NUOVA VENEZIA 08-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Mestre, arrivi in ostello Noale, riaperto l'ex ospedale - Profughi in ostello a Mestre, attesa a Noale
Autore: Chiarin Mitia

NEL VENEZIANO
Mestre, arrivi in ostello Noale, riaperto l'ex ospedale
Primi arrivi all'ostello AO di Mestre, in via Ca' Marcello. Sono 19 i profughi, tra cui molti bambini, accolti finora. Ed è riaperto anche l'ex ospedale di Noale: arrivati ieri 40 rifugiati. A Jesolo, pronta la Croce Rossa. /PAGINA 12
Profughi in ostello a Mestre, attesa a Noale
Donne e bimbi all'AO in via Ca' Marcello, Zaia annuncia l'arrivo di 40 rifugiati all'ospedale dismesso. Cri a Jesolo mobilitata
Partito da Spinea un pullman di aiuti che al rientro porterà quaranta ucraini
Mitia Chiarin / MESTRE
Diciannove tra donne e bambini sono stati ospitati nelle ultime 24 ore all'ostello AO di via Ca' Marcello a Mestre, struttura che da alcuni anni collabora con il Comune e il servizio di pronto intervento sociale. Ieri in sopralluogo all'ostello, con un incontro con mamme e nonne ucraine scappate dalle bombe con bambini da 1 a 7 anni è stato l'assessore alla Coesione sociale Simone Venturini. Le famiglie possono contare sulla mediazione linguistica del personale dell'ostello, dove lavora anche una cittadina ucraina. Un primo dialogo all'insegna dell'accoglienza: «Cerchiamo di rasserenarli e di capire se hanno parenti e amici che li attendono per accoglierli. Questa è una forma di prima accoglienza che scatta dopo i controlli sanitari», precisa Venturini, «Poi sulla base delle indicazioni del governo organizzeremo l'accoglienza di lunga durata». L'assessore racconta di aver vissuto anche momenti emozionanti, specie quando alcuni piccoli profughi gli hanno raccontato che non riescono a dimenticare il rumore dei bombardamenti. «Parole che commuovono», ammette. Il presidente Luca Zaia ha detto
ieri durante la diretta da Marghera che «è segnalato l'arrivo
di un pullman con quaranta rifugiati, incluse 15 persone disabili, che saranno ospitati nell'ospedale dismesso di Noale». Il presidente della Regione chiarisce che non sono ancora arrivati in Italia. «Ancora non abbiamo contezza sulle loro condizioni, né sulla presenza di eventuali congiunti che viaggiano con loro». Novità sono attese a breve: la durata dei viaggi dipende dai tempi di superamento delle frontiere.
CROCE ROSSA DI JESOLO Intanto anche la Croce rossa di Jesolo sta per aprire le porte ai cittadini ucraini in fuga dalla guerra. I responsabili della struttura di via Levantina ritengono che al momento possano essere ospitati fino a tre nuclei familiari nella sola palazzina agibile vicino all'ingresso. Ma il sindaco Valerio Zoggia è più fiducioso: «Se saranno garantiti alcuni interventi di massima, anche un altro degli edifici potrà essere impiegato nel giro di due o tre giorni e credo sia opportuno di fronte a questa emergenza». Almeno una decina di famiglie potrebbe dunque trovare ospitalità a breve nella struttura che nel tempo ha ospitato profughi.
PULLMAN DA SPINEA È partito questa notte alle 3 da Spinea un pullman carico all'andata di viveri, coperte,
beni di prima necessità, che percorrerà il lungo tragitto fino alla zona di Leopoli per poi al ritorno portare in Italia una quarantina tra bambini, ragazzi e donne ucraine. Un pullman organizzato dal Comune in una settimana grazie alla preziosa collaborazione di Pro loco, Lions, Pro Senectute, In's mercati e della comunità ucraina in Italia. Saranno quasi 48 ore totali di viaggio, 32 per arrivare al punto di riferimento in Ucraina, Radymno, 25 chilometri dal confine con la Polonia, e poi tornare indietro con le persone che raggiungeranno prima Spinea, poi i loro cari nel nord Italia. A guidare la spedizione, due autisti assieme a Pietro Curreli, rappresentante del Comune e vigile del fuoco in pensione, e ad Oleg Stetsyuk, 21 anni, da 15 residente a Spinea che farà da interprete: «Hanno chiesto alla comunità ucraina se c'era qualcuno che se le sentiva di dare una mano. Sento che dovevo fare qualcosa di concreto per il mio Paese». —
(Hanno collaborato Giovanni Cagnassi e Massimo Tonizzo)

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LA MISSIONE
Il lungo viaggio della speranza
Il pullman organizzato dal Comune dl Spinea con le assoclazIonl è partito stanotte. E carico di aiuti e al rientro porterà in Italia donne e bambini che poi si ricongiungeranno ai parenti. A fare da interprete, l'ucraino Oleg Stetsyuk (foto sopra) che vive a Spinea.

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