TIRRENO LUCCA 13-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Lions in Polonia per gli aiuti Le testimonianze del dolore
Autore: Ambrogi emanuela

SOLIDARIETÀ
Lions in Polonia per gli aiuti
Le testimonianze del dolore
II presidente Civinini fino al confine con l'Ucraina per vedere con i propri occhi «Migliaia di donne e bambini in fuga in cerca di cibo o di una coperta»
Emanuela Ambrogi
BARGA. Uno scenario di guerra da film, ma quello che in Polonia hanno visto Claudio Civinini, presidente del Lions Club Garfagnana, la moglie Sabrina, il figlio Gianmarco ed Elvira Particelli, socia del club, è la drammatica realtà di questi giorni. Sono andati a portare aiuto alle persone che, scappando dall'Ucraina, arrivano nelle stazioni polacche portando con sé quello che possono. Il Tir col materiale preparato dai soci del club Lions Garfagnana, contenente circa 20 tonnellate di capi di abbigliamento, coperte, medicinali, beni a lunga conservazione come acqua, olio, pasta, latte, era partito i15 marzo. Il presidente del Lions, Claudio Civinini, 62 anni, titolare della ditta Fanin di Fornaci di Barga, aveva deciso di andare vicino al confine con l'Ucraina sia per effettuare un controllo del materiale inviato che per rendersi conto della situazione: «La sensazione che ci è rimasta addosso è quella della desolazione e del bisogno di fare sempre qualcosa di più. Abbiamo preso contatti con la Caritas polacca grazie all'aiuto di un sacerdote di Barga, don Luca Kostrzewa. Siamo partiti
con l'aereo da Bergamo martedì mattina e siamo scesi a Cracovia. Da lì con una macchina a nolo siamo arrivati al grande centro di smistamento di Lezajsk, un ex grande magazzino dove si produceva tabacco. Qui con i muletti è stato scaricato il materiale che era partito col Tir che avevamo riempito. Abbiamo trovato efficienza. Lezajsk si trova a circa due ore e mezza da Cracovia. Abbiamo poi proseguito per il centro di accoglienza e per la stazione di Przemysl Glowny perché volevamo incontrare i profughi». Difficile raccontare quanto visto senza provare orrore e tristezza. «Alla stazione —prosegue il presidente — arrivavano persone in continuazione, qualcuno a piedi, come deportati, con sacchetti grandi come quelli della spesa per bagaglio. Donne e bambini in cerca di coperte, di qualcosa da mangiare, smistati grazie alle tantissime associazioni che si adoperano per aiutare». Il centro di accoglienza è un capannone immenso e lì le tantissime persone stanno per terra. Piene di paura, private di tutto, senza sapere cosa succederà. «Sono in contatto col club Lions di Kiev — aggiunge Gianmarco Civinini — l'esercito polacco porterà il materiale al confine. Ilvolontariato c'è da tutti i Paesi d'Europa, ma è difficile poter dire quante persone in fuga abbiamo visto, centinaia, migliaia. Non si contano e chi arriva non ha più modo di comunicare con chi è rimasto. Mi sono reso conto con stupore e commozione che i piccoli mi sorridevano anche solo per un giocattolo o una felpa. Mia mamma ha ascoltato il racconto di una donna scappata dall'Ucraina dopo che la sua casa era stata prima bombardata e poi bruciata. Con lei c'era il suo bambino di pochi anni, il marito era rimasto a combattere. È tutto così incredibile. Abbiamo pianto insieme a questa donna». Il gruppo Lions è rimasto colpito anche dalla forza e dal coraggio di tante mamme che si sforzavano di sorridere per dare serenità ai figli. Gli sfollati sono in attesa di una sistemazione. Dopo una breve sosta alla stazione vengono assistiti, aiutati dai volontari e poi accompagnati al centro di accoglienza. «Alcuni avranno la possibilità di arrivare anche in Italia — conclude il presidente — altri forse dovranno tornare a casa senza nemmeno sapere cosa ne è stato dei familiari». Il Lions intanto si darà da fare per preparare altro materiale da inviare ai profughi.

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Alcune immagini del viaggio in Polonia; nella foto in basso, da sinistra Claudio Civinini, la moglie Sabrina, Elvira Particelli e Gianmarco, figlio di Claudio e Sabrina

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