NAZIONE PRATO 04-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Sempre più donne si ribellano alle violenze «Ma poi poche riescono a essere autonome»
Autore: De Biase Stefano

Sempre più donne si ribellano alle violenze
«Ma poi poche riescono a essere autonome»
Un mese dedicato ai diritti: il Comune coordinerà decine di associazioni. L'appello del Centro La Nara: «Serve indipendenza economica»
TANTI NUOVI CASI
«Non possiamo che essere preoccupate, necessari progetti di sostegno da parte delle istituzioni»
PRATO
«La consapevolezza delle donne sulla violenza di genere è aumentata. L'età media di chi denuncia invece si è abbassata: questo significa che si riesce a intervenire molto prima rispetto al passato. Quello che mi preoccupa sono però i percorsi d'autonomia: le difficoltà nel trovare un lavoro, gestire da sole i figli e pagare un affitto rischiano di interrompere i percorsi d'uscita da situazioni di violenza». Continua a essere critica la situazione sul fronte della violenza di genere. Ad analizzare i dati delle donne seguite nei percorsi d'uscita da contesti familiari a rischio è il Centro La Nara. I numeri, purtroppo, non sono confortanti: dopo il boom del 2020 con 427 donne inserite nei percorsi d'aiuto, nel 2021 ci si è assestati su 407 casi e al 1° marzo 2022 siamo già a 200 donne seguite. «Le richieste d'aiuto sono costanti», spiega Francesca Ranaldi de La Nara. «Delle 200 donne che stiamo seguendo alcune fanno parte di nuovi casi, altre sono reduci da percorsi iniziati alla fine del 2021. Numeri così alti mi fanno dire da un lato che nel momento di necessità siamo riusciti con i nostri strumenti a raggiungere le donne. Dall'altro non posso che esprimere preoccupazione. Qui il problema non è l'assistenza, bensì la successiva autonomia». Da La Nara spiegano che, anche grazie alla collaborazione con il Comune, le case rifugio in cui dare ospitalità alle donne vittima di violenza non mancano affatto. Qui ci si può stare tutto il tempo necessario per riprogettare la propria vita. Ma il problema è proprio
PERCORSO A OSTACOLI
«Formazione e tirocini per le vittime: chi decide di rimettersi in gioco spesso ha paura di non farcela»
questo: «Troppo spesso vedo donne che non hanno la forza economica di prendere casa da sole, gestire i bambini piccoli e sostenersi senza un compagno a fianco», aggiunge Ranaldi. «Questo a maggior ragione oggi, quando trovare lavoro e una casa in affitto è ancora più complicato, il costo della vita è aumentato e le difficoltà riguardano quasi tutte le famiglie. Qui c'è bisogno dell'intervento delle istituzioni con progetti specifici di sostegno». La Nara a questo proposito sta lavorando a un progetto regionale assieme al Centro per l'Impiego per garantire formazione e tirocini alle donne vittime di violenza. La speranza è quella di tramutare questi stage in contratti veri e propri, magari a tempo indeterminato. «Se non diamo questo supporto alle donne che decidono di rimettere in gioco la propria vita - sottolinea Ranaldi - rischiamo di interrompere i percorsi di autonomia. Voglio fare questo esempio: le richieste di informazione che riceviamo a La Nara sono tantissime, ma solo una parte si tramutano in vere richieste di aiuto. Questo significa che c'è consapevolezza, ma anche paura di non farcela». Ranaldi comunque invita tutte le donne vittime di violenza a denunciare e a chiudere aiuto. «Da noi troveranno supporto psicologico, abitativo e logistico», conclude. «Se hanno bisogno di un avvocato, odi essere accompagnate in questura, o all'ospedale o ai servizi sociali troveranno delle professioniste al loro fianco. Non fare da sole certi passaggi può essere di grandissimo aiuto. lo lo ripeto sempre: chiedere aiuto è un gesto di intelligenza».
Stefano De Biase

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Un mese dedicato ai diritti delle donne, messo in programma dal Comune in collaborazione con decine di associazioni, iniziato ieri con la conferenza in Provincia 'll ruolo donna e della maternità durante il regime fascista' a cura dell'Anpi. Terminerà il 26 marzo in piazza del Comune con il concerto corale 'Dilla Cantando' con il Coro Musiquorum. Nel mezzo numerose iniziative, con la volontà di raggiungere una reale parità di genere. Entrando nel dettaglio, stamani alle 10 al teatro Goti di lolo ci sarà lo spettacolo teatrale 'Eppure era bella la sera' rivolto agli alunni d della scuola secondaria di primo grado dell'istituto Castellani e che dà voce alle vicende delle donne della Resistenza italiana. II clou delle iniziative è naturalmente in programma per l'8 marzo. Si comincia con la Fondazione Ant che dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 18 offrirà una visita senologica e un'ecografia mammaria gratuita. Le visite sono riservate alle cittadine pratesi under 45 (fino a esaurimento posti). Necessaria la prenotazione al numero 349.0615666 fino al 7 marzo in orario 15-18. Nel pomeriggio, alle 17, in piazza del Comune ci sarà invece 'Equality Game', un gioco finalizzato ad evidenziare come specifiche appartenenze
ad un genere, provenienza, orientamento sessuale e disabilità creino discriminazioni nella fruizione dei diritti garantiti dalla Costituzione. Alle 21 in Comune la premiazione del concorso fotografico 'Diversità a confronto' e la consegna della relativa borsa di studio. Sabato 19 alle 17, al Salone Apollo Pubblica Assistenza, la presentazione del libro 'L'araba Felice', in cui si racconta come una donna possa difendere strenuamente i propri diritti rimanendo fedele all'Islam. Un messaggio di integrazione lanciato da una ragazza marocchina saldamente legata alle proprie origini che dialogherà con Patrizia Scotto di Santolo. L'iniziativa è a cura del Lions Club Prato Castello dell'Imperatore, Senza Veli sulla Lingua e Pubblica Assistenza L'Avvenire. Infine lo spettacolo teatrale Samusà, per la regia di Federico Tiezzi e con Virginia Raffaele. Si terrà martedì 17 e mercoledì 18 maggio alle 21 al Politeama Pratese. «E' una programmazione di riflessione sui diritti delle donne», commenta l'assessore Iliaria Santi. «Spunti che a maggior ragione oggi, in uno scenario di guerra, dovranno essere ampliati considerando il fatto che i diritti che diamo per acquisiti sono in grave pericolo».
La presentazione del calendario di iniziative messo in piedi dal Comune, con il sostegno di decide di associazioni, in vista dell'8 marzo, Giornata internazionale della donna. Nella fotina in alto l'assessore Ilaria Santi (Foto Attairni)
L'INIZIATIVA
La panchina rossa simbolo universale
Sarà installata nei giardini di Sant'Orsola grazie all'impegno di Conad
Una panchina rossa, simbolo della lotta contro la violenza sulle donne, installata nei giardini di Sant'Orsola. L'inaugurazione ci sarà l'8 marzo alla presenza del sindaco Biffoni. A promuovere l'iniziativa è Conad, che donerà la panchina al Comune di Prato. »L'idea ci e venuta
per cercare di essere quanto più sensibili sul tema della violenza di genere, soprattutto al termine di questi due anni di pandemia, in cui questi episodi sono aumentati in modo preoccupante», spiega Fabio Signorini di Conad. »vogliamo quindi mandare un preciso messaggio alla
cittadinanza. E a fianco della panchina ci sarà una targa col numero di telefono da chiamare in caso di violenze». Conad, che sta per aprire il nuovo store in piazza San Francesco, darà indicazioni sul 1522, numero antiviolenza e stalking, anche all'interno dei suoi supermercati.

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