SCUOLA.REPUBBLICA.IT 26-03-2022

Sezione: WEB
Il bullismo: un male da sradicare | Dalla Scuola

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Il bullismo: un male da sradicare
di secretreporter07 (Medie Superiori) scritto il 26.03.22
Quando si parla di "conferenza", l'immaginario dello studente tende ad associare il termine a qualcosa di lungo e noioso. Neanch'io sono un entusiasta di questo genere di incontri, ma stavolta mi sono incuriosito perché l'argomento "bullismo" mi sta molto a cuore; e devo ammettere che l'evento organizzato stamattina dalla mia scuola, "Un calcio al bullismo...reale e al cyberbullismo", è stato molto più interessante del previsto perché, come specificato dai vertici territoriali del lions club, che hanno aperto i lavori, esso è stato pensato per avere innanzitutto una finalità pratica. Nel corso della mattinata si sono alternati diversi esperti del settore, come magistrati, medici e membri della polizia postale, che ci hanno sorpreso con le loro conoscenze ed esperienze anche molto particolari. Per esempio, è stato dato molto spazio al cyberbullismo e alle sue diverse forme, come il "revenge porn", che consiste nella pubblicazione e diffusione sui social di foto intime, soprattutto di ragazze, senza il consenso della persona interessata. Uno degli ospiti, Massimiliano Mormone, membro della polizia postale, ci ha spiegato che atti di questo genere sono anche reati punibili molto severamente, per cui ci ha raccomandato di usare i social in modo corretto e responsabile, così da non ferire nessuno e, allo stesso tempo, non incappare in guai giudiziari. Un altro tema affrontato è stato quello degli strumenti per sconfiggere il bullismo, primo tra i quali il più efficace: denunciare. Ne ha parlato il magistrato Claudia De Luca, che si è imbattuta in diversi casi di bullismo e ci ha invitato a denunciare, anche se non siamo vittime, ma semplici spettatori, e a parlarne con chiunque -un prof, i genitori, o la polizia, se necessario. Molte vittime, però, hanno paura di denunciare i bulli, perché temono ripercussioni da parte di questi ultimi e, così, finiscono per avere paura di andare a scuola o, addirittura, di uscire; lo sa bene un altro degli ospiti, il pediatra Antonio Lepore, che, nel corso della sua carriera, ha visto diversi casi di bambini che fingevano di stare male per non andare a scuola ed evitare di incontrare i bulli. Maria Luisa Iavarone, presidente dell'associazione Artur, ha raccontato l'incubo vissuto dal proprio figlio, in seguito al quale ha voluto scrivere un libro che potesse aiutare anche qualcun altro. Oggi, però, esistono anche strumenti di denuncia molto sofisticati, come l'app YouPol, suggerita da Massimiliano Mormone, che consente di denunciare vari tipi di reati, tra cui anche il bullismo.
Dobbiamo impegnarci tutti insieme e con tutte le armi che abbiamo a disposizione perché, come è stato rimarcato in conclusione, ogni nostro gesto può contribuire a rafforzare o a smontare questo grande male.
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