GENTE VENETA 01-04-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Casa "Taliercio": aperta da sei mesi e mai vuota
Autore: Gasparon Marta

MESTRE - In questi mesi c'è stato un significativo tumover delle presenze: mamme sia italiane che straniere, con 25 anni di età media e spesso grandi storie di sofferenza
Casa "Talier•
cio": aperta da sei mesi e mai vuota
Dalla sua inagurazione lo scorso settembre la struttura di via Aleardi legata a Casa Famiglia "San Pio X" non è mai stata priva di ospiti. Può accogliere fino a 7 nuclei familiari. Ma un duro colpo viene dal rincaro energetico: l'ultima bolletta è quadruplicata
Il presidente di Casa Famiglia "San Pio X" Roberto Scarpa racconta
le ferite e le difficoltà, legate ai traumi vissuti in famiglia, che i piccoli portano con sé quando arrivano: «Bambini complicati, devastati da ciò che hanno vissuto.
Hanno visto con i loro occhi atti di violenza in casa e loro stessi ne sono stati vittime insieme alle loro madri»
Da quando l'esperienza di Casa Taliercio è stata avviata, intorno a fine settembre dell'anno scorso, la struttura di via Aleardi non si è più svuotata. «A conferma - sottolinea Roberto Scarpa, presidente di Casa Famiglia San Pio X della Giudecca, realtà protetta per mamme con i loro bimbi - di come avessimo visto giusto. Questa struttura era importante averla: aver creduto nella sua apertura, significa continuare a portare avanti quel messaggio di umanità che Papa Francesco continua a diffondere e che consiste nel prendersi cura dei poveri». E non si tratta soltanto di coloro che non hanno nulla da mangiare, ma anche e soprattutto di chi è privo «di quel minimo di substrato culturale o di chi è vittima di violenza, come nel caso delle donne da noi accolte». Casa Taliercio pub normalmente ospitare sette nuclei familiari, ma considerando che al momento ve ne sono presenti due con tre bambini ciascuno, si è deciso di dare accoglienza a sei, per motivi di spazio. Tutti figli - precisa il presidente Scarpa - che portano con sé alcune difficoltà, legate ai traumi vissuti in famiglia. «Bambini complicati, devastati da cib che hanno vissuto. Hanno visto con i loro occhi atti di violenza in casa e loro stessi ne sono stati vittime insieme alle loro madri». Nonostante i pochi mesi di apertura alle spalle, a Casa Taliercio si è registrato anche un certo turnover: se tre mamme sono finora uscite, altrettante sono entrate. «Oggi, due sono di nazionalità italiana, mentre le altre quattro sono straniere. Come fascia d'età? Siamo intorno ai 25 anni». I lavori alla struttura sono oramai giunti (o quasi) al termine. Il cortile è stato parzialmente sistemato, predisponendolo di un pavimento antitrauma necessario per tutelare i piccoli ospiti durante i loro momenti di gioco all'aperto e attorno al muro sarà collocata una parete di bamboo, oltre ad una serie di paraspigoli realizzati con materiale sicuro. «Alla sistemazione del giardino hanno contribuito il Lions Club Mestre Host, presieduto da Giuliano Nicolin, e il Lions Club Mestre Castelvecchio, la cui presidente, Michela Canton, si è occupata della raccolta fondi», tiene a precisare Scarpa, spiegando come si sia proceduto anche alla realizzazione di un bagno per disabili, completamente nuovo, e all'apertura di una finestra dov'è presente la dispensa. «Stiamo tra l'altro valutando, insieme alla Diocesi, di poter richiedere il Bonus energia, di cui avremmo un gran bisogno. Vediamo se riusciremo a creare il cappotto esterno all'edificio. Alla luce dei costi che stiamo registrando per il gas, stiamo inoltre cercando di capire se sia possibile procedere all'installazione sul tetto di un impianto a pannelli solari». L'ultima bolletta, addirittura quadruplicata nella cifra rispetto alla norma, per Casa Taliercio è stata infatti un duro colpo. «Una bolletta del genere non ce l'aspettavamo proprio. Il Bonus, insieme ai pannelli, contribuirebbe a contenere certi costi. Cercheremo di capire se riusciremo a portare avanti la cosa, siamo ancora in fase embrionale». Ancor di più in questo momento, ecco allora che l'appello rivolto a chi volesse dare una mano concreta, con una donazione, appare ancora più prezioso. «Se la gente vorrà continuare a sostenerci - conclude Scarpa - non possiamo che esprimere la nostra gratitudine sin da ora».
Marta Gasparon

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Un uovo di Pasqua da 15 chilogrammi: è il dono fatto in questi giorni da Maurizio Mo[fa, qui nella foto insieme a Roberto Scarpa, per i bambini di Casa Taliercio

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