APPRODOCALABRIA.IT 26-02-2022

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A Gioia Tauro la grande manifestazione contro la guerra in Ucraina | Approdo Calabria

A Gioia Tauro la grande manifestazione contro la guerra in Ucraina
DI CLEMENTE CORVO
Si é svolta questa mattina in piazza Duomo a Gioia Tauro la manifestazione contro la guerra per una EUROPA DI PACE, PER LA PACE CONTRO LA GUERRA IN UCRAINA. Manifestazione organizzata dal Comune di Gioia Tauro in collaborazione con l’Associazione dei Comuni città degli Ulivi, Libera Piana Gioia Tauro, CGIL Piana di Gioia Tauro, CISL Reggio Calabria, UIL Reggio Calabria. In una piazza gremita da centinaia di persone e con la partecipazione di tantissimi bambini delle varie scuole di Gioia Tauro si é invotato alla pace, esprimendo la massima disponibilità e vinanza ai tanti Cittadini Ucraini presenti e che attualmente si trovano a vivere nella nostra città ed in tutta la Piana.
Hanno aderito alla manifestazione i vari Sindaci della Piana, tutte le Scuole pubbliche e private di Gioia Tauro, tutte le Parrocchie della Città, l’associazione Anpi, Associazione il Samaritano, Centro Polifunzionale Padre Pino Puglisi, la Caritas diocesana di Oppido Mamertina Palmi, Emergency, Associazione Kairos, Croce Rossa Italiana, Comitato di Gioia Tauro, Lions club di Gioia Tauro, Piana, Rotary Club Gioia Tauro, Associazione Aurora Gioiese, Associazione Pensionati di Gioia Tauro, Alaga Onlus, Avis Gioia Tauro, Nasi della Gioia comitato 7 agosto, San Ferdinando, Donne e Diritti San Giovanni in Fiore, Osservatorio Ambientale Iride, Gli Angeli di Pollicino, Nasi della Gioia, Insieme Noi con Te. Tutta la popolazione é rimasta unita per accogliere l’appello della rete italiana pace e disarmo e le preoccupazioni del mondo della società civile, del mondo associativo della chiesa di Papa Francesco dei partiti democratici sensibili ai temi del disarmo attivi sul territorio della Giustizia e della pace.
L’esigenza è stata di condividere il momento delicato anche in riflessione comune che nasce dalla volontà di non farci chiudere in casa mentre in Ucraina si scatena l’inferno. La manifestazione non è stata soltanto espressione generica di solidarietà ad un popolo aggredito, ma il mettersi anche in gioco per sostenere gli sforzi della società civile pacifista in Ucraina e Russia in modo da poter arrivare ad una cessazione immediata delle ostilità per intraprendere immediatamente il percorso per una pace duratura. Durante la manifestazione si è chiesto all’Italia e all’Unione Europea di prodigarsi, per una cessazione degli scontri con tutti i mezzi della diplomazia e della pressione Internazionale con principi di neutralità attiva. Si è chiesto alla Russia il ritiro delle proprie forze militari da tutto il territorio Ucraino e la revoca immediata del riconoscimento dell’Indipendenza delle Repubbliche del Donbass. Di attivarsi per garantire un passaggio sicuro alle agenzie Internazionali e alle Organizzazioni non governative, al fine di garantire assistenza Umanitaria alla popolazione coinvolta dal conflitto. Si é chiesto il riconoscimento da parte dell’Ucraina dell’Autonomia del Donbass, prevista dagli accordi di Minsk, ma mai attuata. Il rispetto della popolazione russofana, la cessazione dei bombardamenti in Donbass lo scioglimento delle Milizie di matrice nazista. Nell’arco della manifestazione si è evidenziato e si è augurato che una volta arrivati al cessate-il-fuoco il prodigarsi per una conseguente de-escalation della crisi nel pieno rispetto del diritto internazionale, affidando alle Nazioni Unite il compito di gestire e risolvere i conflitti degli stati con gli strumenti della diplomazia, del Dialogo, della Cooperazione, del diritto internazionale. Nel rimuovere qualsiasi tipo di ingerenza indebita nella vita interna dell’ Ucraina. Favorire l’avvio di trattative per un sistema di reciproca sicurezza che garantisca sia l’Unione Europea che la Federazione Russa. Lavorare insieme per l’ampliamento della platea degli aderenti al trattato di proibizione delle armi nucleari. Il documento proibisce agli Stati di sviluppare, testare, produrre, fabbricare, trasferire, possedere immagazzinare, usare, o minacciare di usare armi atomiche o anche permettere che essi siano posizionati sul proprio territorio. Si é ricordato che l’Italia non ha ancora ratificato il Trattato ” TPNW”, già ratificato da 59 paesi ed entrato in vigore il 22 gennaio del 2021. Durante la manifestazione si è evidenziato che la guerra non scoppia all’improvviso, non sono solo gli stati e le coalizioni a entrare in guerra fra loro.
Prima, o nel frattempo, sono i potenti a dichiarare guerra ai propri popoli, I ricchi a lottare non contro la povertà ma contro i poveri, dolenti testimoni della loro ingiustizia, i violenti ad accanirsi contro i miti e i non conformi, dalle cui mani purtroppo dipende il futuro del pianeta. Esiste tra l’altro un rapporto di forze che non è fra gli eserciti schierati, ma fra chi ha il potere della forza e chi, solo, speranza di giustizia. Durante la manifestazione si è evidenziato che durante la pandemia sono Infatti cresciuti al livello planetario inclusa l’Italia la produzione la vendita di armamenti. Mentre il mondo della medicina e della Scienza si spendeva per salvare le vite dal covid, altre spendevano per acquistare strumenti di morte, da mettere in mano a quelle stesse vite salvate. Ecco per l’appunto l’insensatezza della guerra che inizia Ben prima di scoppiare. Infatti Don Pino De Masi si è così espresso: di fronte a tutto questo, la pace non può essere promossa in forma di appello generico, ne, solo, di fideistica convinzione. Non può ridursi a ciò che don Tonino Bello che la pace l ‘ha sempre praticata e non solo proclamata in forma retorica e rassicuranti, chiamava il ” monoteismo della pace”. C’ è infatti un legame necessario tra pace e Giustizia, fra pace diritti umani, poiché solo se fondata sul riconoscimento della dignità delle persone la Pace é vera e destinata a durare. Altrimenti è una traballante tregua, un accordo contingente mosso da interessi di altro genere. Oggi dobbiamo allora concepire la pace come un attenzione, una costruzione quotidiana che comincia da ciascuno di noi, dai nostri rapporti più prossimi. Una società attraversata dalle competizioni e dai conflitti sarà sempre terreno fertile per la guerra. Ma se impartiamo a praticare l’ascolto, il confronto, il riconoscimento anche nei riguardi di chi ci appare meno simile è conforme, concimeremo campi di pace. È questa guerra nascosta che dobbiamo smascherare perché da questo tipo di guerra esplode quella delle bombe dei Cannoni. E allora dobbiamo metterci in gioco in prima persona per vivere e per affermare la pace. Lo stesso Don Pino Demasi conclude con un’ultima riflessione per i credenti. Dice che l’appello di Papa Francesco che ha proposto Sine Glossa Nel massimo rispetto di tutti.
Gesù ci ha insegnato lui stesso ha detto che alla insensatezza Diabolica della violenza si risponde con le armi di Dio, con la preghiera è il digiuno. Invitando tutti a fare il prossimo 2 marzo mercoledì delle ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggiando in modo speciale i credenti perché in quel giorno si dedicano intensamente alla preghiera e al digiuno. La regina della pace preservi il mondo della follia della guerra. La manifestazione si è conclusa con una commovente richiesta ti aiuto da parte della rappresentante del Popolo Ucraino in città, signora Luba, la quale ha chiesto aiuto a tutti nel ricevere medicinali, antidolorifici, bende per fasciature, cibo secco, coperte, vestiti e quant’altro per poter mandarli in Ucraina per aiutare questa povera gente. A tal proposito la stessa signora ha permesso di pubblicare il suo numero di telefono per recepire tutti gli aiuti volontari. Questo è il suo numero telefonico 333 79 03 161. La vasta rappresentanza Ucraina, subito dopo, insieme al primo cittadino Gioiese Aldo Alessio ha cantato l’inno Ucraino applaudito con grande commozione da tutti i partecipanti.
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