CORRIERE DELLE ALPI 12-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Valle, la scuola accoglie un primo bambino in fuga - Un tetto e un pizzico di normalità: la scuola apre le porte a Yaroslav
Autore: Contento Cristina

Valle, la scuola accoglie un primo bambino in fuga
Fuggito con la madre dalla guerra in Ucraina, dopo giorni di viaggio, è arrivato a Valle di Cadore dove abita la nonna.Yaroslavè forse il primo bambino nel Bellunese che torna tra i banchi di scuola. Ieri infatti, grazie al Lions club Cadore presieduto da Roberto Granzotto che pagherà tutte le spese, è stato il suo primo giorno all'Istituto comprensivo.Ad accoglierlo le maestre e il sindaco Marianna Hofer: «Qui troverà un po' di serenità e giocherà con i suoi coetanei». CONTENTO / PAGI NA 12
Fuggito con la madre dalla guerra, è forse il primo bambino nel Bellunese che torna tra i banchi Padre e nonno nella resistenza ucraina, la zia ferma alla frontiera in attesa di un pass per il gatto
Un tetto e un pizzico di normalità:
la scuola apre le porte a Yaroslav
CRISTINACONTENTO
Tre giorni di viaggio, a
tratti a piedi, da Kropyvnyc'kyj a Leopoli, quasi 700 chilometri coperti sotto le bombe e tra la disperazione di chi scappa e non ha più nulla, lasciando speranza e marito al fronte che difende il suo paese. Quindi il confine con la Polonia, un pullman, quattro giorni in Polonia, tanti aiuti ma anche qualche centinaio di euro da pagare per l'incolumità, per passare il confine tra inferno e (quasi) Europa, i due Paesi. Libertà, salvezza. Sono un pullman fino a Belluno, Italia. La felicità è l'idea di tornare a vivere nonostante altri siano lasciati sotto le bombe russe, nonostante marito e padre lancino molotov sui carri armati, nonostante il paese di origine sia devastato da una furia anche razionalmente inspiegabile. Marina e il figlio Yaroslav hanno riabbracciato mamma Svetlana, la 6lenne signora ucraina che da anni vive nel capoluogo e che piangeva ogni giorno disperata per la sorte dei suoi famigliari. Dall'Ucraina ora Svetlana aspetta. «Mia nipote, quella che studiava a Kiev all'università ed era rimasta bloccata, fortunatamente è in viaggio, dovrebbe arrivare oggi o domani. Resta in Ucraina mia figlia Irina che ha il marito a combattere. Irina non vuole lasciare il paese perché ha anche un ragazzo di
19 anni e non se la sente di abbandonare la famiglia». Un ragazzo che a sua volta imbraccerebbe il fucile per difendere il suo paese dall'invasione: «Ma non glielo danno, per fortuna», sottolinea Svetlana, che tira anche un sospiro di sollievo alla sola idea che nessuno gli regali il mitra. Anastasjia, figlia di Marina, arriverà dunque tra oggi e domani e anche qui c'è una storia infinita: «La ragazza con il gatto è ancora in Polonia: perché deve fare i documenti perché il gatto passi il confine. Senza anche lei non si muove. Ha fatto tutto, parte oggi e arriva domani verso le 15 con un pullman». Casa è anche un nastro di farfalle blu e giallo che avvolge i fiori sul tavolo, l'accoglienza della famiglia cadorina che si allarga agli ospiti più in difficoltà. Svetlana, 61 anni, ucraina con sette fratelli dei quali ancora due maschi in guerra: «Farko l'hanno distrutta, hanno distrutto tutto. Putin è già al confine con la Polonia con le truppe». Come la maggior parte delle ucraine in provincia, collabora con le famiglie per fare compagnia a una anziana: la mamma dell'ex sindaco di Pieve di Cadore Roberto Granzotto. È stato lui a prendere a cuore la situazione di molti stranieri in provincia (anche attraverso il Lions), a promuovere i ricongiungimenti famigliari dove possibile e ad andare a prendere a Padova la famiglia arrivata dai confini
dell'Europa. E si è compiuto anche un altro miracolo: «Yari è andato a scuola», continua Svetlana «alle elementari. Gli hanno regalato uno zaino con tutti i libri e le penne che servono per andare a scuola». Granzotto e il sindaco di Valle Marianna Hofer, con la maestra Eleonora e le autorità scolastiche, hanno trovato un banco per il ragazzo, nove anni e nuovi compagni con i quali dimenticare la «bruttissima strada che ha fatto insieme con la mamma per attraversare a piedi l'Ucraina fino a Leopoli. Non so come hanno fatto, sotto le bombe», dice Svetlana. Marina e Yari hanno osservato la quarantena necessaria per il Covid: tamponi negativi finora. Dunque via libera alla nuova vita. Ieri il ragazzo è stato accolto nell'istituto scolastico. La scuola è quella di Valle di Cadore, il paese dove Marina e i suoi sono andati ad abitare grazie alla disponibilità di una famiglia, quella di «Maria Teresa, che voglio ringraziare: ha messo a disposizione l'appartamento e lo ha anche riempito di ogni cosa. Non so come ringraziare queste persone», dice Svetlana «Anche i fiori ha fatto tro
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vare con un nastro con i colori giallo e blu, quelli dell'Ucraina. Maria Teresa ha dato casa», continua Svetlana «...Mamma mia», sospira davanti a tanta generosità incontrata in questi giorni, «ci ha detto "state come foste a casa vostra". Hanno portato tantissime cose, anche i fiori sul tavolo. Anche Roberto ha comperato tante cose per Yari, anche i giochi. Il bimbo era felicissimo e mi ha detto "nonna, non ho mai avuto tutte queste cose", era meravigliato, non se l'aspettava. Non posso che ringraziare tutti, tanto, tanto, soprattutto Roberto e gli altri per quello che stanno facendo per noi, la maestra Eleonora che ha riempito lo zaino di libri e merenda. Davvero sono senza parole...». La eco delle bombe sembra più sorda, ma il cuore resta sempre all'Ucraina, alla devastazione, a chi è rimasto e rischia di essere ucciso. «Speriamo», sospira Svetlana. —
= HIPHCCU/IChf RISE HVA'A
« \on sappiamo come ringraziare tutte le persone che ci stanno aiutando»
I COMMENTI
Hofer: qui trova pace Sarà il lions Cadore a sostenere le spese
Roberto Granzotto, presidente del Lions club Cadore è felice per il primo giorno di scuola per il bambino ucraino ospitato a Valle di Cadore. «Accoglienza in comunità da parte della sindaca Marianna Hofer, con la professoressa Enrica Bergamo quale interprete e la maestra Serena Gei», precisa Granzotto. «Grazie alla maestra Eleonora Sardina per la donazione del materiale didattico. Non semplicemente ospitare, ma accogliere nella comunità, facendo sentire tutto l'affetto di cui hanno bisogno e i cadorini in questo non difettano. Grazie alle Autorità ed alla scuola, alle maestre e a tutte le operatrici scolastiche per il calore profuso e grazie ancora al socio/a che hanno messo a disposizione l'appartamento facendosene totalmente carico». Una storia quella di Yroslay che non può lasciare indifferenti come scrive la stessa sindaca di Valle, Marianna Hofer. «Yaroslav è un bambino con gli occhi dolci e vivaci.È scappato con la sua mamma da una guerra assurda e oggi è stato accolto nella scuola elementare di Valle di Cadore. Gli piace il calcio e non farà fatica ad ambientarsi ed inserirsi anche perché i nostri bambini sono fenomenali, ma resta un bambino, un bambino che è stato strappato con forza dalla sua casa, dalle sue amicizie, dai suoi parenti, dalla normalità della vita. Come sindaco ho passato situazioni difficili, ma mai avrei pensato di ospitare persone che nel 2022 scappano dalla guerra». Hofer evidenzia poi che «gli occhi di Yaroslav, accentuati dalla mascherina, non li dimenticherò facilmente», dice ringraziando tutto il personale scolastico che seguirà l'inserimento del bambino scappato dalla guerra. «Grazie al Lions Cadore Dolomiti che si farà carico delle spese e grazie per il cuore e la sensibilità dimostrata. Il resto lo faranno i bambini e la mia comunità». —

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Yaroslavaccolto nella classe di Valle, seduto in classe e con Granzotto, maestra e sindaco davanti la scuola

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