GIORNALE DI VICENZA 26-01-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
«I Governi non sanno cosa serve alle aziende»
Autore: Bonacini Maria_Elena

LIONS VICENZA HOST L'ex presidente di Confindustria Vicenza
«I Governi non sanno cosa serve alle aziende»
Vescovi: «Non difendono le imprese. Anche Draghi
aveva cominciato bene però due mesi fa ha mollato»
Energia, è stata favorita la Francia «Sono ottimista però: il 2021 ci ha visto fare meglio dei tedeschi»
Niarßa Elena Bunacini
•• Covid, energia, politiche del lavoro, Governi «che non sanno di cos'hanno bisogno le aziende e non le difendono» e Draghi «che ha iniziato facendo cose buone, poi 2 mesi fa ha mollato». E uno sguardo a tutto tondo quello di Luciano Vescovi, invitato dal Lions Club Vicenza Host per una lezione sull'economia vicentina tra pandemia, crisi e rilancio, dal suo punto di vista privilegiato di imprenditore e past president di Confidustria Vicenza.
Anestatizzati «Il Covid ci ha anestetizzati - sottolinea Vescovi - Non parliamo d'altro, mentre ci sono stati cambiamenti profondi, come la Brexit nel 2016, il ciclone Trump che ha ribaltato il paradigma della politica internazionale, e attorno a noi c'è un clima generale di guerra». Un contesto nel quale si muovono le aziende vicentine. «La nostra provincia ha 830 mila abitanti e 100 mila partite iva, la Confindustria più forte d'Italia con 1.700 aziende, 85 mila dipendenti e 35 miliardi di fatturato e
con volumi di export impressionanti, 18 miliardi nel 2019, tornati nel 2021. La Grecia fa un export globale di 26 miliardi, ma togliendo i 6 del petrolifero, come export siamo lì. E la qualità è ben diversa. Inoltre la provincia di Vicenza ha 9 miliardi di surplus, mentre la Grecia 4 miliardi di debiti».
II disastro delle bollette I problemi, però, non mancano, a partire dal deficit demografico e di giovani, «che vanno all'estero, s'innamorano, trovano lavoro e restano là». E l'altro, forse il più discusso negli ultimi tempi, è l'aumentodei prezzi delle materie prime, dell'energia e delle commodity. «Per l'industria manifatturiera una bolletta che passa da 8 a 37 milioni spiazza. Le aziende che hanno bisogno di energia a un prezzo competitivo vanno in crisi rispetto ai competitori internazionali e sono indifese, a causa di un paese che perde di vista gli elementi critici di politica industriale. Non ci accorgiamo che la nostra politica industriale corrisponde a quella europea». Un cui strumento è, secondo l'imprenditore, la tassonomia verde, «con il quale l'Europa indirizza le scelte finanziarie private verso gli investimenti ecosostenibili».
Accordi internazionali E la politica energetica, sottolinea Vescovi, è anche ciò che sta sotto al trattato del Quirinale, l'alleanza franco-italiana sottoscritta da Draghi e Macron. «Da quell'accordo la Francia ha portato a casa il nucleare, garantendo alle sue aziende di pagare 45 euro il kilowatt, contro i 270/300 che paghiamo noi». E il gas? «E vero che la Russia non ha mai mancato una fornitura, ma ha svuotato tutti i gasdotti dell'Ucraina e quando le fa comodo ne dà di più rispetto a quello contrattualizzato e se lo fa pagare. Noi facciamo gli schizzinosi, i cinesi no e stanno sottoscrivendo contratti pluriennali, facendo incetta delle future fonti di energia».
Governi Infine, la politica. «Noi non vogliamo i soldi dello Stato, ma poter lavorare al pari con gli altri. Il Conte 1 ha distrutto le politiche attive del lavoro; il Conte 2 ha messo 100 miliardi in una manovra folle, mentre Draghi ha iniziato bene, con ministri di qualità come Colao, sostituendo Arcuri con Figliuolo e non cedendo sulle riaperture. Poi due mesi fa ha mollato e la Legge di bilancio dimostra che ha lasciato fare ai partiti. Non ci si candida così alla presidenza della Repubblica».
Ottimismo Vescovi, comunque, è ottimista. «Perché le aziende vicentine nel 2021 hanno fatto meglio di quelle tedesche e nelle crisi ripensano il prodotto etornanocompetitive». •

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Littervento dlLuciano Vesoovil'altra sera al Lions club Vicenza Host

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