PROVINCIA - CREMONA 10-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Gli studenti a una voce «ora le armi tacciano» - L'appello dei bambini «Ora le armi tacciano»
Autore: Ferpozzi Serena

L'APPELLO
GLI STUDENTI A UNA VOCE «ORA LE ARMI TACCIANO»
Alle pagine 8 e 9
L'appello dei bambini
«Ora le armi tacciano»
Autorità, volontari e 180 alunni della primaria in piazza a Vescovato chiedono la pace
di SERENA FERPOZZI
i• VESCOVATO Autorità civili, religiose, associazioni e bambini in piazza per lanciare al mondo un messaggio di pace. L'iniziativa, coordinata dalle insegnanti referenti del progetto Insieme perla pace, Elena Binda ed Elena Guidani, si è aperta ieri mattina con l'arrivo di 180 bambini della primaria Stefano Magri in piazza Roma. Accanto a loro c'erano il sindaco Gianantonio Conti con tutta la giunta, la vice presidente Serena Mortari, Preot Dorn Fuciu della chiesa ortodossa di Cremona, i sacerdoti dell'unità pastorale Cafarnao, il Lions Club di Vescovato, dirigenti e ospiti della casa di riposo del paese, il gruppo di volontari servizio e presenza, la Cremona Soccorso, la sezione Avis, il circolo ex combattenti, la Caritas, gli amici di santa Lucia, il comitato amici del parco, la Leoncelli, i carabinieri e la Rocca 2000. La cerimonia è stata aperta da Mortari, con le parole di Gino Strada: «Tutte le guerre sono un orrore, non ci si può voltare dal l' altra parte e non vedere le facce di quanti soffrono in silenzio. Il nostro essere qui oggi significa che il nostro viso è rivolto verso ciò che sta accadendo e che in nessun caso possiamo considerare la guerra affare altrui. La pace si costruisce ogni giorno». Poi una rappresentanza di alunni ha letto alcuni messaggi. Il primo cittadino ha sottolinea to la drammaticità di quanto sta accadendo. «La nostra presenza oggi ha un grande significato: vogliamo che i conflitti in tutto il mondo si fermino. Fa bene al cuore vedere tanti bambini che vogliono la pace ed esternano agli adulti di fermare la guerra. In paese sono attivi dei punti di raccolta di beni di prima necessità».
Il sacerdote della chiesa ortodossa Fuciu ha proposto una riflessione. «Tutti questi bambini che sono qui stamattina potreb bero essere gli stessi che oggi stanno scappando dalle bombe. Ho sentito testimonianze di persone ucraine che hanno raccontato che tutto ciò che aveva noè diventato cenere, ma nonostante tutto avevano ancora il sorriso sulle labbra perché erano vivi. Il pianto dei bambini soli è un simbolo della pace, della purezza, di un futuro migliore. Dobbiamo aprire i nostri cuori e aiutare questa gente». Infine, don Alessandro Bertoni ha sottolineato che «è importante essere qui insieme, dove i rappresentanti del nostro territorio sono un segno. Si costruisce la pace giorno per giorno, pensando al futuro, attraverso i nostri bambini, i ragazzi e la loro educazione».
O RIPRODUZION E RISERVATA

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