TIRRENO PRATO-EMPOLI 12-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
«Spaventati dall'avvenire, non soltanto dalle bombe»

«Spaventati dall'avvenire,
non soltanto dalle bombe»
La testimonianza del parroco don Jarek al presidio per la pace di Montemurlo Mille persone in piazza, i bambini delle elementari hanno letto le poesie
MONTEMURLO. Mille persone in piazza della Libertà per dire no alla guerra in Ucraina e a tutti gli altri conflitti che insanguinano il mondo. In tantissimi hanno raccolto l'invito del sindaco Simone Calamai e giovedì sera si sono ritrovate insieme per lanciare una forte richiesta di pace. Con le bandiere arcobaleno, i disegni, gli striscioni e le candele sono arrivati in piazza ibambini dell'istituto comprensivo "Margherita Hack" di Montemurlo, quelli della paritaria del Sacro Cuore, gli studenti del liceo artistico "Brunelleschi". Tantissime le associazioni, già da qualche giorno impegnate nella raccolta di viveri, medicinali, generi di prima necessità da inviare in Ucraina e nelle zone di confine dove arrivano i profughi: Misericordie, Croce d'Oro, Cisom, Lions e Stremao che negli scatoloni insieme agli aiuti invia anche i disegni fatti dai bambini della scuola primaria "Alberto Manzi" di Montemurlo. Più in generale, in piazza c'era davvero tutto il mondo del volontariato e dell'associazionismo montemurlese per dimostrare una presenza forte sul territorio e quella grande generosità che lo contraddistingue soprattutto nei momenti di difficoltà, come la
pandemia. Tutte presenti anche le parrocchie del territorio Bagnolo, Montemurlo, Oste e Fornacelle. Il parroco don Jarek Jaroslaw Boguslaw Ziarkiewicz ha portato una testimonianza oculare dei primi profughi accolti nella città polacca di cui è originario, a soli 50 chilometri dalla frontiera con l'Ucraina: «Già dal primo giorno di guerra ho visto arrivare nel mio paese donne sole con bambini e persone anziane. Persone smarrite, abbandonate, spaventate, non solo dalle bombe ma dall'avvenire, perché non sanno quanto durerà questa guerra: settimane, mesi, anni», e ha invitato tutti a non perdere la speranza. Il sindaco Simone Calamai ha ribadito l'importanza di far sentire la voce della comunità: «Serve ancora scendere in piazza con le bandiere della pace e con la ferma memoria di quello che è la guerra: morte e distruzione, il rovesciamento di ogni logica di progresso umano. Anche questa serata è la prova che i cittadini di oggi, esercitano una loro particolare "diplomazia" fatta di consapevolezza e di impegno. È la prova che con queste bandiere colorate, noi stasera pensiamo
non solo a noi stessi ma ai nostri figli, e ai figli dei nostri figli e a chi ancora deve nascere». Il sindaco Calamai ha poi ricordato gli altri conflitti che insanguinano il mondo e che magari sono lontani dai nostri occhi: «I conflitti in corso sono purtroppo numerosi, alcuni di questi vivono anche una dimenticanza da parte dei paesi più avanzati, anche questo non è tollerabile. Il nostro pensiero va così anche alla Siria, allo Yemen, all'Etiopia, al Sahel e a tutti i paesi e i popoli che stanno vivendo la sofferenza della guerra». I bambini Francesco Guidotti della quarta B e Jason Marcu della quarta A della scuola elementare "Anna Frank" di Oste, Ludovica Colantonio 4b, Andrea Salonia 5C e Vittoria barcaioli 5A della primaria "Alberto Manzi", in rappresentanza del comprensivo "Margherita Hack", hanno letto storie e poesie contro la guerra; sul palco anche la preside Maddalena Albano. La serata ha avuto tra i momenti più toccanti quello dell'accensione delle luci per la pace. La piazza della Libertà si è spenta è si sono accese tante piccole torce e candele sul sottofondo musicale della canzone "Pace" della pratese Amara e Paolo Vallesi. Servizi da pag. 2 a pag. 6

***

La fiaccolata di giovedì sera in piazza della Libertà
FIACCOLE PER LA PACE IN TANTI HANNO VOLUTO FAR SENTIRE LA PROPRIA VICINANZA AL POPOLO UCRAINO
Il momento più toccante è stata l'accensione delle luminarie sul sottofondo della canzone di Vallesi

***

#s#46 #t#1 #c#Prato#c#