UNIONE SARDA 06-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Quelle "barrose" delle sorelle Ariu «I nostri oggetti simbolo di dignità»
Autore: Follesa Giovanni

Cerimonia. L'8 marzo in Comune a Cagliari la consegna del premio promosso dalle Lioness
Quelle "barrow" delle sorelle Ariu
«I nostri oggetti simbolo di dignità»
Le due artiste originarie di Mogoro sono le "Donne sarde dell'anno"
Ne possiede una Laura Boldrini, esponente del mondo politico di sinistra. E di recente anche Mara Carfagna, eletta in Forza Italia e ministra per il Sud e la coesione territoriale, ne ha ricevuto addirittura due in dono. La Barrosetta in ceramica delle sorelle Ariu, Cristina e Stefania, è diventata bipartisan. Apprezzata e riconosciuta al di là dei colori politici. Lei che di colori ne indossa tanti, seppure pare preferisca il rosso fuoco. Ma sta a suo agio anche quando viene dipinta con l'arcobaleno della pace e dei diritti civili. Con tutta probabilità indosserà ancora una volta il rosso, sempre elegante, martedì S marzo, quando le suemamme, Cristina e Stefania appunto, alle ii nella sala consiliare del Comune di Cagliari, riceveranno il premio "Donna sarda dell'anno". Il prestigioso riconoscimento, giunto alla 35esima edizione, è portato avanti dal Lions Club Cagliari Lioness per insignire "le donne sarde per nascita o adozione, che si sono espresse nei campi più diversi e, spesso silenziosamente,hanno raggiunto imassimi traguardi, l'eccellenza".
Sorpresa «A un premio inaspettato», commentano le sorelle Ariu, «che inizialmente ha generato in noi una serie di sentimenti incontrollabili. Solo ora, a pochi giorni dall'evento ufficiale, realizziamo ehe è tutto vero». La comunicazione è arrivata una sera, poco prima di Nat ale, quando nel lab oratorio in pieno centro a Cagliari ricevono la visita delle Lioness che danno l'annuncia. Con una promessa: mantenere il segreto. E chissà se la Barrosetta é riuscita a non parlarne con il suo Bixinau chiacchierone e gioiosamente rissoso. «Riflettendoci ora, abbiamo capito di non aver sbagliata a decidere di rappresentare la Sardegna», spiegano ancora Cristina e Stefania, «dalla pastorizia, diventata pretesto per raccontare spostamenti, viaggi, dignità e lavoro, per arrivare alle donne, che sono sparse per tutto il mondo».
Radici Ritengono sia questo il vero motivo del riconoscimento. «Tra le cose belle inostri clienti, che negli anni hanno fatto diventare i nostri lavori simbolo di dignità e appartenenza. Un pensiero molto bello per un progetto che voleva parlare di zie, di sorellanze, delle donne in tutte le loro sfaccettature a prescindere da ruoli, in un mondo dove ci sono ancora molte difficoltà nel nascere donna». Il percorso e il progetto artistico delle ceramiche Ariu inizia 22 anni fa, (panda Stefania frequenta l'istituto d'arte di Oristano: «Per assurdo non volevo avere niente a che fare con la ceramica. E la vita che ti porta a fare scelte e riconoscere le occasioni». Dopo una fase di ricerca e messa a fuoco, nascela pecora. Viene presentata all'Emporio del Mediterraneo per una storia di transumanza. A seguire ecco le figure femminili. «Per un' edizione della Fiera del tappeto di Mogora», ricordano, «dovevamo realizzare un oggetto sul tema "suono". Tema scomodissimo per cui trovare un soggetto». Una mattina l'illuminazione: «Ci svegliamo con le risate delle vicine. E a quel punto realizziamo una ceramica chiamata Scraccabiu, a rappresentare tre donne che nel raccontarsi ridevano. Da li prende forma su Bixinau, legame di comunità». Ora sono donne dell'anno. Premio al plurale, che vale di più.
Giovanni Follasa
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LA INCELTA
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Abbiamo capito di non aver sbagliato a decidere di rappresentare la Sardegna Sorelle Ariu
MO CERAMICA Cristina e Stefania Ariu (54e 52 anni) accanto alle loro opere

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