PICCOLO GORIZIA 15-04-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
I 112 dipinti di Cecilia Seghizzi vanno all'asta per beneficenza
Autore: Pessotto Alex

1112 dipinti di Cecilia Seghizzi vanno all'asta per beneficenza
Dopo l'esposizione fissata il 22 e 23, domenica 24 le opere saranno vendute partendo da un prezzo di 20 euro e il ricavato andrà a favore di giovani musicisti
Alex Pessotto
Centododici opere di Cecilia Seghizzi, per la stragrande maggioranza acquerelli, andranno all'asta. Molti appassionati potranno quindi acquisire i lavori di colei che è stata un simbolo della vita culturale cittadina. Sarà il foyer del Verdi ad accogliere l'esposizione (la cosiddetta "pre asta"): venerdì 22 e sabato 23 aprile dalle 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19. In questa fase, i goriziani (e non solo) potranno vedere i materiali che, domenica 24 aprile, al Ridotto del teatro, saranno in vendita dalle 16, con una base di partenza assai contenuta: di 20 euro circa. Il ricavato servirà al sostegno di borse di studio a favore di giovani musicisti. Per lo più, ci saranno composizione floreali, il soggetto preferito dalla signora Cecilia. Non mancheranno però altri temi, come paesaggi carsici e marine. Si tratta comunque di lavori realizzati specie nei suoi ultimi anni. L'iniziativa doveva inizialmente svolgersi il 20 dicembre del 2020: ci ha pensato la pandemia ad alterare ogni programma e costringere al suo rinvio. La prossima settimana sarà allora la volta buona. «Cecilia Seghizzi è stata
un monumento. Continua a vivere attraverso i suoi acquerelli, attraverso la sua musica - ha affermato il sindaco Rodolfo Ziberna quando l'asta, ieri, è stata presentata, proprio nel foyer del Verdi -. È quindi un dovere e un piacere morale e istituzionale permettere alla città e al territorio di poter ammirare e acquistare le opere di una grandissima artista che rappresenta la "gorizianità", elemento che sarà importante valorizzare e promuovere nell'ambito della Capitale europea della Cultura». All'incontro di ieri era presente anche l'assessore Fabrizio Oreti che ha parlato di «un'occasione unica poter avere a un prezzo irrisorio un lavoro di colei che costituisce un patrimonio della città». L'iniziativa è organizzata dal Lions Club Gorizia Maria Theresia, ma è partita da un'idea di Loredana Ferencich, che è stata molto vicino alla signora Cecilia nei suoi ultimi anni. E stata lei a trovare, negli armadi della sua abitazione di via Pascoli, molte sue opere: oltre 200. Sono allora state selezionate quelle ritenute di maggior pregio e che, la prossima settimana, potranno venire acquistate. All'incontro di ieri, hanno anche partecipato oltre alla
signora Ferencich, Loredana Rossi Devetag e Clara Mosetti del Lions Club Maria Theresia, mentre il battitore d'asta sarà Paolo Guaitoli del Lions Club Gorizia Host. Venerdì e sabato, i lavori verranno numerati e conservati in buste di plastica trasparenti nonché suddivisi a seconda del soggetto. Ai visitatori sarà consegnata una lista comprensiva di una breve descrizione, misura e base d'asta. L'evento di domenica, invece, sarà introdotto da una breve presentazione a cura di Fabia Selva, presidente del sodalizio promotore, e della stessa signora Ferencich. Va poi ricordato che, al momento dell'aggiudicazione, l'acquirente riceverà un foglio con il logo del Club, su cui sarà indicato il numero dell'opera, l'importo definitivo e il certificato di autenticità. Insomma, sarà certamente una splendida opportunità per ricordare la signora Cecilia, senza trascurare che, il prossimo maggio, si terrà un concerto in suo onore con protagonista Carlo Grandi. Ciò a voler celebrare le sue due anime: quella legata all'arte figurativa e, appunto, quella di musicista. —

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NEL FOYER DEL VERDI
Un'iniziativa del Lions Club
Nelle immagini a sinistra alcune delle opere, soprattutto acquerelli, di Cecilia Seghizzi che è ritratta a destra mentre dipingeva. In alto invece le promotrici dell'asta benefica: l'amica Loredana Ferencich, che ha trovato le opere in casa della Seghizzi, tra le due rappresentanti del Lions Club Maria Theresia, Loredana Rossi Devetag e Clara Mosetti. Foto Roberto Marega

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