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Addio Gino Baldi per più di trent’anni è stato alla guida degli artigiani Cna

Addio Gino Baldi per più di trent’anni è stato alla guida degli artigiani Cna
Gino Baldi
Aveva lottato con coraggio contro la malattia a viso aperto così come si era battuto per il fronte delle piccole imprese
Mauro Zucchelli 07 Aprile 2022
LIVORNO. Se gli artigiani livornesi hanno una voce più forte che altrove, una identità e un peso specifico collettivo più rilevante qui da noi che in altre realtà territoriali lo si deve sicuramente anche a lui: forse soprattutto a lui. Per più di trent’anni, a partire dal ’77, Gino Baldi è stato il direttore della Cna. Anzi, il volto storico: forse addirittura l’ “anima”. È l’organizzazione di categoria che raggruppa la galassia dell’artigianato facendola uscire dalla frammentazione, ciascuno nella propria officina, nel proprio laboratorio, nella propria piccola impresa che talvolta tanto minuscola non è. Si potrebbe dire che dal mondo artigiano più tradizionale aveva allargato la sfera d’influenza alla piccola e media impresa in generale, fino a includere spicchi del turismo e dell’industria.
E adesso che si è spento c’è una categoria – talmente diffusa che potremmo dire: c’è una città, c’è tutto un territorio – che gli dà l’addio. Da molti anni lottava con la malattia: del resto, non era tipo da lasciarsi spaventare dal bisogno di lottare. L’ha fatto nella battaglia per sé e la sua salute così l’aveva fatto quando c’era stato da difendere la trincea degli artigiani: si era buttato nell’arena con il baffo grintoso che da sempre era il contrassegno fisiognomico di quest’uomo che continuava a definirsi «il figliolo di Anita», dal nome della mamma, per ricordare l’infanzia e dunque la parabola professionale e umana d’una vita intera.
Se n’è andato poche settimane poco prima di compiere 73 anni: avrebbe spento le candeline a inizio luglio, nel giorno in cui per bizzarra coincidenza il calendario ecclesiastico ha in agenda due santi artigiani come Aquila e Priscilla, titolari di un piccolo laboratorio di fabbricanti di tendaggi. Compleanno nella stessa data di uno che più distante da lui non avrebbe potuto essere: Nelson Aldrich Rockfeller, ultraricco magnate e vicepresidente conservatore degli Stati Uniti.
Con Gino Baldi la Cna era uscita allo scoperto e diventata una delle realtà economiche in grado di giocare un ruolo da protagonista sulla scena locale. Lo si è visto nella struttura dell’organizzazione: con lui la sigla degli artigiani è passata da un nucleo con un pugno di addetti (nemmeno una decina) a essere un articolata rete di uffici con oltre ottanta persone al lavoro in dieci sedi nei maggiori centri della nostra provincia. Ma lo si è visto anche nel peso specifico che la Cna ha acquisito nel nostro territorio: si pensi a quanto si era speso per costruire un fronte di tutte le piccole imprese anche sfidando la Confindustria; si pensi a come aveva voltato pagina cercando l’alleanza pure con la sigla degli industriali quando la crisi era diventata un uragano.
Non è tutto: l’aveva fatto giocando in prima linea nel risiko delle alleanze per eleggere, nell’arzigogolato equilibrio di pesi e contrappesi fra categorie, il presidente della Camera di commercio che è l’istituzione principe delle imprese. D’altronde, per un quindicennio (dal ’98 al 2013) era stato nello stato maggiore dell’ente camerale come consigliere e esponente della giunta, senza contare che era stato inserito, sempre in quota Cciaa, come esperto nella Commissione Provinciale Artigianato per cinque anni a partire dal ’99 su nomina regionale. L’abbiamo trovato, ancora per incarico camerale, nel consiglio d’amministrazione della Spil, la società delle “Partecipazioni municipali” che ha avuto la regia della reindustrializzazione del comprensorio e, per sei anni (fino al 2006) vicepresidente della società dell’Interporto di Guasticce.
Ma la lunghissima lista degli incarichi di Baldi non si esaurisce qui. È stato al volante della Sezione Trasporti della Consulta economico-provinciale (per otto anni fino al 2008) e al vertice, come amministratore delegato del Geie Artigianato Transfrontaliero con sede a Bastia, Chambre Metiers Haute Corse. Da aggiungere poi la presenza: nel Comitato Autotrasportatori per conto terzi presso la Motorizzazione di Livorno per quasi un quarto di secolo; al vertice della Federazione Trasporti Artigiani (dal 1981 al 1993); 3) l’attività nel consiglio regionale dei trasportatori artigiani di Fita Cna; 4) in consiglio d’amministrazione dell’Ater (case popolari) ; 5) la responsabilità di una serie di società del sistema Cna.
Dopo il pensionamento, finché la malattia gliel’ha permesso, è stato anche presidente di lions club Livorno Host e comunque attivo anche in tempi recenti nel club lionistico per iniziative di solidarietà: Con il club aveva operato nel segno della solidarietà per iniziative che hanno lasciato un segno: come “Medici in piazza” con visite ed esami gratuiti nel villaggio allestito dal club Host, il dono di borse di studio e apparecchiature come defibrillatori e culle termiche.
Baldi lascia la moglie Cinzia e i figli Chiara e Matteo. Oggi chiunque gli abbia voluto bene o ne abbia semplicemente apprezzato le doti professionali e umane gli darà l’ultimo abbraccio: i funerali, curati da Svs, sono previsti ore 15 di oggi al cimitero della Misericordia.
 
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