RESTO DEL CARLINO ANCONA 17-04-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
«Che colpe abbiamo per portare queste croci?»
Autore: Ferreri Sara

«Che colpe abbiamo per portare queste croci?»
Commovente messaggio anti guerra di un giovane ucraino alla via Crucis di venerdì con oltre mille persone. «Noi siamo solo bambini»
FABRIANO di Sara Ferreri
«Che cosa abbiamo fatto di male per dover portare queste croci così pesanti, le croci che voi grandi avete costruito: vergognatevi. Noi siamo solo bambini». Così un bambino ucraino, arrivato nelle scorse settimane a Fabriano con la mamma ha fatto commuovere tanti alla nona stazione della via Crucis venerdì sera. La sua, quella di un bambino di pochi anni è stata l'unica voce nel silenzio del Venerdì Santo quando nemmeno le campane suonano perché attendono la Veglia pasquale del Sabato Santo. Un silenzio ancora più forte se si considerano che c'erano oltre mille fedeli, in centro storico a Fabriano, per la via Crucis organizzata da don Aldo Buonaiuto, parroco di San Nicolò. «Cristo trafitto dalle bombe» il titolo di questa speciale via Crucis che ha fatto riflettere e commuovere tanto. Specie per le testimonianze di mamme, nonne e bambini fuggiti dalle bombe che continuano a devastare l'Ucraina. Un abbraccio corale da parte della città quello arrivato a loro venerdì sera grazie alla Diocesi. Dopo la commovente Crocifissione sul sagrato della Collegiata, in chiesa a San Nicolò la benedizione del vescovo, Francesco Massara, che ha presieduto il rito e la consegna
delle uova di Pasqua ai bambini grazie alla donazione di Lions e Leo Club. Don Aldo Buonaiuto ha guidato la riflessione e la preghiera ed esortato i presenti a pregare «per tutti coloro che si trovano schiacciati dagli altri 33 conflitti armati sulla terra e ai tanti crocifissi delle nostre città». Una via Crucis vivente, una rappresentazione di quanto vissuto da Gesù ma facendo un parallelo con quanto accade in Ucraina, un parallelo tra quello che ha vissuto e subito Gesù e quello che stanno vivendo le mamme, i bambini, i papà e i nonni di un Paese sotto le macerie. Di qui il titolo forte di «Cristo trafitto dalle bombe». Non sono le lance a trafiggere Gesù ora ma sono le bombe. «Gesù oggi sono tutti coloro che stanno subendo l'orrore della guerra, non solo in Ucraina ma negli altri 33 Paesi nel mondo dove ci son guerre. La passione di Cristo umanamente coinvolge tutta l'umanità e fa nascere la solidarietà. II volto di Cristo è sofferente e incarna tutti coloro che hanno patito, anche nella pandemia». II lungo corteo, per le vie del centro ha richiesto il coordinamento e la presenza di carabinieri, polizia, polizia locale e personale del 118. Presenti numerosi figuranti, quasi tutti della Porta del Borgo e la banda cittadina. Oggi alle 11,15, in Cattedrale la tradizionale messa del giorno di Pasqua celebrata dal vescovo Francesco Massa ra.
In mille hanno preso parte alla via Crucis di Fabriano: tra loro anche gli ucraini

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