FORLITODAY.IT 29-03-2022

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Il pulmino della speranza, i 3mila chilometri di Vittorio e Stefano per il popolo ucraino: "Un'esperienza molto forte"

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L'emergenza umanitaria
Il pulmino della speranza, i 3mila chilometri di Vittorio e Stefano per il popolo ucraino: "Un'esperienza molto forte"
Si è conclusa in poco più di 48 ore la missione umanitaria di Vittorio Minelli e Stefano Frattini, partiti da Forlì con un pulmino carico di aiuti per il popolo ucraino
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Nella foto di Vittorio Minelli gli aiuti umanitari per il popolo ucraino consegnati in Polonia
Un'iniziativa di cuore, che si è concretizzata con l'aiuto di tanti amici, del  Lions Club Forlì Host e del Comitato per la lotta contro la fame del mondo. Si è conclusa in poco più di 48 ore la missione umanitaria di Vittorio Minelli e Stefano Frattini, partiti da Forlì con un pulmino carico di aiuti per il popolo ucraino, da oltre un mese sotto l'attacco delle bombe di Vladimir Putin. Un viaggio di 3mila chilometri tra andata e ritorno, attraversando quattro stati (Italia, Austria, Cechia e Polonia), e che ha avuto come destinazione la città polacca di Lezajsk. "E' stata un'iniziativa spontanea e nata all'improvviso - racconta Minelli -. Volevamo fare un piccolo gesto con lo scopo di aiutare qualcuno che sta peggio di noi".
Minelli si è affidato alla rete di Facebook per attivare una raccolta di beni di prima necessità, affidandosi anche all'esperienza del Comitato contro la fame del mondo, parte attiva assieme ad altre organizzazioni del territorio del progetto " Romagna per gli ucraini ", che si è concretizzato con la consegna di quasi 60 tonnellate di aiuti. In pochi giorni, spiega Minelli, "abbiamo raccolto da privati indumenti, coperte, medicinali ed alimentari". Il tutto è stato caricato su un pulmino da nove posti. Venerdì sera, intorno alle 18, la partenza. "Tramite il Comitato ci siamo messi in contatto con Don Vito, in Polonia, che ci ha indirizzato dove scaricare la merce, stoccata in un centro raccolto gestito da Caritas e associazioni private".
Gli aiuti da lì sarebbero partiti per Leopoli, in Ucraina. Ma c'era un altro intento nella Minelli e Frattini: "Avevamo l'intenzione di portare a casa alcuni profughi, ma per questioni organizzative avremmo dovuto attendere qualche giorno. Abbiamo dovuto desistere perchè dovevamo rientrare subito in Italia per questioni lavorative e per questo motivo il progetto non è andato in porto".
All'alba di domenica, intorno alle 6, la partenza per Forlì, la coppia è arriva intorno alla mezzanotte. "E' stato un viaggio che ci ha emozionato - confessa -, un'esperienza molto forte. Abbiamo incontrato persone meravigliose e incrociato tanti furgoni da diversi zone d'Europa, come Spagna, Inghilterra, Paesi Bassi, con persone che hanno impiegato il loro tempo a disposizione per aiutare gli altri. Ci ha colpito vedere anche postazioni contraeree e l'aereo del presidente degli Stati Uniti allo scalo di Cracovia".
Minelli conclude rimarcando lo scopo della missione umanitaria: "Il nostro è stato un piccolo gesto, nato d'istinto per aiutare che non ha la nostra stessa fortuna. Con me non c'era solo Stefano, ma tutti coloro che hanno donato per rendere possibile questa impresa. Ringraziamo tutti coloro che hanno donato e offerto un piccolo aiuto. Ci vuole poco per dare una mano, è questa la strada per un futuro migliore".
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