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Lentini, restaurato l'affresco del Cristo Pantocratore nella chiesa rupestre del Crocifisso

Lentini, restaurato l'affresco del Cristo Pantocratore nella chiesa rupestre del Crocifisso
Lentini, restaurato l'affresco del Cristo Pantocratore nella chiesa rupestre del Crocifisso
di Redazione , scritto il 12/03/2022, 16:34:35
Categorie: Arte antica
A Lentini (Siracusa) è terminato il restauro dell’affresco del Cristo Pantocratore, opera del XIII secolo che decora l’abside della chiesa rupestre del Crocifisso.
È stato presentato stamani a Lentini (Siracusa) il restauro, appena terminato, del prezioso affresco del Cristo Pantocratore tra angeli nella chiesa rupestre del Crocifisso, grotta di notevole interesse sita nel territorio di Carlentini, a pochi passi dal centro abitato di Lentini. L’intervento sull’opera del XIII secolo è stato realizzato grazie al secondo eccezionale contributo di 10.000 euro messo a disposizione nell’ambito della nona edizione de I Luoghi del Cuore, il censimento dei luoghi italiani da non dimenticare promosso dal FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano e da Intesa Sanpaolo.
La chiesa del Crocifisso di Lentini fa parte di un ampio e complesso apparato di insediamenti rupestri, costituito da grotte prevalentemente artificiali, utilizzate nei secoli sia come abitazioni sia come luoghi di culto. Gli affreschi contenuti al suo interno, realizzati tra il XII e il XVII secolo, nonostante la rarità e il notevole valore, sono stati per lungo tempo trascurati e lo stato di cattiva conservazione in cui versavano ha spinto i cittadini a mobilitarsi, a partire dal 2016, per la salvaguardia del bene. Nel 2016, in occasione dell’ottava edizione de I Luoghi del Cuore la Chiesa Rupestre di Lentini ha ricevuto 3.831 voti, grazie all’importante attività di raccolta voti e sensibilizzazione del gruppo d’iniziativa civica Leontinoi nel Cuore, che riunisce cittadini e associazioni di volontariato quali Aps Neapolis, Archeoclub Lentini, SiciliAntica Lentini-Carlentini, Pro Loco Lentini e Carlentini e Lions Club Lentini. Questo risultato ha permesso alla Parrocchia di partecipare al bando che il FAI lancia dopo ogni edizione del censimento, presentando dapprima un progetto di recupero dell’affresco della Teoria dei Santi, in grave degrado, e, dopo aver nuovamente raccolto 11.063 voti in occasione del nono censimento I Luoghi del Cuore del 2018, un secondo progetto di recupero dell’affresco del Cristo Pantocratore tra angeli. Il tutto è stato accompagnato da un piano di comunicazione e di azioni sul territorio ideato dall’Aps Neapolis a cui nel 2018 si è aggiunto il cofinanziamento da parte di numerosi ETS del territorio. Entrambi i progetti, valutati idonei, hanno ottenuto il contributo I Luoghi del Cuore diventando un unicum nella storia del censimento. Il FAI e Intesa Sanpaolo hanno scelto di finanziare per due volte la Chiesa Rupestre del Crocifisso per la grande capacità dimostrata dai cittadini, fin dal primo intervento, di concentrare le forze per valorizzare questo gioiello del territorio, nel tentativo di un recupero complessivo del bene. In questi anni la grotta è stata infatti oggetto di ulteriori interventi, tra cui il restauro della Madonna del latte, la messa in sicurezza dei percorsi e altre attività di manutenzione, resi possibili grazie al finanziamento del Bando della Regione Siciliana “Cantieri di lavoro per le parrocchie”.
L’opera e il restauro
Il Cristo Pantocratore tra angeli, affresco più importante della chiesa, originariamente dedicata a Santa Maria della Grotta, è realizzato all’interno del catino absidale, al di sotto del quale in origine vi era l’altare, orientato a est come da tradizione bizantina. Opera pittorica del XIII secolo, raffigura un Cristo assiso in trono, in atto benedicente. La parola “Pantocratore” deriva dal greco “pantokrator” (panto=tutto e kràtein=dominare; Pantocratore, dunque, è colui che domina sopra ogni cosa, il sovrano dell’Universo). L’intervento da poco concluso, curato da Barbara Di Natale in collaborazione con Federica Di Giorgi sotto la direzione tecnico-scientifica di Raffaella D’Amico, ha avuto lo scopo di bloccare il degrado in atto e recuperare la leggibilità dell’opera, in coerenza con gli interventi di conservazione realizzati in precedenza.
Nell’affresco, il Cristo siede su un elegante trono coperto da un drappo e da cuscino riccamente ricamati; indossa una tunica rossa e un manto blu, colori simbolo delle due nature: umana e divina e, al di sotto della veste porta una camicia color ocra con polsini ornati da perline. Gesù, con la mano destra benedice i fedeli secondo il rito orientale, mentre con la sinistra regge il libro delle Scritture; una decorazione a trame geometriche delinea la croce nel nimbo; i piedi scalzi poggiano su tappeto ornato di rosso. Ai lati della mandorla quattro angeli popolano la scena: indossano delle tuniche rosse con polsini ocra e hanno sulle spalle delle stole celesti; i loro abiti e le aureole, come quelli del Cristo, sono impreziositi da piccole perle bianche; a sottolineare la loro eleganza dei diademi sul capo e delle collanine al collo. I quattro angeli sorreggono la mandorla in cui il Cristo Trionfante, che ha vinto la morte, si manifesta in tutta la sua gloria.
I fenomeni di degrado presenti sulle pitture murali che decorano la chiesa rupestre sono costituiti principalmente da incrostazioni saline e patine biologiche che creano danni di tipo chimico-fisico e meccanico provocando fratture e lacune ai dipinti, e che nascondono le raffigurazioni e le cromie. In coerenza con i precedenti interventi di conservazione realizzati, il restauro del Cristo Pantocratore ha avuto lo scopo di bloccare il degrado in atto e recuperare la leggibilità dell’opera. Il dipinto presentava anche numerose lacune, diffuse prevalentemente sulla metà inferiore della raffigurazione e la pellicola pittorica era estremamente delicata a causa della sottigliezza del suo intonaco, oltre che alla tecnica pittorica adoperata. L’intervento di pulitura, infatti, ha messo a nudo la presenza di una tecnica mista di esecuzione del dipinto: insieme alla tecnica ad affresco, si riscontra quella a mezzo fresco e a calce. Ciò ha reso molto complessa e lunga la fase della pulitura, che è stata alternata al pre-consolidamento della pellicola pittorica e consolidamento del supporto. Il trattamento biocida è stato ripetuto man mano che venivano eliminati gli strati salini, perché gli agenti patogeni si trovavano spesso al di sotto delle concrezioni. Le numerose mancanze sono state colmate con stuccature, poi integrate con la tecnica della selezione cromatica, al fine di rendere leggibile la raffigurazione.
Le dichiarazioni
“‘I Luoghi del Cuore’ sono straordinarie testimonianze di pregio del nostro patrimonio culturale, spesso poco note o dimenticate, ma che sempre concentrano l’attenzione dei cittadini che desiderano vengano valorizzate”, afferma Giuseppe Gini, presidente regionale FAI Sicilia. “Molto spesso l’avvio di un lavoro di restauro in questi beni può garantirne la conservazione e diventare volano per l’attrazione di nuovi fondi che possono modificarne le sorti. Questo è tra gli obiettivi che il censimento del FAI si pone e che, proprio qui a Lentini, si è concretamente realizzato: il recupero della ‘Teoria dei Santi’, finanziato a seguito dell’ottava edizione de ‘I Luoghi del Cuore’, è stata la prima scintilla che ha permesso di attrarre nuovi fondi per altri interventi. Proprio questa capacità di convogliare le forze del territorio sulla Chiesa del Crocifisso, bene identitario di grande valenza culturale, ha spinto il FAI e Intesa Sanpaolo a finanziarla nuovamente. Complimenti quindi all’entusiastico impegno del Comitato Leontinoi nel Cuore, del Parroco della Chiesa Madre ex Cattedrale Santa Maria la Cava e Sant’Alfio di Lentini e di tutti coloro che a vario titolo hanno collaborato per restituire alla collettività questo inestimabile manufatto artistico in un contesto paesaggistico unico”.
“Pensare a un Luogo del Cuore significa rivivere ricordi ed emozioni di posti speciali, spesso legati alla propria infanzia”, dichiara Sergio Cilea, capo delegazione FAI di Siracusa. “Ma può accadere che diventi ‘Luogo del Cuore’, un luogo di cui ignoravi l’esistenza, ma che appena lo scopri ti dà la sensazione che ti appartenga da sempre. Questo è successo con la Chiesa del Crocifisso di Lentini. Con la presentazione al pubblico del restauro del ‘Cristo Pantocratore’ si conclude una nuova fondamentale tappa per la Chiesa, ma i progetti non finiscono qui. La determinazione di Padre Maurizio Pizzo condivisa da associazioni locali, anche con il supporto economico, e la scelta di FAI e Intesa Sanpaolo di finanziare un secondo restauro, dopo la ‘Teoria dei Santi’, nell’ambito del censimento ‘I Luoghi del Cuore’, hanno innescato un processo virtuoso che ha coinvolto man mano le città di Lentini e Carlentini, la Provincia di Siracusa e successivamente anche la Regione Siciliana. Oggi la Chiesa del Crocifisso, Luogo del Cuore FAI nella Sicilia del sud-est, è divenuta un importante attrattore capace di movimentare flussi turistici, creando economia e posti di lavoro. Questa è la Sicilia che ci piace raccontare, immagine positiva di una terra e dei suoi abitanti”.
“Dobbiamo molto al censimento ‘I Luoghi del Cuore’”, sottolinea don Maurizio Pizzo, parroco della Chiesa Madre Ex-Cattedrale Santa Maria la Cava e Sant’Alfio di Lentini. “Il FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano è stato il primo ente a credere fermamente nella nostra comunità e col suo aiuto e la perseveranza dei nostri volontari si è innescato un incredibile processo virtuoso. Questo non ha solo puntato i riflettori su un importante luogo nascosto per il turismo e la cultura, ma ha aiutato la comunità a risvegliare le coscienze e ha gettato le basi per la costruzione di attività mirate a delineare un futuro migliore per le prossime generazioni”. Rosaria Fazio, Presidente Aps Neapolis, in rappresentanza del Comitato Leontinoi nel Cuore ha espresso grande soddisfazione: “Essere selezionati per ben due volte all’interno del progetto I Luoghi del Cuore è un’importante attestazione di stima. La strada della cooperazione è impervia; spesso, nel nostro territorio, si parla di autoreferenzialità delle associazioni di terzo settore, usando la retorica narrazione dell’invidia. Siamo felici che in questo caso abbiano prevalso valori come la coerenza, la collegialità e la perseveranza. Riteniamo da sempre la cooperazione alla base della nostra attività e solo attraverso la capacità di fare rete questa nostra eccezionale terra che è la Sicilia può avere concrete chance di far parlare di sé per la sua enorme bellezza e recuperare e valorizzare i suoi immensi tesori artistici e culturali. La storia della Chiesa Rupestre del Crocifisso è un esempio di riscatto che ha dell’incredibile e che certamente ispirerà altre nuove storie comuni”.
Lentini, restaurato l'affresco del Cristo Pantocratore nella chiesa rupestre del Crocifisso
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Di Federico Giannini - scritto il 03/03/2022 alle 15:55:45 - 3 Commenti
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