SETTEGIORNI ALTOMILANESE 25-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Un grande gesto d'amore È stata Bianca a ispirarcelo»

Donano i vestiti della figlia scomparsa a due ragazzine ucraine in fuga dalle bombe
Un grande gesto d'amore
«È stata Bianca a ispirarcelo»
LEGNANO (asr) «È stata Bianca a ispirarci quest'atto d'amore». Ne è convinta Michela Bonzi, mamma di Bianca Ballabio, la studentessa legnanese di 20 anni che nell'agosto 2020 ha perso la vita in un incidente sul Sempione insieme a un amico. Di fronte alla tragedia del popolo ucraino in fuga dalle bombe russe, la donna, insieme al marito Massimo, ha aperto l'armadio della figlia e ha donato tutti i suoi abiti ai profughi. «Ho riempito una grande valigia di vestiti invernali e poi il trolley di Bianca con gli abiti estivi e li ho portati entrambi alla sede dell'Armadio solidale di Dairago». Due borse preziose per l'associazione di solidarietà, che le ha ricevute proprio nel giorno in cui è arrivata una richiesta urgente per due 16enni appena giunte a Busto Arsizio dall'Ucraina. Bianca era minuta, uno scricciolo di 50 chili per un metro e 64, e i suoi pantaloni, maglioni e cappotti si sono rivelati perfetti per le due ragazzine. «Non è stata una scelta facile, ma sentivamo che la cosa più giusta da fare, anche nei confronti di Bianca, era quella di far rivivere le sue cose dandole a qualcuno che ne ha bisogno - prosegue mamma Michela Vedendo le immagini della guerra, ho fatto un pensiero d'amore. E quello che io e mio marito stiamo cercando di fare da quando lei non c'è più: aiutare gli altri e dare amore. Se c'è un significato nel calvario che stiamo attraversando, io penso sia
proprio questo». Mamma Michela aveva già aperto le porte della camera di Bianca ai suoi compagni di classe e ai suoi tanti amici: «Dopo l'incidente ci sono stati molto vicini e lo sono ancora, vengono tuttora a trovarci. Ci è sembrato bello e giusto consentire a ciascuno di loro di prendere qualcosa che potesse ricordargli Bianca: una maglietta o una sciarpa». Ora nel suo armadio, dopo la donazione in favore dei profughi ucraini, non è rimasto più nulla, se non due abitini, che mamma Michela ha voluto tenere perché hanno un valore affettivo: «Sono quelli che Bianca indossava quando abbiamo scattato le foto più belle che abbiamo in casa». «Non entro spesso nella camera di mia figlia, perché il dolore è ancora straziante, e anzi tra poco io e mio marito cambieremo casa, ma devo ammettere che nelle giornate più tristi, quando l'assenza di Bianca fa più male, mi è capitato di aprire il suo armadio per sentire ancora il suo odore: è il profumo di mia figlia, la mia unica figlia, con la quale avevo un rapporto molto bello e intenso - prosegue la donna - L'ho avuta un po' tardi, a 37 anni. Avevo privilegiato la carriera: ho sempre lavorato ed ero area manager di una grossa azienda, viaggiavo per il mondo. Quando sono diventata mamma pensavo di continuare, ma dopo la prima trasferta mi sono chiesta se fosse davvero quello che volevo per lei, per me, per la nostra famiglia, e ho deciso di dedicarmi a lei: abbiamo vissuto vent'anni intensissimi, in simbiosi. Bianca è cresciuta con tanto amore ed è cresciuta in fretta: non era una ragazzina di 20 anni, era come se ne avesse già 30, per le esperienze che ha avuto, per i molti viaggi, per la scelta di andare a studiare lontano (la giovane frequentava la facoltà di Medicina all'università di Sassari). Era consapevole, risoluta, solare e piena di vita, con un sorriso contagioso. E tanto generosa. Proprio la generosità è l'eredità più bella che ci ha lasciato: è come se sentissimo che Bianca ci chiama a fare del bene. Si era candidata come donatrice di midollo osseo, l'avevano già chiamata al Niguarda per donare il plasma e quando si è spenta dopo nove giorni di coma quella di donare i suoi organi ci è sembrata la scelta più naturale. E per lo stesso motivo abbiamo voluto creare subito una fondazione in sua memoria (la Fondazione Bianca Ballabio, ndr), per dare seguito ai suoi sogni». Fondazione che ha già avviato vari progetti, come borse di studio, e Il germoglio di Bianca, un progetto realizzato in collaborazione con la Fondazione dei quattro ospedali e con il contributo dei Lions club Carroccio e Host, che ha permesso di dotare l'ospedale di Legnano di quattro docce speciali che consentono il travaglio in analgesia naturale con musicoterapia e cromoterapia. Il prossimo progetto riguarda l'acquisto di un simulatore di microchirurgia endoscopica da donare all'Università dell Insubria.

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Bianca Ballabio, morta a 20 anni in seguito a un incidente stradale avvenuto il 2 agosto 2020 sul Sempione a
Parabiago

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