ILFATTONISSENO.IT 26-01-2022

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Caltanissetta, chi era Giuseppina Panzica, la partigiana che "riceve" un spazio tra le vie cittadine - il Fatto Nisseno - Caltanissetta notizie, cronaca, attualità

Mer, 26/01/2022 - 08:39
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Ancora piange quando parla della mamma e ne racconta le vicende come partigiana dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943.
Rosaria Luca, 90 anni a Maggio, avrebbe tanto desiderato venire a Caltanissetta per essere presente domani alla cerimonia di intitolazione della già via Piazza Armerina alla madre, Giuseppina Panzica, insignita nel 2018 da Sergio Mattarella della medaglia al merito civile.
Si sarebbe commossa e avrebbe ancora volta ricordato ai cittadini e alle cittadine nissene di quando la sua giovane mamma nel lontano 1929 uscì proprio dal civico n°6 della palazzina in via Piazza Armerina per recarsi alla stazione ferroviaria, con in braccio il primogenito Ignazio, e prendere il treno che l’avrebbe portata a Legnano dove l’attendeva il marito.
Da lì sarebbero andati a Ponte Chiasso, al confine con la svizzera, dove avrebbero preso in affitto la casa in via Vincenzo Vela n°1, dal cui giardino sarebbero passati nel 1944 centinaia di ebrei per raggiungere la libertà in Svizzera oltre che documenti “sensibili” destinati ai partigiani del Comasco.
Scoperta e arrestata dai nazifascisti, Giuseppina venne deportata nel campo di concentramento di Ravensbruck dove rimane fino al 1945.
“Ancora ricordo il momento – ha sempre raccontato Rosaria Luca, visibilmente commossa – in cui rividi mia madre dopo due anni, provata nel corpo e nello spirito ma viva”.
La storia della Panzica è stata riportata alla luce dal colonnello Gerardo Severino, direttore del museo storico della Guardia di Finanza, a cui dovrebbe essere conferita il prossimo 25 aprile dal Comune di Caltanissetta la cittadinanza onoraria, che nel ricostruire la storia del finanziere Gavino Tolis venne a conoscenza della Panzica, che con Tolis collaborò per parecchio tempo.
Domani, invece, Giornata della memoria, la cerimonia di intitolazione della via già Piazza Armerina a Giuseppina Panzica oltre che l’affissione accanto al civico n°6 di una targa che riporta le motivazioni della medaglia al merito civile, si svolgerà alle ore 11 alla presenza delle autorità cittadine, di Onde donneinmovimento, promotrici dell’intera iniziativa, Anpi, Etnos e Storia Patria, e di una rappresentanza di studenti del Liceo classico “Ruggero Settimo”, del liceo scientifico “Alessandro Volta”, del liceo delle scienze umane “Alessandro Manzoni”, e dell’Itas “Luigi Russo”.
“Siamo contente del risultato raggiunto – dice Ester Vitale, portavoce di Onde donneinmovimento – a distanza di due anni dalla nostra richiesta al sindaco Gambino di intitolare la via Piazza Armerina a Giuseppina Panzica, anche se non possiamo non rammaricarci dei tempi troppo lunghi che sono occorsi e che vorremmo augurarci non siano da attribuire al fatto che si trattasse di una donna, considerato che in casi similari ma con protagonisti uomini le procedure per raggiungere lo stesso risultato sono state molto più veloci e meno farraginose”.
Giuseppina Panzica da giovane
“L’obiettivo conseguito – continua la portavoce di Onde donneinmovimento – dovrebbe essere motivo di orgoglio per tutti i cittadini e le cittadine nissene, perché consente di recuperare la memoria storica della nostra città che ha avuto durante la Resistenza illustri rappresentanti, sia tra uomini che tra donne”.
“Infine – conclude Vitale – vorremmo che finalmente si cominciassero a far conoscere alle giovani generazioni donne nissene che hanno avuto un ruolo politico, sociale, culturale di spessore e che risultano da un punto di vista temporale più vicine a loro. Come Onde donneinmovimento abbiamo iniziato da tempo con Letizia Colajanni e con Elvira Mancuso”.
Sempre domani verranno poste, a cura del Museo diocesano “Mons. Giuseppe Speciale” e del Lions club di Caltanissetta a Santa Lucia e in corso Vittorio Emanuele, di fronte il Consorzio universitario, le prime sei pietre d’inciampo in ricordo di altrettanti cittadini nisseni deportati nei campi di concentramento durante la seconda guerra mondiale.
Giuseppina Panzica con la famiglia
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