CORRIEREROMAGNA.IT 25-04-2022

Sezione: WEB
Faenza, profughi ucraini: arrivi in calo

Faenza, profughi ucraini: arrivi in calo
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Il flusso migratorio dei profughi ucraini verso la Romagna faentina è in calo: dopo settimane in cui i numerosi arrivi avevano fatto temere che sarebbe stato necessario approntare soluzioni di emergenza in palazzetti o palestre, negli ultimi quindici giorni i numeri in entrata si sono decisamente ridimensionati.
«Durante i primi 50 giorni del conflitto erano arrivate circa 400 persone in fuga dalla guerra – spiega l’assessore alle Politiche sociali, Davide Agresti – mentre nelle ultime due settimane si è registrata una ventina di arrivi». Insomma, l’andamento pare ormai essersi quasi cristallizzato, complice probabilmente la strategia militare di Putin, che ora sta concentrando gli attacchi nel Donbass. E infatti, tra quanti avevano trovato riparo nella città manfreda, c’è anche chi in questa fase ha deciso di fare ritorno in patria: «Si tratta di nuclei familiari – specifica Agresti – che sono rientrati in Ucraina, nelle province occidentali, meno colpite dalla guerra. Sono meno di una decina di persone che volevano ricongiungersi con i loro affetti, fratelli, sorelle, nonni».
Coloro che invece sono rimasti a Faenza possono contare su una rete di accoglienza diffusa, che in due mesi di emergenza ha saputo affinarsi: al recente incontro con le famiglie che ospitano profughi, coordinato dal Centro famiglie e dell’ufficio Adozioni e affidi, hanno partecipato oltre 80 persone.
A loro si uniscono i residenti di origine ucraina che sono stati raggiunti da parenti o amici, mentre il canale ufficiale può contare sulla stretta collaborazione della Caritas diocesana e di alcune sue strutture, quali l’ex monastero di Santa Chiara e Villa Bersana, dove risiede la maggior parte dei rifugiati.
Nella comunità alloggio di Asp, dietro il Fontanone, sono invece ospitate altre 25 persone, e altri appartamenti verranno presto messi a disposizione da “Ami – Amici mondo indiviso”.
Circa una cinquantina sono poi i minori ucraini che, giunti principalmente al seguito delle loro madri, ora sono stati inseriti in percorsi scolastici dalle elementari alle superiori.
«La problematica principale – afferma Agresti – resta quella linguistica, ma i docenti stanno facendo del loro meglio ed è solo questione di tempo».
E, per facilitare inclusione e socializzazione, una quarantina di associazioni attive in campo ludico, sportivo e ricreativo hanno dichiarato la loro disponibilità per fare partecipare bambini e ragazzi ucraini alle loro attività.
Sul fronte delle iniziative per raccogliere fondi, nella prossima settimana lions club Faenza Lioness e Faenza Host, in collaborazione con la scuola di musica Sarti, annunceranno i dettagli di un concerto con musiche di Nicola Piovani il cui ricavato servirà a sostegno dell’accoglienza dei profughi.
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