CORRIEREROMAGNA.IT 13-02-2022

Sezione: WEB
Oggi il libro sull'Isola delle Rose all'hotel Villa Adriatica

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Dopo il film Netflix del 2020, l’incredibile storia dell’Isola delle Rose è tornata alla ribalta. Una vicenda che risale al 1968, ma finita nel dimenticatoio per quarant’anni prima di essere riportata in superficie nel 2010 dal documentario di Cinematica (realizzato da Roberto Naccari, Stefano Bisulli, Vulmaro Doronzo e Giuseppe Musilli) e dal libro del giornalista riminese Giuseppe Musilli. A “innescare” il ricordo della piattaforma di ferro costruita al largo della costa riminese, appena fuori le acque territoriali, e proclamata nazione indipendente, fu una fotografia. «Stavamo lavorando a un progetto che riguardava i pionieri del turismo di massa – ricorda Musilli – e visionavamo il materiale degli “scattini”, i fotografi di spiaggia. Tra le vecchie foto ne trovammo una che ritraeva questa piattaforma, che ci incuriosì. Chiedemmo al fotografo cosa fosse e lui ci rispose: questa è l’isola di ferro, l’isola del casinò. Ma non seppe dirci altro. La storia non era conosciuta, e questa è una cosa stranissima».
Parte così una ricerca durata mesi: «Scoprimmo una storia bizzarra, pazzesca, fuori dall’ordinario, e decidemmo di raccontarla in un film. Io ero il giornalista del gruppo, così mi occupai di tutte le ricerche: riuscimmo a trovare tutti i protagonisti della vicenda, adesso purtroppo sono tutti scomparsi. Per raccogliere le loro testimonianze girammo mezza Italia, compresa una trasferta a Monaco di Baviera. In Puglia andammo a trovare uno dei guastatori che partecipò alla distruzione dell’Isola, e a Roma incontrammo il colonnello che aveva comandato la spedizione».
«Il lavoro di documentazione – prosegue Musilli – fu enorme e molto complicato perché non c’erano archivi ufficiali. Andai alla Biblioteca Gambalunga per vedere come avevano trattato la questione i giornali dell’epoca, non solo locali ma anche nazionali e stranieri, e lì ebbi un altro colpo di fortuna perché una delle bibliotecarie si ricordò di una scatola sulla quale era scritto “Isola di ferro”. Al suo interno c’erano molte foto, soprattutto del fotografo Minghini, e persino qualche video, che ritraevano la piattaforma. Adesso la Gambalunga ha una sezione specifica sull’Isola delle Rose».
Ora il libro “Isola delle Rose. Insulo de la Rozoj. La libertà fa paura” (Interno 4 Edizioni), che uscì all’epoca allegato al dvd, gode di una nuova edizione ampliata nei testi e arricchita di immagini inedite, con un nuovo capitolo che racconta tutte le vicende accadute dal primo documentario al film di Netflix.
Giuseppe Musilli presenterà il suo volume oggi alle 17 all’Hotel Villa Adriatica di Rimini (viale Vespucci, 3) nell’ambito della rassegna “A spasso con i libri”, promossa da Lions Club e Associazione Itaca e condotta da Carla Amadori.
Info: segretario@lionsrimini.it
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