PRIMO PIANO MOLISE 02-04-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Sette scatoloni di vestiario: il cuore grande dei Lions per i profughi ucraini

Sette scatoloni di vestiario: il cuore
grande dei Lions per i profughi ucraini
ISERNIA. Lions Club Isernia e Cartas insieme per farsi carico della tragedia che sta vivendo la popolazione inerme dell'Ucraina. Con questo spirito sono stati donati sette scatoloni di vestiti ai rifugiati. La consegna alla Caritas è stata effettuata dal presidente Lions Club Isernia, Luciano Scarpitti. «Donne e bambini che vivono la follia dei bombardamenti, dei crolli, della mancanza di cibo e dei risvegli improvvisi per l'ululato delle sirene — commenta Scarpitti — e che per tutto questo sono costretti a fuggire all'estero, a lasciare le loro abitazioni, a dimenticare tutte le loro abitudini, devono essere aiutati a cercare una parvenza di normalità quando arrivano e vengono ospitati nelle nostre città e paesi. Ce lo impone lo spirito umanitario del Lions Club International che negli oltre cento anni di vita operativa ha imparato ad intervenire con coraggio e tempestività senza lasciarsi coinvolgere dalle parti politiche impegnate a difendere le loro reali o presunte motivazioni. Per prima cosa — spiega il presidente del Lions Club Isernia — abbiamo colto la disponibilità del nostro socio Salvatore Barricelli, titolare di una serie di negozi di abbigliamento in Molise e nelle regioni vicine, quindi, grazie alla buona volontà e all'impegno dei soci Adele Bonifacio e Antonio Maria Triggiani, abbiamo ottenuto dalla Caritas isernina l'elenco del tipo di vestiario indispensabile per i cittadini ucraini ospitati. Barracelli, con l'elenco in mano, si è mosso, con grande dedizione e sacrificio, anche economico, ed ha raccolto in ben sette scatoloni capi di vestiario, nuovissimi, mai indossati prima, che vanno dalle sciarpe ed i guanti ai giacconi per donne e bambini. Una volta
avuta la disponibilità dei capi di abbigliamento — continua Scarpitti — siamo andati a consegnarli al responsabile della Caritas isernina, Paolo Orabona, con il quale esiste, ed è forte, una provata fiducia e collaborazione, dimostrata da numerose iniziative portate a termine insieme. La consegna è avvenuta direttamente presso uno dei magazzini di raccolta della Caritas dove abbiamo potuto constatare quanto lavoro di selezione (e purtroppo anche di scarto) devono fare i volontari prima di consegnare gli indumenti ai rifugiati. Il fatto che questi capi di abbigliamento, ben selezionati rimangano nella nostra città e siano gestiti direttamente dalla nostra Caritas locale offre la migliore garanzia che nulla vada perduto o non utilizzato».

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