AMICODELPOPOLO.IT 06-02-2022

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L’arte delle spade nel Bellunese apprezzata dal Lions Club Belluno

Belluno
L’arte delle spade nel Bellunese apprezzata dal Lions Club Belluno
La visita alla mostra allestita al Museo Fulcis è stata un’occasione per conoscere un’attività che ha caratterizzato nei secoli scorsi la provincia di Belluno.
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Grazie alla guida del socio Marco Perale, assessore alla cultura del Comune capoluogo, i soci del Lions Club di Belluno hanno potuto apprezzare l’interessante mostra «Acqua ferro fuoco. Arte delle spade nel Bellunese» allestita al Museo Fulcis e realizzata dal Comune nell’ambito del progetto Klang.
Durante la visita Perale ha spiegato il contesto storico del periodo della Repubblica di Venezia in cui Belluno diventò la capitale degli spadai. La sua provincia era ricca di boschi, minerali e acqua (elementi indispensabili per lo sviluppo dell’attività della lavorazione del ferro) che hanno consentito di dare vita all’intera filiera produttiva, dall’estrazione del minerale (quello più pregiato proveniva dal confine con il Principato vescovile di Bressanone), fino alla produzione delle lame nelle fucine da spade. Un quadro arricchito di aneddoti e storie e da cenni sulla commercializzazione e sull’uso delle armi nella società del tempo. Per esempio è stato fatto presente che l’abilità e la fama degli spadai bellunesi era tale che nel 1578 il mercante inglese Lancillotto Rolanson e il gentiluomo Giovanni Brone stipularono con il noto spadaio Andrea Ferrara il contratto per la fornitura di 7.200 spade all’anno per dieci anni.
L’avvento delle armi da fuoco e la caduta della Serenissima Repubblica di Venezia misero fine alle attività fusorie e le poche che rimasero si riconvertirono nella lavorazione di chiodi e materiali da lavoro.
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