TIRRENO PISTOIA-MONTECATINI 25-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Due viaggi di andata e ritorno dall'inferno «Ecco come abbiamo salvato sei persone»
Autore: Vettori Valentina

IL RACCONTO
Due viaggi di andata e ritorno dall'inferno
«Ecco come abbiamo salvato sei persone»
Parla Nicola Barbarito, commerciante e volontario per aiutare i profughi. «Non escludiamo di partire una terza volta»
Una deviazione Verso la Slovacchia per recuperare clue manone e i loro figli
Valentina Vettori
PISTOIA. L'esperienza è di quelle che cambiano la vita e che spingono a cambiare il modo con cui, ogni giorno, si è portati ad affrontare i problemi della quotidianità. Vedere da vicino la distruzione e il dolore che provoca una guerra è terribile, ma sapere anche di aver compiuto un gesto che ha salvato la vita di sei persone, ripaga di ogni sforzo compiuto. Nicola Barbarito, giovane commerciante pistoiese, racconta quello che ha vissuto nelle due missioni che ha compiuto in Ucraina, come volontario insieme a un gruppo di amici. Ai primi di marzo, e poi due settimane dopo, sono partiti alla volta del paese martoriato dalla guerra sferrata dalla Russia per consegnare un enorme carico di cibo e beni di prima necessità raccolti da tutta la provincia di Pistoia. Due missioni in cui Barbarito ha vissuto l'orrore e la disperazione di persone in fuga dai bombardamenti russi, ma anche una gioia inaspettata. Ovvero quella di aver portato in salvo a Pistoia due donne
ucraine con quattro bambini. Una sorta di "ricongiungimento" familiare (queste persone in Italia avevano già dei parenti), seppur forzato dalla guerra, e che è stato reso possibile proprio grazie all'aiuto di Barbarito e dei suoi compagni di viaggio. «Con la prima missione compiuta in Ucraina — racconta — avevamo creato un'enorme rete di contatti e di persone pronte a dare una mano. Così è capitato che, in concomitanza con la seconda missione, partita il 18 marzo, siamo venuti a conoscenza del fatto che, al confine tra Ucraina e Slovacchia, erano bloccate due mamme con quattro figli. Il nostro punto di accesso in Ucraina, anche nelprecedente viaggio, era dalla Polonia. Ma quando ci hanno detto come stavano le cose, abbiamo subito deciso di fare una deviazione per recuperare queste persone e portarle con noi a casa». Le due donne e i bambini erano da alcuni giorni al confine slovacco, in attesa di capire come poter raggiungere l'Italia, senza però avere alcun mezzo per farlo. E con i rispettivi mariti richiamati al fronte per combattere contro l'esercito russo. «Non sapevamo se le avremmo trovate subito — prosegue Barbarito — loro parlavano solo ucraino e le comunicazioni erano complesse. Ma grazie a Whatsapp, alla possibilità di poter condividere la loro posizione tramite il gps del telefono e a Google traduttore siamo riusciti a incontrarci nel punto concordato domenica mattina, i120 marzo». «Il viaggio con queste mamme e questi bambini — dice ancora il commerciante pistoiese — è stato duro e bellissimo allo stesso tempo. Un'emozione unica e inimmaginabile. Anche io ho due figli, e non so immaginare cosa significhi vivere quello che hanno vissuto loro». Ora le due donne con i quattro bimbi stanno bene e hanno raggiunto i loro familiari, che vivono a Pistoia ormai da anni. Ma il desiderio è quello di tornare presto in Ucraina per riabbracciare i loro cari rimasti bloccati. Concluso anche questo secondo viaggio, per Barbarito potrebbe però cominciarne un terzo. «La prima missione — conclude — era partita con tanta speranza nel cuore, ma appena arrivati al confine tra Polonia e Ucraina, il mondo ci è crollato addosso, insieme a tutte le certezze che eravamo convinti di avere. È stato molto pesante dal punto di vista emotivo vedere tutte quelle mamme in fuga con i bimbi piccoli e le valigie. Il pensiero che stavamo facendo la cosa giusta però ci ha spinto a proseguire e ad affrontare anche la seconda missione. Non escludiamo di ripartire per una terza. A questo giro le richieste che ci arrivano sono per medicinali e primo soccorso».

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L'INIZIATIVA
Fondi e medicine per i profughi: i I ,ions pisloiesi in prima linea
Anche il Lions club Pistoia si è mobilitato per la raccolta fondi e materiale sanitario per alleviare le sofferenze del popolo ucraino. Il club pistoiese ha raccolto 5.150 euro da inviare alla propria Fondazione che a sua volta, insieme alle raccolte dei soci di tutta Italia e dall'estero, li destinerà là dove il bisogno è più impellente.
Diversamente, otto scatoloni di materiale sanitario del valore di 2000 euro, acquistato su specifica richiesta di un club Lions ucraino e grazie all'impegno di due soci farmacisti, Cocchi e Giacomelli, è stato inviato al club Lions Garfagnana, che provvederà a spedirlo direttamente in Ucraina e in caso di difficoltà al confine con la Moldavia.

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Nella foto grande Nicola Barbarito durante la consegna degli aiuti alimentari peril popolo ucraino raccolti a Pistoia. Nelle foto in basso, ancora un particolare dello scarico del materiale e una foto di gruppo per i volontari partiti da Pistoia perla missione umanitaria

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