CANAVESE 02-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
I Lions servono la cultura e la storia della città in frammenti di memoria
Autore: Vermiglio Maurizio

Il Club di Rivarolo ha organizzato una cena-conferenza sulle «tracce» del passato
I Lions servono la cultura e la storia
della città in frammenti d i memoria
RIVAROLO CANAVESE (vmu) Cultura e storia servita a tavola. E il piatto forte arriva alla fine - e non è lo squisito zuccotto con guarnizione a vista di cioccolata calda con cui si chiude la cena - ma la relazione di Mauro Corneglio e Riccardo Cerrano che, ancora prima di essere dipendenti comunali in forza ai servizi bibliotecari, hanno passione e conoscenza della propria città: Rivarolo. Invitati dalla presidente del Lions Club Rivarolo Canavese Occidentale, Maria Rito, alla conviviale di mercoledì scorso all'Antico Convento San Martino sono stati i relatori della conferenza: «Frammenti di memoria rivarolese, lungo via Palma di Cesnola, tra casa Pistono e la biblioteca comunale». Un appassionato racconto e viaggio tra le vie del concentrico al termine del quale, la presidente, ha chiosato così: «Mi sono beata di queste notizie che aiutano a capire ancora meglio la Città che abitiamo. Siamo sempre proiettati in avanti, ma è bello sentire parlare in questo modo di persone che hanno lasciato tracce materiali del loro passaggio». E la "passeggiata" dentro Rivarolo parte da Palazzo Pistono. «Che ha un cortile con all'interno un giardino esotico con palme, ovviamente non autoctone», spiega Mauro Corneglio. «Voluto dall'ingegner Fausto Pistono che dal 1917 al 1940 lavorò in Thailandia progettando la costruzione di ponti e ospedali. Molti architetti torinesi, a quel tempo, lavorarono per la corona del Siam e casa Savoia. E non è un caso se nell'esposizione internazionale del 1911 a Torino tra i partecipanti vi fosse anche, appunto, la Thailandia». Ingegnere morto nel 1950 morto e che oggi riposa nel cimitero di Rivarolo. Da palazzo Pistono, girato l'angolo, ci si trova in via Palma di Cesnola: in 30 metri si racchiudono molti anni di storia
della città. «E ci imbattiamo - così, Mauro Corneglio accompagna metaforicamente con le parole i soci Lions e ospiti lungo le stradine del centro - ci sono, la casa medievale del XIII secolo, con paramenti in pietra che ritroviamo anche sulle mura del Castello Malgrà, che era un materiale che all'epoca si usava parecchio. Poi troviamo casa Forno e si scende verso il Patronato, quella che era la Casa delle giovane operaie, un sostegno al mondo del lavoro femminile: non dimentichiamo che fino al 1970 in città era attivo il cotonificio Vallesusa, dove la manodopera era prettamente femminile. E ancora in via Palma, c'è il bel portone con fregio della casa parrocchiale e poi il retro di quelle che erano le case di alcuni maggiorenti della città». E nei pressi c'è anche la sede della biblioteca, di cui Riccardo Cercano è responsabile del 1982, dal giorno cioè della sua inaugurazione di 40 anni fa. «Ai tempi era ancora forte la "divisione" tra le parrocchie di San Michele e San Giacomo: due parrocchie contrapposte», ricorda Cercano. Che poi scivola nel tempo ad inizio Novecento. «Esattamente al 1920 quando l'attuale biblioteca ospitava il primo cinema cittadino. Poi, dagli anni '50 l'abbandono. Negli anni '70 la rinascita, quando l'allora assessore Besso Marcheis decide di trasformare quello spazio in biblioteca a cui è stata poi intitolate nell'inaugurazione del 1982. Ma Rivarolo à nel 1842 aveva un gabinetto di lettura. Poi nel 1912 partecipò al progetto nazionale Dante Alighieri diventando un posto di prestito e nel 1928 divenne la biblioteca Dante Alighieri, fino al 1942. Una lunga pausa, fino dal 1982 ad arrivare ad oggi». E su dove la biblioteca rinascerà (Villa Vallero o ex Ospedale), beh, questa è una pagina di storia ancora da scrivere.
Maurizio Vetnigi0
Da stadia: Mauro Comeglio, Riccardo Cercano, Maria Teresa Rito e Gabriella Meaglia

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