ILGALLO.IT 15-03-2022

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Minervino, San Giuseppe: la Tavola dei Bambini | Il Gallo

Minervino, San Giuseppe: la Tavola dei Bambini
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Minervino, San Giuseppe: la Tavola dei Bambini
Le celebrazioni del 19 marzo tra Minervino, Cocumola e Specchia Gallone. Quarta edizione della Tavola della Solidarietà con protagonisti i più piccini che impersoneranno i Santi. Saranno donati 130 pacchi alimentari per altrettante famiglie indigenti e mille euro alla fondazione LCIF per l’Ucraina
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Con il Patrocinio del Comune di Minervino di Lecce e grazie alla sinergia tra il Lions Club Maglie e il Comitato Minervino Minitown, con la collaborazione delle Associazioni Saremo Felici, La bottega di Minerva e la Commissione Pari Opportunità sarà realizzata la prima Tavola dei bambini, quarta edizione della Tavola della Solidarietà del Club Lions Maglie.
Allo scopo di non disperdere le belle tradizioni salentine, le associazioni hanno reso protagonisti i bambini che sono i testimoni più ricettivi e continueranno a tener viva nel tempo l’usanza.
È nata, così, una tavola dei bambini, con i bambini e per i bambini che hanno festosamente lavorato insieme per i preparativi, attraverso dei laboratori creativi realizzati sul territorio, e saranno protagonisti della giornata di sabato 19 marzo impersonando “i Santi”.
La sera del 18 marzo, invece, gli stessi bimbi faranno da padroni di casa ed accoglieranno alcuni loro coetanei rappresentanti diverse associazioni del territorio alle quali con un Service del Lions Club che si ripete quest’anno per la quarta volta, saranno donati 130 pacchi alimentari per altrettante famiglie indigenti.
Nel corso della stessa serata saranno donati mille euro alla fondazione LCIF per l’Ucraina.
La suggestiva manifestazione che educherà i piccoli, minervinesi e del territorio alla gratuità del donare, si svolgerà presso l’ex Asilo Scarciglia venerdì 18 marzo, alle ore 19, e sabato 19 marzo , alle ore 11.
L’inziativa rientra nel cartellone per San Giuseppe di Minervino di Lecce.
Anche quest’anno dunque l’amministrazione comunale di Minervino di Lecce, in collaborazione con la locale Pro Loco “Minerva”, organizza la tradizionale Tavola di San Giuseppe che avrà luogo in Piazza Umberto I, sabato 19 marzo, alle 18,30.
19 marzo il programma
La devozione a San Giuseppe è molto sentita nel piccolo Comune di Minervino tanto che è l’intera comunità, con i tre centri che ne compongono il Comune (Cocumola, Specchia Gallone e Minervino) ad esserne protagonista.
Le piazze diventano grandi tavole imbandite e le case private si aprono, vestite a festa, alla visita di amici e parenti e quanti sono attratti dalla tradizione e dalla Fede.
Alcuni particolari del rito variano tra i paesi, ma la costante è il simbolismo che caratterizza l’allestimento delle lunghe tavole ricoperte da candide tovaglie, tra le più belle del corredo di famiglia, con al centro l’effige di San Giuseppe, e decorate secondo un accordo cromatico che modula bianco e giallo, colori tipici dell’iconografia del Santo.
Rituale è la disposizione dei cibi, serviti in un preciso ordine e il numero dei commensali che rappresentano la Sacra Famiglia, a cui possono aggiungersi vari Santi, sempre in numero dispari, fino ad un massimo di tredici.
Le varie famiglie di Minervino, Specchia Gallone e Cocumola devote al Santo “aprono” le proprie abitazioni a tutti ad iniziare dalla sera di venerdì 18 marzo, allorquando i parroci passano a benedire le Tavole.
Tra colori, odori e sapori dei vari piatti di San Giuseppe ricordiamo su tutti la tipica massa o i vermiceddhri di Cocumola, i mmaccarruni cullu mele, il pesce fritto o arrostito, i lampascioni, le rape, gli struffoli, le carteddrate, le pittule e il buonissimo vino, il tutto accompagnato con tanti fiori e lumini che illuminano le Sacre immagini.
Perché le “Tavole di San Giuseppe”?
Il rito, oggi intriso di tanti elementi folkloristici, nasce dall’antica tradizione di fare la carità ai poveri in occasione della festa, ma con il passare degli anni si è arricchita di moltissime simbologie e significati allegorici; tra questi, anche quello di allestire la tavola per adempiere ad un voto o addirittura per riappacificarsi con qualcuno che, una volta invitato, non può declinare l’offerta perché altrimenti recherebbe offesa al Santo.
Il Salento è da sempre terra di frontiera e, difatti, questa tradizione religiosa ha profonde radici nella storia. Si ricollega infatti idealmente agli antichi riti di rinascita primaverile, ai banchetti di solidarietà per i poveri, imbanditi nel Medioevo dai signori feudali, ai pasti caldi offerti ai bisognosi nella liturgia bizantina, tramandata dai monaci basiliani, a riti delle comunità ebraiche e albanesi presenti nel Salento. Si parla anche di influenze musulmane legate al banchetto comunitario e alla carità verso i poveri.
Per l’amministrazione comunale di Minervino di Lecce, ha sottolineato il sindaco Ettore Caroppo, «la conservazione delle tradizioni della cultura popolare è fondamentale per il territorio e anche per la nostra economia, già in crisi a causa delle restrizioni legate alla pandemia. Inoltre la conservazione delle tradizioni è anche espressione di promozione turistica del territorio con potenziali positive ricadute di natura economica
La festa di San Giuseppe, nata dalla forte devozione per il Santo di molti concittadini, è stata da sempre tra le più significative e diffuse sul territorio di Minervino tant’è che già nel 2008 l’amministrazione comunale, che mi onoro di rappresentare, con atto di consiglio n. 3 ebbe ad istituire la “Giornata delle tavole di San Giuseppe”».
Tra le diverse iniziative, che vedranno coinvolti i tre centri da citare sono in particolare quella di mercoledì 16 alle ore 18,30 nella Chiesa parrocchiale di Cocumola, per la catechesi “La festa di San Giuseppe e la devozione delle tavole in suo onore” tenuta da Don Marcello Mangia.
La Tavola organizzata dai volontari della comunità di Specchia Gallone presso la saletta parrocchiale di via Marconi con inizio alle ore 18,30 a partire da venerdì 18 e fino a mezzogiorno del 19 giorno di San Giuseppe.
Da sottolineare i “Laboratori Creativi di San Giuseppe” per bambini voluti dall’Associazione “Minervino Minitown” in collaborazione con l’Associazione “Saremo Felici”, la Commissione per le Pari Opportunità ed i Lions di Maglie,  che allestiranno la Tavola mostrando i lavori dei laboratori, che sotto la guida sapiente degli organizzatori, i bambini partecipanti hanno elaborato. Il tutto a partire dal 18 a sera e fino alle dodici del giorno successivo, presso l’ex Asilo Scarciglia.
Il tutto si concluderà sabato 19 marzo ore 18,30 in Piazza Umberto I a Minervino dove sarà allestita la “grande” tavolata ove prenderanno parte, personificando i vari Santi (S. Giuseppe, la Madonna, Gesù Bambino, Santa Maria Maddalena, Sant’Agnese, Sant’Anna, Santa Elisabetta, Santa Marta, San Filippo, San Simone, San Gioacchino, San Giovanni, Santo Zaccaria) varie personalità del mondo accademico, della cultura, della imprenditoria salentina, dell’associazionismo ed altre Autorità. Il tutto dopo la celebrazione della Santa Messa che avrà inizio alle 17,30 nella chiesa di San Michele.
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Il Gallo
Andrà in scena questa sera, 13 marzo, alle ore 19.30, nella suggestiva cornice della chiesa madre di Specchia, in piazza del Popolo, Stabant Matres.
Si tratta di uno spettacolo musico teatrale di Deborah De Blasi, con il mezzosoprano Vincenza De Rinaldis, con Antonio Papa all’organo e voce recitante la stessa Deborah De Blasi.
È una celebrazione della donna. La musica dello Stabat Mater di A. Vivaldi si intreccia alla densità delle parole che vanno a delineare varie figure di donne vittime di guerra, di violenza, di ingiustizia.
Un colore diverso per ogni donna, per ogni nazionalità una nuova emozione. Donne coraggiose, donne vere, donne che lasciano un segno nella storia. Tra le donne anche la vergine Maria, donna tra le donne, tenera ed immensa figura di amore e pietà.
L’evento è a cura della Pro Loco di Specchia, in collaborazione con Accademia della Minerva e Accademia Thymós.
Si accede nel rispetto della normativa anti covid.
Il Gallo
Una giornata dedicata alla legalità per piantarne il seme. Quale posto migliore della scuola? I ragazzi sono come l’acqua limpida che può continuare ad innaffiare questo seme, per far sì che diventi un albero dalle radici robuste.
La Bellezza della Legalità, che rimanda alla straordinaria espressione di Peppino Impastato, è il titolo dell’incontro organizzato dall’Istituto comprensivo Tricase – Via Apulia in programma domani mattina (venerdì 11 marzo), a partire dalle 11, nelle sede centrale della scuola.
I ragazzi della scuola Secondaria di I grado incontreranno Don Antonio Coluccia e il magistrato Maria Francesca Mariano.
Don Antonio Coluccia, è il sacerdote originario di Specchia noto per il suo costante impegno contro la mafia e la criminalità da sempre in prima linea contro ogni tipo di illegalità ed in difesa di chi subisce ingiustizie. Non si è certo lasciato spaventare dalle ignobili intimidazioni di alcuni energumeni che lo hanno fatto oggetto di lancio di petardi e bombe carta durante un suo intervento sulla legalità nel quartiere Laurentino, a Roma. Nello stesso quartiere, alcuni giorni prima, aveva partecipato a una fiaccolata a sostegno del titolare di un bar aggredito.
Domani dirà ancora presente e incontrerà i ragazzi perché sa quanto è importante continuare a seminare legalità anche nel suo Salento. Ricordando a chi fa finta di non capire che è un errore pensare che la droga, la mafia, la malavita sono di altri, di altri luoghi di altra gente, lontani da noi e dai nostri paesi.
Sarà presente anche il Magistrato Maria Francesca Mariano. Una donna che come giurista ha deciso di percorrere la strada della lotta alla delinquenza.
Magistrato più giovane d’Italia a soli ventiquattro anni, dopo l’esperienza professionale in Sicilia, oggi è Giudice della Corte di Assise di Lecce. Autrice di romanzi come “Ha visto e non ha taciuto” ; “Nel nome di Dio-un giudice penale e un sacerdote mago”, “Salento- racconti dal sud del mondo” e autrice del testo teatrale “Falcone e Borsellino. Storia di un dialogo”, rappresentato in occasione dell’inaugurazione del centro Paolo Borsellino nel gennaio 2013 a Palermo.
«Una mattinata importante per la nostra scuola», ha sottolineato la dirigente scolastica Rina Mariano, «abituata a mettere al centro dell’attività didattica ed educativa principi e valori, quali la legalità, il rispetto delle regole, il rispetto di sé stesso e dell’altro. Abbiamo voluto intitolare la giornata alla legalità e alla sua bellezza perché se contribuiamo a togliere lo sporco dai luoghi in cui la mafia, la malavita, la delinquenza il malaffare hanno messo le mani allora tutto diventerà più bello. Legalità, intesa quindi come educazione alla corresponsabilità sociale, per sviluppare la coscienza etica personale e comunitaria, per difendere i valori della costituzione nel pieno spirito di una cittadinanza attiva».
La dirigente scolastica nel ringraziare «i docenti della scuola che hanno creduto nel percorso progettuale e che hanno voluto condividere con i ragazzi questi momenti operativi», ha ricordato che «non è solo compito della magistratura, della polizia, dei sacerdoti, persone alle quali vanno sicuramente il mio apprezzamento, la mia vicinanza e la mia stima per il lavoro svolto e per il loro sacrificio. È compito di ciascuno di noi, anche attraverso l’arte, la musica, lo sport, quello sport semplice che recupera i giochi di strada, tutte espressioni della cultura che, se curate bene e portate avanti con passione, si trasformano in etica ed estetica, contribuendo significativamente alla lotta alla illegalità, alla corruzione».
Infine la dirigente scolastica si rivolge ai suoi ragazzi: «Prendete esempio; partite dal vostro essere alunni e costruite gli ideali per oggi e per domani. Costruite il vostro vivere quotidiano sul bello. Rifiutate a voce alta e sempre in modo dignitoso, le offerte del male. Tenete le orecchie aperte! Ascoltate, osservate e usate la testa nel distinguere il bene dal male. E, soprattutto, studiate, perché sono la cultura e la conoscenza che vi rendono consapevoli e liberi per davvero».
Il Gallo
«Il Simbolo della pace non è un mitra spezzato e nemmeno una bilancia con i piatti in equilibrio. Il simbolo della pace è una mensa attorno a cui cento persone stanno seduti e si dividono cento pani in parti uguali e parlano tra loro. Questo dice la Parola di Dio». (don Tonino Bello)
Un reading teatrale a due voci per rivivere la vita di don Tonino attraverso un viaggio potente, sconcertante ma meravigliosamente vero pronto a sconvolgere la vita e la coscienza di ognuno di noi.
Una laica impenitente che scopre “per caso” un prete lontano dall’ordinario, un prete che parte dagli ultimi per reagire alla sfiducia sul futuro, che non ha paura di dire le cose come stanno anche a costo di suscitare scandali.
A portare in scena il reading teatrale la “Compagnia del Ciambellano” di Manduria, le voci sono di Andrea Molendini e Valeria Stano, con la regia di Luciana Stano e gli effetti sonori di Emanuele Corasaniti.
«In questo periodo particolarmente incerto e doloroso», sottolineano dalla Compagnia del Ciambellano, «portare l’esempio di Don Tonino Bello, da qualche mese dichiarato venerabile, crediamo che sia una cosa essenziale. Con un senso maggiore di responsabilità pertanto torna il nostro reading: “Chiamatemi Don Tonino. Il racconto appassionante di una scoperta: don Tonino Bello”».
Diversi gli spettacoli tra le province di Taranto, Brindisi e Lecce. In cartellone anche l’appuntamento di sabato 19 marzo ad Alessano, paese natìo di don Tonino: grazie al patrocino del Comune, lo spettacolo si terrà presso la Chiesa Sant’Antonio in Corte Vittorio Emanuele n.14 (start ore 19) con ingresso gratuito.
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