebbe a creare, e che fa parte anche dell’attività dell’Emporio, rappresenta uno dei punti più qualificanti del nuovo modo di fare carità. «Lì», conclude don Diego, «con la collaborazione dei servizi sociali, le situazioni di difficoltà vengono esaminate e si prova ad individuare non solo i problemi, ma anche le risorse che si possono mettere in campo. Insomma, non si tratta solo di dare qualcosa, ma di mettere in movimento le possibilità di cui una famiglia dispone per un passo avanti verso l’autonomia. La serata introduttiva è stata un’occasione in cui le diverse associazioni dell’Unità pastorale si sono incontrate ma soprattutto hanno ascoltato la proposta, provando ad immaginare un loro ruolo e una loro possibile cooperazione al progetto». Alla prima serata di presentazione dell’Emporio della solidarietà hanno partecipato esponenti di associazioni confessionali o laiche che operano a Bussolengo: A.ge.s.p.ha, Ass. Arma aereonautica, Ass. La Goccia, Ass. Scout cattolici italiani, Assistenti sociali del Comune di Bussolengo, Bussolengo incontra, Caritas, Circoli Noi di Cristo Risorto, Santa Maria Maggiore e San Vito al Mantico, Circolo pensionati ed anziani, Fevoss, Gruppo Aido, Gruppo Avis, Gruppo “Scambio tra mamme”, Gruppo Pace creativa, Gruppo podistico, lions club, Protezione ambientale civile, Unitalsi, Vivere con dignità.•.
Lino Cattabianchi
#|#https://www.larena.it/territori/grande-verona/stop-ai-soli-aiuti-di-cibo-servono-centri-d-ascolto-1.9147569