ARENA 31-03-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
L'inviato di guerra contro le forniture di armi all'Ucraina
Autore: Joppi Stefano

BARDOLINO AI Corallo serata sul conflitto
L'inviato di guerra contro le forniture di armi all'Ucraina
Capuozzo: «La vocazione dell'Italia è quella di essere una mediatrice»
Stefano Joppi
•• Una voce spesso fuori dal coro, lontana dalla narrazione corrente. Toni Capuozzo, inviato di guerra, scrittore e autore di programmi tv, non ha alcuna esitazione nel condannare l'invio di armi all'Ucraina da parte dell'Italia. «Non è così che si lavora per la soluzione del conflitto in atto. Nel momento in cui fornisci armi div enti parte del conflitto e ti bruci la possibilità di mediare con la Russia. Ho massima stima di Draghi come presidente del consiglio in materia economica e molto altro. È un vero leader. Ma ciò non mi impedisce di criticare la decisione che ha assunto come presidente del Consiglio. La vocazione dell'Italia è quella di essere dei mediatori, in passato siamo stati capaci di trattenere relazione con nazioni tra loro lontane. Dare della armi asseconda solo una volontà bellicosa. In questo momento servono figure politiche forti in grado di dialogare tra l'Ucraina e la Russia. La Cina al momento non ha alcun interesse economico a muoversi. Il Papa? È senza dubbio una figura forte carismatica anche se avanti con l'età. Ma tra due nazioni ortodosse», continua, «la sua voce non ha lo stesso peso e la forza che ha nel mondo cattolico. Non è fornendo le armi all'Ucraina che si può trovare una via d'uscita. Si aumentano solo i morti. Certo sostengo il diritto all'autodifesa ma è una scelta che spetta agli ucraini. Facile fare la guerra per gli altri seduti davanti al televisore. Ma ve lo vedete Putin che dopo aver invaso l'Ucraina torna indietro dai territorio occupati?». «La guerra è aberrazione, tragedia, lutti», ha continuato inarrestabile Capuozzo davanti a un teatro Corallo gremito di gente per ascoltare l'attento osservatore del conflitto russo in Ucraina. Nel corso dell'incontro, inserito nell'ambito delle iniziative per il quarantesimo di fondazione del Comitato Bardolino-Baldo Garda della Croce Rossa italiana, Capuozzo ha raccontato più di un aneddoto della sua lunga carriera di inviato nelle guerre nell'ex Jugoslavia, Somalia, Medio Oriente, Afghanistan e Unione Sovietica. Atrocità viste come la morte nell'ex Jugoslavia di una bambina di tre anni colpita in bagno nella sua casa dalle schegge di una bomba intelligente caduta su un obiettivo militare poco distante. «La guerra è spesso narrata come una divisione tra buoni e cattivi ma non è sempre cosi. Occorre capire, conoscere le ragioni della parti in causa, trovare le soluzioni di pace», ha concluso Capuozzo, che è ospite a Peschiera al ristorante al Fiore del Lions Club Garda Benacus presieduto da Giuseppe Bolognini. •
Toni Capuozzo

***

#s#14 #t#1 #c#Verona#c#