GAZZETTA DI PARMA LA DOMENICA 06-02-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Divina commedia illustrata: dal codice 3285 a Scaramuzza
Autore: R.c.

Divina commedia illustrata:
dal codice 3285 a Scaramuzza
Nuova Pilotta Ancora una settimana di tempo per visitare la mostra negli spazi delle Scuderie appena restaurate
Due percorsi monografici paralleli se pur fisiologicamente congiunti, la scoperta di una sede magnifica, le Scuderie Ducali appena restaurate e rese sede espositiva della Grande Pilotta. E quanto la direzione del Complesso monumentale della Pilotta propone, fino al 13 febbraio, nell'ambito del progetto «Dante e la Divina Commedia in Emilia Romagna», un percorso espositivo diffuso che valorizza il patrimonio dantesco di 14 biblioteche e archivi storici nel territorio in cui l'autore della Commedia, dopo l'esilio, trovò la sua seconda patria. ll titolo del progetto - «Un splendor mi squarcio '1 velo» - tratto dal trentaduesimo canto del Purgatorio ha ricevuto il patrocinio del comitato per le celebrazioni dantesche. A prefigurare il contenuto della mostra sono le due citazioni del sottotitolo, owero «il codice 3285» e il nome di Scaramuzza. Il codice citato è il Ms. Parm. 3285, uno dei maggiori tesori della Biblioteca Palatina capolavoro già appartenente ai Danti del Cento, è riconosciuto come una delle più antiche trascrizioni della Commedia dantesca (risale ai primi del '300), dotato di uno straordinario apparato decorativo
(recentemente oggetto di una campagna di restauro finanziata dal Lions Club di Parma e di una completa digitalizzazione). Intorno, e accanto, Giuseppa Zanichelli ha ideato un percorso che svela al pubblico l'importantissimo patrimonio di opere dantesche, manoscritte e a stampa, posseduto dalla Palatina. Tesori bibliografici (e artistici) acquisiti nei secoli dai Farnese, dai Borbone e, infine, da Maria Luigia d'Austria. La seconda citazione proposta nel sottotitolo menziona Scaramuzza, in riferimento all'artista parmense Francesco, che esegui i dipinti murali con tecnica ad encausto a freddo tra il 1841 e il 1857, al fine di impreziosire con la sua opera la Sala Dante della Biblioteca Palatina, che conserva la magnifica raccolta di manoscritti, incunaboli ed edizioni rare dantesche, passione e vanto della ducea di Maria Luigia d'Asburgo. Questo prestigioso incarico diede spunto al pittore per una ulteriore impresa: illustrare l'intera Divina Commedia e già nell'anno del centenario, il 1865, a Firenze vennero esposte le sue tavole riguardanti l'Inferno. Nel 1876 Scaramuzza termina l'avventura titanica di illustrare l'intera Commedia, in tutto 243 cartoni a penna, che sono l'oggetto dell'esposizione a lui riservata alle Scuderie Ducali. Lo studio di queste affascinanti opere ha consentito a Simone Verde di rileggere, in catalogo, l'opera di Scaramuzza alla luce della riscoperta (o scoperta) della
Commedia dantesca che, dopo secoli di sostanziale oblio, ebbe inizio nel secondo Settecento e nell'Ottocento, dapprima in Inghilterra per contagiare in successione la Francia e la Germania e influenzare infine anche l'Italia e lo stesso Scaramuzza. «Un splendor mi squarciò '1 velo» offre, quindi, al visitatore la prima organica esposizione di codici danteschi che di norma sono riservati alla sola ammirazione degli studiosi e la scoperta dell'intero corpus - straordinario - di disegni danteschi dello Scaramuzza. Il tutto nel contesto delle restaurate Scuderie Ducali, nuovo spazio espositivo della Pilotta. Magnifiche e monumentali, le Scuderie sono collocate al piano terra dell'ala nord del Palazzo. «Rappresentano — afferma il direttore Verde — un contesto di altissimo pregio architettonico e spaziale, datato alla fine del Cinquecento, che si estende per una superficie complessiva di circa 1.500 metri quadri ed è contraddistinto da una distribuzione volumetrica a manica posta parallelamente al cortile del Guazzatoio. Altezze e maestosità dei solai voltati sono le caratteristiche di grande rilevanza che definiscono il luogo; inoltre, all'interno sono ancora perfettamente conservate sul perimetro le 90 mangiatoie antiche per i cavalli in pregevole materiale. La mostra è visitabile dal martedì alla domenica dalle 10,30 alle 18,30 (chiusura della biglietteria alle ore 17.45) Lunedì chiusura settimanale.
r.c.

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