ANCORA 17-04-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Referendum sulla giustizia: una serata di approfondimento

Mercoledì 6 aprile all'AucíitoritLn Tritlitìt
Referendum sulla giustizia:
una serata di approfondimento
Nizza Monferrato. Si e svolto lo scorso mercoledi 6 aprile all'Auditorium Trinità l'incontro sul tema del referendum sulla giustizia. Hanno organizzato il Lions Club Nizza Monferrato Cartel!' e il Lions Club Acqui Terme Host in collaborazione con l'Accademia di Cultura Nicese "L'Erca" e AssoAvvocati, Associazione degli Avvocati Acqui Terme e Nizza Monferrato. Dopo i saluti introduttivi del presidente dell'Erca Fulvio Gatti e, per l'amministrazione. del consigliere Andrea Form con il sindaco Simone Nosenzo. si è proseguito con un breve intervento del presidente dei Lions di Canelli e Nizza Pietro Masoero. "Una serata che apre un periodo molto intenso per i Lions. Abbiamo ideato questa serata quasi certi che saremmo andati al referendum per la giustizia. Questi sono referendum che vanno meditati di più, chi di noi conosce la tematica? Abbiamo pensato di proporre un chiarimento". Concorde Silvia Camiciotti di AssoAvvocati: "Porto i saluti dell'associazione nata nel 2015, all'accorpamento del tribunale di Acqui con Alessandria L'intento era portare avanti un discorso condiviso con i colleghi. Parliamo questa sera di referendum abrogativo, per eliminare in tutto o in parte una legge. Siamo qui per parlare dei 5 referendum che la Corte Costituzionale ha ammesso, quelli che probabilmente il 12 giugno prossimo andremo a votare". Primo dei quesiti in ballo, riguarda la separazione delle funzioni per i magistrati. A moderare l'avvocato Giacomo Massimelli. Primo intervento quello dell'avvocato Pierpaolo Berardi: "La separazione delle carriere, nell'idea
originaria di Marco Pannella, chiede ai magistrati due percorsi diversi. Con questo referendum si parla di separazione delle funzioni, ma fin dall'inizio devi decidere se vuoi lare il pubblico ministero o il giudice. Attualmente puoi cambiare funzione, e ci sono casi di pm andati a fare il gip e viceversa. Se questo quesito referendario passa, dopo il concorsa ciascun magistrato dovrà decidere se vuole fare il pm oppure il giudice". Concorde solo in parte il dottor Luciano Tarditi, già Procuratore della Repubblica di Asti: "Secondo me solo dall'arricchimento che un giudice seno si può formare un convincimento, in questo passare da requirente a giudicante pub essere una ricchezza. Secondo me quello che spesso è punto dolente quando ci sia tra pm e giudice vicinanza di corrente. tri relazione a determinate situazioni, se una tesi è sostenuta dalla Procura di Milano. o Roma, qualche timore reverenziale c'è. Ma non è legato alle lunzioni ma al posante condizionamento delle correnti in magistratura. Se il referendum ha successo, ci sarà un messaggio politico. Sarà una richiesta di cambiare registro". Massimelli ha chiesto quindi lumi in merito al quesito legato alle citate "correnti", in magistratura, che prevede l'eliminazione delle liste di presentatori per l'elezione del togati del CSM Consiglio Superiore della Magistratura. Tarditi: "E normale raggrupparci tra persone con idee simili. La Costituzione lo consente anche tra i magistrati. C'è chi legittimamente è più orientato sul sociale. Questo determina l'insorgere di correnti. Si sono formate nel '900, secolo delle grandi ideologie. Poi sono degenerate nel personalismo più
Nell'ai CSM
assoluto. nbito del permette l'elezione di questo o di quest'altro. Voterò a favore dell'abrogazione dell'attuale norma per indebolire il sistema delle correnti. Se passa questo referendum, sarà possibile presentarsi individualmente per far parte del CSM". Riguarda invece il consigli giudiziari il terzo quesito. Berardi: "Sono forme prevalutative prima del CSM. Tutti I magistrati soffrono di una valutazione a livello locale. Ora al consiglio giudiziario gli avvocab u sono come uditori. Questo referendum comporterebbe ingresso degli avvocati con diritto di tribuna: partecipare e votare". Concorde qui Tarditi Sarà un altro mio 'si'. E sacrosanto che l'attività del magistrato, come l'avvocato, sia controllato da più voci". Quarto e quinto quesito riguardano rispettivamente la limitazione della custodia cautelare e l'abrogazione della Legge Severino. Tarditi "Qui problema per me è spinoso. Argomentazioni condivisibili. Ma non capisco perché in materia di legge Severino non si sia potuto intervenire con la modalità cosiddetta del ritaglio. I proponenti di solito non dicono "abroghiamo intera legge sugli stupefacenti". Intervengono su singoli profili. Purtroppo nel corpo della legge Severino ci sono due situazioni legate alla sospensione. In determinate situazioni, determinati esponenti politici, pur in giudicato e quindi non colpevoli, continuavano a delinquere in modo clamoroso. Ho paura che abrogando l'intera legge si butti via il bambino con I acqua sporca. Voterò 'No' per la conservazione, sperando al Intervenga nel modo opportuno". La serata si e conclusa con alcune considerazioni da parte del pubblico presente, in dialogo con i relatori.

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