RIVIERA 03-02-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Quando il Signor Averna abitava a Sanremo
Autore: Maccaferri Simona

1.[3. K ],1 ilü::e:f 17x.,
Lo storico stabilimento dell'Avema in provincia di Caltanissetta.
CURIOSITÀ II legame tra la Città dei Fiori e seto dei fondatori della nota marca siciliana dell'amaro che acgristò casa per trascorrere lunghi periodi con la moglie Rosetta
Quando il Signor Averna abitava a Sanremo
Siciliano, dal 1973 chiese di entrare a far parte del Lions Club Sanremo Host del quale rimase socio per diversi anni Simona Maccaferri SANREMO Imcn1 Un legame iniziato nei primi anni' 70 quello tra il Conte Paolo Averna nipote di don Salvatore, fedele custode dell'antica ricetta del liquore, e la città di Sanremo. Paolo Averna, insieme ai fratelli Salvatore, Emilio e Michele e alla madre Annamaria fondò nel 1968 fondò la Fratelli Averna S.p.a., noto marchio di liquori. Pur siciliano doc, il conte Averna trascorreva a Sanremo lunghi periodi insieme alla moglie Rosetta Già socio Lions a Caltanissetta, sua città di origine, chiese di poter far parte del Lions Club Sanremo Host e, una volta entrato nell'associazione, vi rimase fino al suo decesso. A far conoscere Sanremo al Conte Averna fu Lodovico Monteleone, ex vicepresidente della Siae e la consorte Rosalba Sopranzi amici di famiglia del re dei liquori. A rimanere nell'archivio lionistico sanremese fu una relazione che Averna fece durante una serata del 4 febbraio del 1975 dal titolo «L'arte nell'attività turistica». II Conte e la moglie Rosetta amavano così tanto la città dei fiori da acquistare prima una casa in Via Hope e poi un attico in via Padre Semeria. Un uomo di grande umanità e cultura che aveva scelto Sanremo come sua dimora per i lunghi inverni da trascorrere insieme ai suoi amati amici Monteleone
La storia dela diiastia dogi Averna
La storia dell'amaro Averna affonda le sue radici in un liquore dalla ricetta segreta realizzato sin dai primi dell'800 dai monaci Benedettini dell'Abbazia di Santo Spirito. Ricetta che fu regalata nel
1859 a Salvatore Averna da Fra Girolamo, in segno di riconoscenza per le sue opere di benefattore, di una antica pergamena sulla quale era scritta la ricetta segreta di un elisir di decine di erbe, radici e agrumi provenienti da tutto il mondo che, pur essendo definito "amaro", è buono e possiede doti toniche e terapeutiche che i cappuccini del convento nisseno erano soliti preparare da tempo immemorabile come miracoloso rimedio per le febbri malariche, il catarro intestinale e i disturbi della digestione. Negli anni successivi l'amaro ottenne pure importanti riconoscimenti da Re Umberto I che nominò Francesco Averna fornitore della Real Casa. Così nel 1968 don Salvatore insieme con i figli Emilio, Michele e Francesco, prese la decisione di trasformare la tenuta di Xiboli in un opificio artigianale. Dopo la morte di don Salvatore e dei suoi fratelli, Francesco Averna rimase il solo erede dell'azienda fino al 1923. Fu la moglie Anna Maria, primo esempio di donna imprenditrice siciliana, a sostituirlo alla guida dell'azienda assieme ai figli Salvatore, Paolo, Emilio e Michele. II salto nazionale avvenne con la pubblicità: il primo spot sull'amaro fu trasmesso nel 1968 durante "Carosello". In poco meno di un decennio l'amaro Averna raggiunse la leadership del mercato degli amari in Italia conquistandone il 17% e cominciò la sua distribuzione all'estero. Nel 1989 il gruppo acquisì Villa Frattina, azienda friulana che produce grappe, vini e spumanti, mentre nel 1995 l'azienda dolciaria piemontese Pernigotti (venduta poi al gruppo turco Toksoz). La gestione dell'azienda Averna dalla fine degli anni Settanta è passata in mano alla quarta generazione, composta da quattro cugini, ognuno con il 25%: da un lato Francesco Rosario assieme alla moglie Luisa Polizzi (che ha promosso lo slogan "Amaro Averna, il gusto pieno della vita") e la sorella Maria Luisa (amministratore delegato), entrambi figli di Emilio Averna, regista dell'espansione industriale del gruppo, e dall'altro Anna Maria (consigliere) e Francesco Claudio (vicepresidente), figli di Michele Avema. Il marito di Anna Maria, Giovanni Pagliarello, è stato il secondo amministratore delegato. Anche la quinta generazione era entrata nel capitale della società modificandolo, con sette cugini, sei dei quali con il 2,5% ciascuno, e cioè Maria Luisa e Paolo Pagliarello, figli di Anna Maria; Emilio e Alessandro figli di Francesco Rosario; Anna Maria e Stefania Giannone, figlie di Maria Luisa; infine Alessandra Luisa, figlia di Francesco Claudio con il 2%, cui si aggiunge il 3% della madre Francesca Rizza. Nel giugno del 2014 l'intero gruppo Averna fu venduto dalla famiglia, giunta come detto alla quinta generazione, al gruppo concorrente Campari per la cifra di 103,75 milioni di euro.

***

#s#28 #t#1 #c#Imperia#c#