SENTINELLA DEL CANAVESE 16-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Aluffi: «Non conto gli anni ma i carnevali che ho vissuto»
Autore: Principe Paola

IL RACCONTO AL LIONS CLUB
Aluffi: «Non conto ili anni ma i carnevali che ho vissuto»
IVREA
«Non conto le primavere, bensì i carnevali che porto sulle spalle e sono molti». Inizia così, con brio e ironia, il racconto di Laura Bertolotti Aluffi, ospite nei giorni scorsi del Lions Club di Ivrea. Attingendo alla sua memoria, che l'ha resa grande testimone del suo tempo, ha ripercorso la storia del Carnevale eporediese, riletta attraverso i suoi ricordi e la sua personale esperienza. Un racconto che parte dal 1938 e da una bimba che, affacciata a un balcone di corso Massimo D'Azeglio, guarda affascinata la manifestazione. «Nell'edizione del 1940 - ha ricordato la professores sa Aluffi - si respirava un'aria particolare. Gli Abbà vennero presentati tutti insieme dal balcone del municipio, fascia tricolore e un fascio littorio dorato nelle mani della bambina più grande del gruppo, che indossava anche una corona turrita. Finita la guerra, nel 1946, la città si stava leccando le ferite, ma lo spirito del Carnevale tornò ad animare gli eporediesi. La manifestazione si svolse all'insegna della solidarietà, come previsto in un verbale dell'epoca che definiva inopportuno fare scelte dispendiose in un periodo tanto critico. Fu così che in piazza Maretta, in occasione della tradizionale fagiolata, ci fu la distribuzione di sacchetti contenti formaggio, una
Laura Bertolotti Aluffi con il presidente del Lions Dario Vineis
pagnotta e due mandarini». Una narrazione ricca di citazioni storiche, dalla quale è emerso un grande amore per la manifestazione simbolo di Ivrea e che ha traghettato il pubblico in un avvincente viaggio del tempo a ritroso. Il 1858, anno in cui soffiava forte il vento degli ideali risorgimentali, rappresenta una data fondamentale non solo per il Carnevale, con l'introduzione nel corteo della figura della Mugnaia, ma per l'intera città, che vide l'inaugurazione della ferrovia. «Un evento che ci permise di uscire dall'isolamento», ha commentato Aluffi.
Se l'avvento delle rotaie fu recepito con entusiasmo, non fu riservata la stessa accoglienza a Violetta, che «per ben tre volte, tra il 1858 e il 1875, non venne designata». Non solo, nelle successive edizioni una mugnaia dovette fare il bis, in assenza di candidate. Nel 1858, inoltre, risuonarono per la prima volta le note della Canzone del Carnevale. «Non tutti sanno - svela Aluffi - che il celebre inizio "Una volta anticamente" andò a sostituire l'incomprensibile attacco originale che recitava "noi del quando sappiam niente».
PAOLA PRINCIPE

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