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Ivrea, addio a Vannone, olivettiano maestro del lavoro amante dello sport

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Ivrea, addio a Vannone, olivettiano maestro del lavoro amante dello sport
Aveva 89 anni, i funerali a Burolo mercoledì 6.  Dirigente, è stato anche presidente di Aeg e socio Cai
IVREA. Si sono svolti mercoledì 6, a Burolo, i funerali di Angelo Vannone, persona molto conosciuta in città per il suo brillante percorso professionale svoltosi soprattutto in Olivetti. Da lungo tempo malato, è morto lunedì 4, nella sua abitazione eporediese, all’età di 89 anni. Era entrato in Olivetti nel 1953, nell’ufficio amministrativo dove era diventato responsabile della segreteria finanziaria Italia e dove rimase fino al 1966, anno in cui lasciò l’azienda per il settore bancario ed entrò all’Ibi, dove fu capo segreteria fidi e direttore della filiale di Ivrea. Nel 1975, su insistenza di Mario Caglieris, il ritorno in Olivetti, alla direzione finanziaria, quale responsabile Finanza agevolata. È dei primi anni ’80 la nomina a dirigente. Dopo la pensione, raggiunta nel 1992, e fino ad anni recenti, è stato a consulente finanziario e revisore dei Conti presso altre società. Nel 1996, il presidente della Repubblica, Oscar Luigi Scalfaro, gli ha conferito la decorazione della Stella al merito del lavoro, con il titolo di Maestro del lavoro.
Vannone è stato anche presidente di Aeg dall’aprile 1998 al maggio 2000, succedendo all’avvocato Alfonso Ciochetto, prematuramente scomparso, e precedendo Ivan Pescarin: durante il suo mandato completò acquisizioni importanti e siglò contratti di rilievo. «È sempre stato molto dedito al lavoro - ricorda, commosso, il figlio Giovanni, tornato a Ivrea per i funerali da Londra, dove lavora e risiede - e da lui ho ricevuto insegnamenti molto importanti nell’ambito lavorativo e finanziario nel quale mi muovo. È stato anche molto sportivo e mi ha trasmesso la sua passione per diversi sport che pratico tuttora». Per oltre sessant’anni, tra l’altro, Vannone è stato socio del Cai, il Club alpino italiano, appartenenza a cui teneva molto, e, nei primi anni ’50, è stato tra i fondatori della palestra di roccia di Traversella, una delle più frequentate e famose palestre d'arrampicata del Piemonte. L’ex dirigente eporediese non ha trascurato nemmeno la filantropia, espressa con la sua adesione al lions club di Ivrea al quale si era iscritto nel 1974 e di cui è stato socio stimato e benvoluto. «Di Giovanni non si può che dir bene – ricorda, con parole affettuose, la past president, Carla Aira - E non si tratta di un riconoscimento postumo di maniera, bensì di una constatazione reale. Era una persona retta, precisa e disponibile. Mio marito che ha lavorato con lui, anni fa, conferma il suo tratto affabile, la grande disponibilità a condividere e collaborare e, soprattutto, il raro e orgoglioso attaccamento al proprio lavoro». —
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