GAZZETTINO VENEZIA 11-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
La missione di Spinea per riportare a casa i "propri" rifugiati
Autore: Fusaro Melody

La missione di Spinea per riportare a casa i "propri" rifugiati
IL VIAGGIO
SPINEA Dopo giorni di cammino, al freddo, hanno raggiunto il confine e trovato un autobus e alcune persone pronte ad aiutarli e portarli a Spinea. È stato un lungo viaggio quello di un gruppo di ucraini, raggiunti al confine con la Polonia dall'autobus che il mattino seguente è ripartito per l'Italia, in una missione organizzata dal Comune di Spinea con la Pro loco, i Lions e l'aiuto di tante realtà locali e coni fondi raccolti tra i cittadini e coordinata dal capogruppo della Lega Pietro Curreli, accompagnato per tutto il viaggio da un interprete. Arrivato a Spinea ieri notte, il gruppo è stato accolto dalla sindaca Martina Vesnaver e i volontari della pro loco comunale, impegnati a offrire tè caldo e brioche appena sfornate. Sono principalmente donne e bambini, anche qualche nonno che ha accompagnato i nipoti. Una missione impegnativa soprattutto per Curreli, che da ex vigile del fuoco e forte di precedenti esperienze in situazioni di emergenza, si è messo a disposizione per raggiungere e portare a casa i familiari di tanti spinetensi di origine ucraina: "Arrivati al confine, ci siamo accorti che c'era un grande caos, la gente in fuga trovava aiuto come poteva. Le persone che sono salite con noi arrivavano da giorni di camminata nei campi, al freddo, nascosti. Tramite l'interprete, hanno provato a raccontarci le giornate di paura che hanno vissuto. C'erano molti bambini: uno aveva solo 7 mesi. Un'altra, di 2 anni, era particolarmente provata dalle giornate di gelo. Nonostante la situazione, sono stati tutti estremamente cortesi, chiedevano il permesso anche solo per prendere l'acqua che si trovava nei pacchi che la pro loco e la Pro senectute avevano preparato per ciascuno di loro". Lì al confine, mentre gli autisti avevano per legge l'obbligo di fermarsi a riposare e i militari controllavano attentamente il mezzo, ha scaricato e lasciato anche le decine di scatoloni e gli aiuti che gli spinetensi avevano raccolto per gli ucraini che vivono in condizioni sempre più precarie. Dall'hotel in cui i due autisti hanno dormito qualche ora, si è riusciti ad ottenere la possibilità, per le persone che dormivano nell'autobus, di utilizzare i servizi. E così è passata la notte. "Al mattino siamo ripartiti, per fortuna al ritorno senza intoppi lungo la strada. Un gruppo è stato ospitato dalla Caritas di Dolo, altri sono dai loro familiari, alcuni invece sono in parrocchia. Con il vicesindaco Piazzi ci siamo assicurati che tutti avessero un letto caldo».
Melody Fusaro
SPAI L'accoglienza della Pro Loco ai profughi ucraini

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