ECO DI BERGAMO 25-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Polveriere, nuova vita Sottratte al degrado aspettando il 2023
Autore: Bianchi Camilla

Polveriere, nuova vita Sottratte al degrado aspettando il 2023
II progetto. Colle Aperto, restauro alle battute finali Valverde, rimossa la vegetazione e ripuliti gli intern L'ipotesi: utilizzare i due spazi per mostre e incontri
CAMILLA BIANCHI ...m.a Nuova vita per le polveriere delle Mura. Nella valletta di Valverde la costruzione in pietra dall'inconfondibile architettura - un cubo sormontato da un tetto a piramide - è stata finalmente ripulita dalla vegetazione che da tempo la soffocava. Chi passa da Porta Garibaldi e alza lo sguardo la può vedere nel prato falciato, a ridosso della cinta muraria, anch'essa recentemente ripulita da rovi e arbusti. Coeva della polveriera di via Beltrami, realizzata poco sopra Colle Aperto, è stata costruita alla fine del Cinquecento per ospitare materiali esplosivi. In origine era circondata da un alto muro e ricoperta da lastre in piombo, quel che vediamo oggi è l'edificio «a rustico», vestigia della potenza militare della Serenissima. La polveriera di Valverde fu restaurata nel 1987 su iniziativa del Lions Club Bergamo Host, da allora più nulla e negli anni la vegetazione spontanea ha preso il sopravvento. Il merito di averla sottratta al degrado va
al nuovo proprietario del terreno e dell'antico manufatto, soggetto a vincolo del Ministero dei beni culturali. «Ci siamo limitati a rimuovere la vegetazione - spiega, chiedendo di restare anonimo -. Dovremo intervenire due volte l'anno, una non è sufficiente, le piante ricrescono velocemente». La polveriera è stata ripulita anche al suo interno: «Veniva usata come deposito, abbiamo tolto il materiale accatastato e liberato lo spazio». Certo, per completare l'opera servirebbe un intervento di restauro complessivo sulla struttura, come quello cui è stata sottoposta la polveriera di via Beltrami, all'inizio delle scalette che portano all'Orto botanico di Città Alta. Qui i lavori sono in dirittura d'arrivo, manca un lato della copertura e poi l'intervento sarà completato. Entro l'anno, salvo imprevisti, la polveriera sarà pronta per essere affidata all'Orto botanico, che conta di gestire lo spazio attraverso un progetto di «rifunzionalizzazione». Il modo migliore per celebrare i 50 anni dell'istituzione intitolata al botanico Lorenzo Rota. Le due polveriere, anche in vista del 2023, quando Bergamo e Brescia saranno Capitale italiana della Cultura, potrebbero essere al centro di un progetto sinergico, a condizione che anche quella di Valverde venga restaurata e messa in sicurezza in tempo utile. Della partita farebbero parte anche l'Ufficio Unesco - considerato che i manufatti, insieme alle Mura, rientrano nel sistema delle fortificazioni veneziane riconosciute patrimonio dell'umanità - e l'Università di Bergamo, che attraverso il dipartimento di Ingegneria alle polveriere ha dedicato uno studio. In questo modo l'Orto botanico potrebbe ampliare il suo raggio di azione che già comprende, oltre alle aree coltivate di Colle Aperto e Astino, la Sala viscontea e gli spazi in Cittadella. Chissà che il 2023 non porti in dono recupero e valorizzazione di entrambe le polveriere.
QRIPRODUZIONE RISERVATA

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La polveriera di Colle Aperto Sara utilizzata dall'Orto botanico come spazio polifunzionale
La polveriera di Valverde è stata ripulita dalla vegetazione

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