GIORNALE DI MONZA 26-04-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Una giornata da «Lions», club in piazza per la pace e contro il cyberbullismo

Una giornata da «Lions», club in piazza per la pace e contro il cyberbullismo
MONZA (gm2) Nella giornata di domenica, a colorare un cielo piuttosto grigio, c'erano in arengario circa 600 vasi di viole gialle e blu. Posizionate in modo tale da formare una grande bandiera in onore dell'Ucraina, le piantine potevano essere acquistate dai cittadini in cambio di un'offerta libera e l'intero ricavato è destinato al sostegno della «Piccola casa dell'accoglienza», spazio ricreativo di prossima apertura, dedicato a bambini e ragazzi ucraini. Solo una questa per), delle tante attività che il Lions Club Monza Host e il suo presidente, Franco Brambilla, avevano organizzato per celebrare il consueto «Lions Day». Gli spazi espositivi, allestiti con l'obiettivo di presentare alla cittadinanza i più importanti service realizzati, hanno visto anche la visita delle autorità comunali, tra cui il sindaco Dario Allevi e l'assessore alla Famiglia Desiree Merlini. In una giornata piena di eventi, oltre ad uno speciale concerto bandistico a cura del corpo musicale «Attilio Bucano» e alla premiazione del concorso «Un poster della pace» presso il Liceo Zucchi (il tradizionale concorso in cui gli studenti esprimono la loro idea di pace), si è tenuto anche un incontro formativo sul cyberbullismo. Presieduto dalla direttrice di Fare X Bene Onlus Giusy Laganà, l'incontro ha avuto come obiettivo la presentazione di un progetto fortemente voluto e sostenuto dai Lions, che ha lo scopo di prevenire tale forma di vio
In alto il presidente dei Lions Franco Brambilla con Giusy Laganà, qui sopra tutti i club in Duomo e a destra la premiazione del poster
per la pace
lenza e aiutare non solo le vittime ma anche gli stessi bulli. Già avviato nelle scuole Hensemberger e Frisi, la sua caratteristica è che a sostenere i ragazzi in difficoltà ci sono i «peer educator», ossia giovani appositamente formad da psicologi, avvocati ed esperti digitali, all'ascolto e all'empatia. La convinzione da cui l'iniziativa muove è che «rispetto a figure adulte, fidarsi dei propri coetanei e chiedere loro aiuto è sicuramente molto più semplice ed efficace», come ha spiegato il noto tik-toker e peer educator Brian Signorini.

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