NUOVO BRAIDESE 26-02-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Intervista ad Armando Verrua - «Dove c'è un bisogno, lì c'è un Lions»
Autore: Gullino silvia

Conosciamo il Lions Club Bra Host e il "lionismo" con il presidente Armando Verrua
«Dove c'è un bisogno, lì c'è un Lions»
Emozionante intervista al Caffè Letterario online
Silvia Gullino
A, utare chi ha bisogno non
A
dovrebbe essere considerato un atto eroico, ma umano. Eppure lo chiamiamo proprio eroico, perché l'umanità non sempre è cosa da tutti. Quante volte sentiamo di persone che lottano contro l'indigenza, le malattie, le disabilità... In tempo di pandemia, poi, la diffidenza verso l'altro non ha fatto altro che aumentare. Ok, predica finita, ma necessaria per raccontare la storia di Armando Verrua, nome illustre di Bra e presidente del Lions Club Bra Host, realtà attiva nel campo del sociale da oltre 40 anni. La sua militanza in ambito "lionistico" l'ha visto impegnato in un primo e secondo mandato al vertice del sodalizio che testimonia, in maniera ben visibile, la presenza sotto la Zizzola dell'organizzazione umanitaria non governativa più grande al mondo, estesa in 207 Paesi con oltre 1,4 milioni di soci, tra i quali circa 49mila in Italia. Dal 1917, il Lions Clubs International è impegnato a compiere "service", una parola che deriva dal motto «We Serve» (Noi serviamo), perché sono obiettivi e progetti per servire il prossimo. Per i Lions i muri non esistono, esistono invece ponti che guardano al futuro e nel momento del bisogno riescono ad aiutare persone ovunque. Succede anche a Bra dove, nonostante l'emergenza sanitaria, l'attività non si è mai fermata grazie all'impegno di soci, che riaffermano con l'esempio la validità delle impostazioni del fondatore dell'associazione Melvin Jones, a partire dal presidente attualmente in carica. Un bel curriculum quello di Armando Verrua, che è a capo dell'omonima ditta di onoranze funebri con sede in via don Orione a Bra. Oltre 35 anni di impresa alle spalle gli hanno guadagnato il premio perla Fedeltà al lavoro e progresso economico 2020/21. Già questo basterebbe, ma lui ha fatto di più. Per non farsi mancare nulla è anche Ufficiale al merito della Repubblica, presidente della Società agricoltori e contadini di Sant'Isidoro, presidente della Pia Società Calzolai e affini San Crispino e Crispiniano di Bra, vice presidente del Museo della Bicicletta di Bra, presidente onorario dell'Avis Bra, consigliere dell'Avis provinciale, confratello dei Battuti Neri di Bra, socio del Rotary Club Bra, consigliere della Confraternita della salsiccia di Bra, Cavaliere di San Michele e consigliere dell'Associazione Piemontese Imprese Onoranze Funebri. Niente male, vero? Interessante, a questo punto, l'intervista che Armando Verrua ha rilasciato giovedì 17 febbraio al Calle Letterario di Bra sul gruppo Facebook "Bra. Di tutto, di più". Un emozionante viaggio nell'organizzazione di servizio più grande al mondo, a partire dallo slogan Liberty Intelligence Our Nations Safety (Libertà e Intelligenza sono la Salvezza della Nostra Nazione). In una parola, Lions. Mettetevi comodi. Armando, che cos'è un Lions Club? «I Lions sono un'organizzazione internazionale umanitaria nata nel lontano 1917, senza scopo di lucro e con l'obiettivo di promuovere la pace e adoperarsi per migliorare le proprie comunità ed anche il mondo nella sua globalità. L'Associazione è membro del Consiglio d'Europa e collabora attivamente con le istituzioni internazionali, ONU, UNESCO, UNICEF, OMS con le quali partecipa nelle decisioni e nell'organizzazione dei bisogni umanitari. Nei Club troviamo uomini e donne che dedicano il loro tempo le loro capacità, eventualmente accresciute da un ruolo sociale di rilievo, per aiutare i meno fortunati. Non solo volontari, dunque. Poco più di un secolo fa, Melvin Jones, il fondatore del Lions Clubs International, si espresse così, parlando con alcune personalità di Chicago, suoi amici: "Se abbiamo mezzi e influenza, usiamoli per fare del bene!". Questa frase è perfetta anche oggi».
Chi sono i Lions? «I Lions sono quelli che, a livello internazionale, realizzano la raccolta degli occhiali usati distribuiti a persone bisognose in tutto il mondo, accettando la sfida lanciata da Helen Keller di divenire "Cavalieri dei non vedenti nella crociata contro le tenebre" in occasione della convention internazionale del 1925. Altre iniziative sono la lotta alle malattie rare, il Libro Parlato distribuito in modo gratuito ed in prestito; libri registrati in formato Mp3; progetti di raccolta fondi per combattere le malattie che portano alla cecità; le campagne SightFirst e SightFirst II, iniziative globali per debellare la cecità prevenibile e curabile nel mondo; il servizio Cani Guida, supporto insostituibile, per i non vedenti, un amico a quattro zampe addestrato e caratterialmente adatto a tale mansione; l'Associazione MK Onlus per interventi umanitari volti al miglioramento delle possibilità di sopravvivenza ed in genere della qualità della vita delle popolazioni, con specifico riguardo alla prevenzione e cura delle malattie killer dei bambini». Un po' di storia del Lions Club Bra Host... «Il Lions Club Bra Host è nato nel 1975. Nell'arco di quasi mezzo secolo di storia, il Club ha sicuramente contribuito all'organizzazione e svolgimento di molteplici iniziative sia locali che di rilievo nazionale. Su questa linea noi oggi continuiamo ad operare, organizzando service a supporto di realtà in difficoltà. Il nostro desiderio e augurio è che ciò avvenga anche nei prossimi anni, garantendo al Club una presenza continua e rinnovata di soci entusiasti e capaci di apprezzare le finalità e gli scopi dei Lions». Quall sono i principali obiettivi del Lions Club Bra Host? «Il Club è molto attento alle necessità delle realtà radicate sul territorio braidese. Molte attività ci vedono impegnati in appoggio ad altre associazioni benefiche. Far parte attiva di questo sodalizio di dimensione in
***

ternazionale porta tutti i soci a contribuire con le proprie capacità ed attitudini alla gestione e alla crescita del Club. Ideare, creare, organizzare e gestire un evento di solidarietà è senz'altro un'attività impegnativa, ma stimolante, a cui tutti i soci, a seconda delle proprie disponibilità di tempo, sono chiamati a partecipare. Non mancano inoltre i momenti di divertimento e di aggregazione. Molti eventi prevedono, oltre che alcuni passaggi formali, anche incontri culturali, che permettono di confrontarsi ed avere rapporti con esperienze artistiche ad alto livello, offrendo occasioni di vedere il mondo e la vita da un punto di vista diverso e più ampio». Che cos'è il service? «Il service è l'attività istituzionale dei Lions Club. Si tratta, sinteticamente, della disponibilità da parte del Club a "servire", nel senso di essere utile alla comunità in ogni occasione. La Fondazione Internazionale dei Lions Club risponde alle necessità di aiuti nelle piccole comunità e in tutto il mondo. Grazie alla cooperazione locale e internazionale, la rete mondiale dei Lions dispone di molte più risorse ed è in grado di realizzare molto di più rispetto a singole persone o piccoli gruppi che operano da soli. Per i soci il service è donare il proprio servizio alle persone che hanno bisogno. Servire non è solo donare, ma offrire le proprie competenze ed il proprio tempo. Si è credibili sull'esempio che diamo, nel fare quello che diciamo. Questo è mettere in pratica il nostro "we serve"». Quali service sono stati messi a bilancio durante la tua presidenza? «La pandemia può aver congelato le iniziative sociali e conviviali, ma non ha fermato i nostri service. Tra tutti, ricordo la colletta alimentare e le varie iniziative solidali: generi alimentari per la Caritas di Bra da destinare all'Emporio solidale; un cardiocheck per le Crocerossine braidesi; un autorespiratore per i Vigili del Fuoco; materiale scolastico per le scuole cittadine; un'ampia fornitura di mascherine al centro diurno dell'A.g.ha.v. (Associazione genitori handicap volontari); due bandiere tricolore donate, rispettivamente, alla Sezione "Luigi Testa" della Fidca
(Federazione Italiana dei Combattenti Alleati) e all'Anioc Bra (Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche); acquisto di 54 copie del Bucettario, realizzato dagli amici di Oberto Gili con proventi a favore della Lilt; generi alimentari per gatti a beneficio del gruppo "Aiutiamo i mici randagi #maipiùinvisibili"; raccolta di occhiali usati che da un lato ha mostrato l'aspetto solidale, dall'altro ha strizzato l'occhio all'economia circolare, contribuendo alla sostenibilità. E aggiungo il service Cani guida, peculiare per la nostra associazione». Quale sarà il prossimo service? «Il prossimo service interesserà lo spazio giochi dei giardini di Bra, dedicato a Melvin Jones, che sarà sottoposto ad un restyling. A sottoscrivere il progetto con il Lions Club Bra Host è stata l'Amministrazione comunale. Lo scopo è quello di rendere i giardini di piazza Roma un luogo ancora più inclusivo e sostenibile. Il costo? 40mila euro che saranno reperiti coinvolgendo il Comune e la Fondazione Internazionale dei Lions Club. Inoltre, grazie all'aiuto dei giovani Leo di Bra, sarà aperta una raccolta fondi in modalità crowdfunding per coprire la parte di introiti mancante, sulla base dell'idea dei soci Riccardo Contato ed Andrea Molineris. Tutti i cittadini potranno contribuire allo scopo, versando anche pochi euro, secondo le modalità prossime ad essere pubblicizzate sui canali municipali ed associativi». Ma qui vogliamo i dettagli. «Il restyling prevede la realizzazione di una grande agorà di attrazioni. Tipo scivoli, passerelle, pareti da scalare, altalena a grandi sedute e una giostra girevole in grado di accogliere i piccoli costretti sulla sedia a rotelle. I lavori potrebbero terminare entro l'estate 2022. Con questo intervento il LC Bra Host rende ulteriore omaggio al fondatore del Lions Club, Malvin Jones, e con lui a tutti i soci che ogni giorno si mettono a disposizione e al servizio del prossimo nel mondo intero, ovunque ce ne sia bisogno e della comunità in cui vivono». Come si entra in un Lions Club? «In un Lions Club si entra per cooptazione. Non ci si può
semplicemente iscrivere. È compito del preposto Comitato soci e del Direttivo vagliare ed approvare le candidature, presentate dai membri che fungono da padrini. Negli altri Club ci sono organismi analoghi e regole analoghe. Ma tutto nasce dal desiderio e dalla disponibilità individuale di impegnarsi ad aiutare coloro che sono in difficoltà. La nostra associazione ha oltre cento anni di storia, con una consolidata struttura internazionale e un suo Codice Etico che guida nelle azioni corrette anche nella vita». Che cosa ti ha spinto a divenire un Lions? «L'entusiasmo, ma anche la serietà che anima l'associazione. Essere socio dà l'opportunità, da una parte, di poter rendersi utile alla propria comunità ed al prossimo, dall'altra di poterlo fare all'interno di un gruppo di amici». Quali motivazioni potrebbero spingere una persona a vivere l'esperienza del Lions? «Essere Lions ha un significato profondo. La nostra è un'associazione nella quale le possibilità di servire chi vive nel bisogno sono molteplici, quotidiane. Si possono sposare iniziative locali, nazionali e anche internazionali. Anche piccoli contributi possono fare la differenza. L'unica cosa necessaria è essere disponibili ad aiutare gli altri. Dal momento che questo sentimento abita in ognuno di noi, possiamo dire che la motivazione è questa: aiutare chi ne ha bisogno con l'associazione di servizio più presente e più grande al mondo, i Lions». La più grande soddisfazione da presidente? «Avere toccato con mano che il Club è vivo ed attivo. Stiamo portando avanti con successo un programma impegnativo. L'emergenza Covid-19 ha modificato un po' tutti i nostri progetti. Non per questo ci siamo fermati, anzi abbiamo voluto essere ancora più presenti sul territorio proprio in un periodo di maggiori difficoltà sanitarie ed economiche. E penso alla fornitura di mascherine in un momento in cui erano introvabili». Non uno, ma ben due anni a capo del Club Bra Host. È stato più un onore o un onere? «Quando assumi un impegno devi portarlo a conclusione con il massimo dell'entusiasmo.

***

Nella tradizione lionistica la riconferma del presidente è davvero insolita e si è verificata in questo caso, perché c'è da portare a compimento il programma dello scorso anno limitato dall'emergenza sanitaria. Sono soddisfatto soprattutto della fiducia che i soci hanno riposto in me e poi di avere guidato il Club nel periodo più burrascoso della pandemia, che ha unito ancora di più i suoi membri, facendo apprezzare maggiormente il gusto dello stare insieme e non dare nulla di scontato. Lo rifarei? Certamente, sono veramente orgoglioso di rappresentare questo Club. E chiudo con un sentito ringraziamento ai nostri soci fedeli al motto "Dove c'è un bisogno, lì c'è un Lions"». Caro Armando, che dire... grazie!
Nelle foto il presidente del Lions Club Bra Host Armando Verrua, con il socio Lions Silvia Guilin e il logo del Lions Clubs International

***

#s#65 #t#-1 #c#Cuneo#c#