MESSAGGERO VENETO PORDENONE 23-02-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Morto l'ingegnere Petrucco grande appassionato di storia
Autore: E.L.

IL LUTTO
Morto l'ingegnere Petrucco grande appassionato di storia
Fu dirigente e vicepresidente regionale lacp, nonché socio di Fai, Lions e Cai Le vicende di famiglia lo portarono a studiare esodo istriano e moti di Navarons
Si è spento all'ospedale di Pordenone l'ingegner Mario Alfredo Petrucco, impegnato per molto tempo negli ambienti culturali del Pordenonese e non solo. Frequentatore di pittori e artisti, socio di Lions, Panathlon, Fai e del Cai, per il quale per anni aveva collaborato nel ruolo di capogita. Nato a Trieste nel 1934, aveva trascorso gran parte della gioventù nella campagna di Scodovacca (Cervignano) occupandosi anche dell'azienda agricola di famiglia: si sentiva friulano, ma senza perdere la familiarità con la cultura popolare triestina. A causa di alcune traversie, dalla fine degli anni Sessanta aveva dovuto ripartire da zero, abbinando o alternando posizioni da ingegnere dipendente a libero professionista, prevalentemente a Pordenone, culminando la carriera come dirigente Iacp (ora Ater) prima a Verona poi da vicepresidente in regione, ai tempi in cui l'istituto cominciava ad abbandonare la politica dei palazzi nelle periferie, preferendo quella del recupero di aree urbane. Nonostante una lunga malattia della moglie
Giulia che se la portò via ancora giovane, lui non aveva mai fatto mancare la presenza con i due figli. Idealmente legato al nonno Eugenio di Cavasso Nuovo, uno dei "16 del Monte Castello" nei moti mazziniani di Navarons nel 1864, le sue ricerche storiche sul Risorgimento, nel 2008 portarono alla pubblicazione del libro "Il biondo garibaldino. Diari e memorie. Dal racconto familiare alla grande storia" (Gaspari editore). Nel ricordo della mamma Laura, che aveva abbandonato l'isola di Veglia in giovane età, aveva svolto ricerche anche sulle terre istriana, dalmata e del Quarnero, raccogliendo materiale e lasciando traccia in molte persone che lo seguivano nei frequenti tour. Una volta in pensione si dedicò al Cammino di Santiago, ai monasteri caucasici e alle nevi del Nepal, nonché trovò più tempo da dedicare ai sodalizi culturali e sportivi, venendo ricordato per la grande affabilità e l'apertura mentale maturata con la sua intensa vita. —
E. L.
Mario Alfredo Petrucco

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