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Arte e cultura
Tre giorni di esposizione per l’artigianato artistico sposando la causa di un museo stabile a Lamezia Terme
Saranno 17 gli artisti invitati ad esporre nelle sale del Chiostro di San Domenico
di Gianluca Gambardella - 04 Aprile 2022 - 12:29
Lamezia Terme
Presentata nella sala Napolitano la 3 giorni di mostra sull’artigianato artistico calabrese “L’arte tra le mani”, prevista al Chiostro di San Domenico, iniziativa inizialmente pensata nel periodo prepandemico ed ora rivisitata dall’8 al 10 aprile con la collaborazione di partner pubblici e privati. Il Covid non lascia però la propria morsa, e così per le quarantene che hanno colpito alunni e docenti è saltato il previsto buffet dei sapori antichi.
L’evento è patrocinato da: Presidenza del Consiglio regionale della Calabria, Comune di Lamezia Terme, Comune di Bova, Camera di Commercio di Catanzaro, Confartigianato Calabria, Confcommercio Lamezia Terme. Con la collaborazione di: Banca Mediolanum, Arsac, Aidm, Lions Club, Università Telematica Pegaso, Centro Salute Mentale Asp di Catanzaro, Centro Studi Esperide.
L’idea lanciata all’amministrazione è quella di avere un museo permanente per quanto riguarda l’artigianato calabrese, dopo che quello che doveva essere il museo della memoria ai piedi del centro storico di Sambiase è rimasto solo sulla carta, attualmente per problemi burocratici .
Ad ideare e promuovere l’evento l’associazione Samarcanda, con Manuelita Iacopetta a rimarcare l’importanza del settore artigianale: «è giusto che si conosca la produzione calabrese artistica, le identità peculiari di questo settore. Avremo dei laboratori dedicati ai ragazzi, delle installazioni, oltre alle produzioni dei vari artisti invitati».
Dal fronte amministrativo l’assessore Luisa Vaccaro elogia la proposta rimarcando le varie difficoltà superate sul fronte organizzativo ma anche «il lato terapeutico dell’arte e dell’artigianato, con rappresentato anche l’aspetto della solidarietà e della integrazione, tutto con simbolo comune quello dell’uso delle mani. E’ un richiamo anche alla nostra storia, ai lavori dei nostri avi».
Il sindaco Paolo Mascaro rimarca l’impegno dell’organizzazione «perché si sta disperdendo l’idea che possano esistere ancora determinati mestieri manuali, soppiantati da automatismi che rischiano però di avere effetti alienanti. Spesso i giovani non sanno neanche quali siano le storie dell’artigianato locale, che viene invece messo al centro di questa tre giorni come riscoperta dedicata sia alla mostra ma anche ai laboratori per le scuole».
Sull’idea del museo il primo cittadino non nasconde che «l’indirizzo della mia amministrazione è quello di consegnare alla città entro il 2025 tutti gli immobili comunali pienamente agibili e con precisi indirizzi di uso. In tale linea rientra anche avere anche musei e laboratori, ma tempi ed impegni oggi non possono essere già certi».
Alla prima edizione della mostra mercato di Lamezia parteciperanno:
Fascino Bizantino (creazione di gioielli della tradizione calabrese, manufatti al telaio e pizzi al chiacchierino) di Manuelita Iacopetta di Lamezia Terme;
Francesco Siviglia, liutaio e costruttore delle Persefoni di Bova (Reggio Calabria);
Gennaro Condurso, ceramista (in particolare autore dei fischietti ad acqua con forme zoomorfe) di Seminara (Reggio Calabria);
Franco Serratore, ceramista di Lamezia Terme che esporrà i lavori realizzati con gli ospiti della clinica psichiatrica San Vincenzo di Catanzaro e i manufatti creati dai rifugiati della cooperativa sociale “Jungi Mundu” di Camini (Reggio Calabria);
Vincenzo Grenci, di Brognaturo, artigiano di pipe famose in tutto il mondo;
Antonio Montesanti, ceramista e titolare della nuova linea “Arte da indossare” (foulard, cravatte, t-shirt, costumi ed altri accessori con stampe che rappresentano alcuni dei simboli della cultura e della tradizione calabrese) di Vibo Valentia;
Vincenzo Piazzetta, liutaio di Lamezia;
Paolo Falvo, maestro tessitore di Feroleto Antico;
Graziella Cantafio, ceramista di Lamezia;
Milva Rizzo, creatrice di gioielli originaria di Decollatura;
Francesco Scarpino, ebanista di Catanzaro;
Conflè, storie di dolci e gusti in bottega, laboratorio artigianale di Conflenti;
Atelier Sposa Lucy di Lamezia;
Simona Trunzo, artista poliedrica e creatrice di libri per bambini;
Tsveti Bak, artigiana residente a Bova che realizza manufatti con fibre naturali;
Accademia delle tradizioni popolari calabresi di Lamezia Terme.
Maurizio Carnevali, pittore e scultore di fama internazionale.
I laboratori con le scuole
Sabato mattina ci saranno i laboratori tenuti dai vari artigiani presenti che faranno delle dimostrazioni per le scuole lametine. L’associazione promotrice dell’evento ha infatti invitato sia degli istituti comprensivi che dei licei, i quali hanno accolto con gran favore l’invito e garantito la presenza ai laboratori con numerosi gruppi di studenti. Pertanto la mostra avrà, oltre ad una specificità artistico-culturale, anche una valenza didattica, educativa per le giovani generazioni.
Spazio Arsac: la relazione sull’estrazione e la tessitura della ginestra e l’esposizione dal titolo “Sul filo di Aracne”
Luigia Iuliano, nel pomeriggio di sabato, illustrerà il procedimento tradizionale di estrazione della ginestra. Sempre nell’ambito dell’evento espositivo saranno presentati dei lavori sulla tessitura realizzati a cura dell’ente regionale Arsac, dal titolo “Sul filo di Aracne”.
I due dibattiti pomeridiani
Nel tardo pomeriggio di sabato è in programma la tavola rotonda sul tema “Maternalità e medicina di genere: esperienze di cura” a cura della sezione lametina dell’Aidm (Associazione italiana donne medico). Relazioneranno le dottoresse Raffaella Renne, Caterina Ermio, Renata Tropea, Giuseppina Berardelli, Rita La Chimia, Patrizia Muzzi.
La mostra chiuderà nel pomeriggio di domenica col convegno dedicato a “ Genialità sopra le righe, quando anche la follia è arte” su cui relazioneranno la dottoressa Rossella Manfredi, direttore del Csm di Lamezia, e il professor Mario Panarello, storico dell’arte.
 
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