GAZZETTINO BELLUNO 27-01-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Parola di Buzzati: studiosi a confronto a 50 anni dall'addio
Autore: De Donà Daniela

Parola di Buzzati: studiosi a confronto a 50 anni dall'addio
Mezzo secolo senza l'autore bellunese più conosciuto: oggi e domani convegno internazionale online dello Iulm
L'ANNIVERSARIO
Un inverno freddo. Nevicava da giorni a Milano. Era il 28 gennaio 1972. Dino Buzzati moriva, alla clinica "La Madonnina", per un tumore al pancreas. Lontano dal profilo delle cime che amava, vicino al profilo del Duomo, simbolo della città dove lavorava: cronista al Corriere della Sera. Chissà se saranno venuti a dargli conforto i ricordi delle arrampicate, del giorno in cui, era il 1951, salì sotto la parete rosa e violetta della Schiara per raccontare ai lettori del Corsera un'inaugurazione speciale: quella del rifugio Settimo alpini. Avrà ripensato, forse, nelle ultime ore di vita, "ai valloni deserti, con le gole tenebrose, con i crolli improvvisi di sassi", a quelle valli abitate da elfi e folletti che, scriveva "sono valli che non ho mai visto da nessuna altra parte, identiche ai paesaggi di certe vecchie stampe del Romanticismo".
LA PAROLA A CONVEGNO A 50 anni giusti dalla morte Belluno si inchina nel ricordo, puntando a vari eventi, spesso con collaborazioni importanti. Attraverso, soprattutto, l'Associazione "Dino Buzzati" presieduta da Marco Perale. Già oggi c'è un appuntamento importante, che si concluderà domani, proprio nella data (il 28 gennaio) in cui ricorre il cinquantesimo anniversario della morte. Il filo rosso del convegno internazionale online è nel titolo, "Buzzati e la parola" (dalle 9.30 ci si potrà collegare per la diretta streaming sul sito iulm.it all'interno del quale si troverà il link news-ed-eventi/news/50 anni-dino-buzzati-convegno). Tanti gli studiosi dell'opera buzzatiana che metteranno in campo specifici approfondimenti sul linguaggio poliedrico di un Buzzati che fu narratore, cronista di nera e cronista sportivo. Senza dimenticare "la parola" usata come creatore di graphic novel. Protagonisti, tra i relatori, anche un gruppetto di bellunesi: «Parleranno, presentando le loro ricerche, ben sei componenti del nostro Comitato scientifico» precisa Perale che annuncia un ricco palinsesto per il 2022, a livello di incontri. Tra Venezia, Milano, Torino, Chambery (ce ne occupiamo anche a pagina 16 del fascicolo nazionale, altro link utile è www.dinobuzzati.it).
DENTRO IL BOOM ECONOMICO Un appuntamento curioso, tra i tanti, è quello che porterà Dino Buzzati in terra emiliana, là dove ruggiscono le Ferrari. E Confindustria a contribuire alle celebrazioni. Lo fa con una trasferta del convegno "Buzzati negli anni del boom economico" che si era tenuto a Belluno a ottobre 2021, organizzato da Confindustria Belluno Dolomiti e Hub Triveneto Università Luiss. A inizio giugno (domenica 5) a Fiorano Modenese, grazie all'intesa tra Comune e locale Confindustria, «arriveranno relatori da Cambridge, da Basilea, da Torino, dall'Università Cattolica di Milano» anticipa Perale che ha intessuto i contatti nell'area tra Maranello e il distretto industriale della piastrella. In cantiere legami con il Lions Club che ricorderà il legame con Gabriele Franceschini (di cui ricorre il centenario della nascita), la guida alpina spesso al fianco di Buzzati, specialmente nella zona delle Pale di San Martino. Non manca all'appello, nel ricordo di Buzzati, il Comune di Limana, con i "Miracoli di Val Morel".
AL MUSEO RIZZARDA Gli eventi, magari in tono minore, toccheranno anche la terra bellunese. Un esempio? In autunno, al Museo "Carlo Rizzarda" di Feltre, in collaborazione con la locale amministrazione comunale, si potrà godere della lettura di una parte dell'epistolario, donato da Almerina, la moglie di Dino. Due giorni fa, intanto, a dare l'abbrivio al ricordo di Buzzati è stato, insieme a Francesco Chiamulera e alla sua "Una montagna di libri", Lorenzo Viganò, giornalista del Corriere della Sera a cui Almerina Antoniazzi Buzzati, moglie di Dino, aveva affidato l'intero archivio del marito.
Daniela De Donà
© riproduzione riservata

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RARE le immagini in cui Dino Buzzati sembra lasciarsi andare, quindi questa rappresenta forse un'eccezione: al suo fianco Roily Marchi con cui scalò la Croda da Lago nel 1966

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