VOCE DI ROVIGO 01-04-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Armaroli ospite del Lions Club
Autore: Salmaso Elisa

ROSOLINA
Dirigente di ricerca del Cnr e nell'Accademia delle Scienze
Armaroli ospite del Lions Club
Elisa Salmaso
ROSOLINA - "Una devastante pandemia non è l'unico rischio letale cui l'umanità va incontro. Ve ne sono altri e, almeno un paio, sono esclusivamente imputabili all'uomo: il rischio di una guerra nucleare e la crisi climatico-ambientale". Nicola Armaroli, classe 1966, dirigente di ricerca del Cnr, componente dell'Accademia delle Scienze e direttore della rivista scientifica "Sapere" lanciava questi allarmi due anni fa ("Emergenza energia. Non abbiamo più tempo", ed. Dedalo, 2020). Purtroppo, un'autentica profezia. Si è potuto verificare di persona sabato scorso, il 26 marzo, quando - invitato da Rossano Doati, presidente del Lions Club "Contarina-Delta Po" - Armaroli è stato accolto in quell'autentico gioiellino quale è il teatro "Ferrini" di Adria per conversare sui temi di attualità più caldi in campo energetico. E ad una precisa domanda: "Delle 3 emergenze che sferzano contemporaneamente il mondo oggi, quale considera la più pericolosa e complicata?", il relatore non ha avuto dubbi: "Una pandemia o una guerra si possono fermare, e poi si può ripartire; la crisi ambientale-climatica, invece, ha il grafico di un baratro, che mette in discussione la stessa continuazione della civiltà moderna e potrebbe diventare irreversibile". Non fosse per la gravità dei temi trattati e l'urgenza di affrontarli, la serata
potrebbe essere iscritta tra le più godibili e coinvolgenti tra quelle organizzate dal Lions Club deltino. Posta l'energia al centro del dibattito, le domande e risposte hanno aiutato i presenti ad inquadrare le problematiche e le urgenze riassunte in quella che oggi chiamiamo "Transizione energetica". Dalla lotta alla CO2 (l'anidride carbonica) e ai combustibili fossili (carbone, petrolio, gas) per arrivare alle energie rinnovabili, vero baluardo di salvezza per il pianeta, non c'è stato tema che il professor Armaroli non abbia affrontato, ricco di un bagaglio scientifico di prim'ordine e di una capacità espositiva che ha consentito a tutti i presenti di entrare nel vivo di argomenti generalmente ostici e di difficile comprensione. E tra un dato scientifico, un veloce conto economico e la denuncia della disinformazione diffusa ad arte da chi pensa molto agli affari e poco alle sorti del pianeta, il pubblico ha potuto farsi un'idea di prima mano dei temi in discussione. E alla domanda: "Lei si sente arruolato nella schiera dei catastrofisti o degli ottimisti?", Armaroli non si è sottratto: "Se guardo al modo con cui problemi così complessi e urgenti sono stati affrontati da decenni a questa parte, non potrei che essere catastrofista; ma il sussulto di consapevole77a che oggi sembra scuotere il mondo, specialmente quello giovanile, mi fa ben sperare: ottimismo, dunque, ma più della volontà che della ragione".
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L'incontro con Nicola Armaroli

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