GIORNALETRENTINO.IT 04-05-2022

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Il futuro turistico del lago di Garda? Olio, limonaie e alborelle - Lago di Garda - Trentino

Sei in: Lago di Garda Il futuro turistico del lago di... 03 maggio 2022 Diminuire font Ingrandire font Stampa Condividi Condividi questo articolo su Whatsapp Mail BARDOLINO. Costruire il futuro del Lago di Garda, restando saldamente legati al suo passato; è questo il concetto base emerso dall’interessante serata organizzata dal Lions Club Garda Benacus sul tema “Lago di Garda: passato, presente e futuro”. Le criticità del lago non devono essere affrontate con un ambientalismo radicale, quanto piuttosto parlandone apertamente per trovare anche le soluzioni. «La cementificazione delle rive è ormai un dato di fatto - ha detto Filippo Gavazzoni, assessore comunale a Peschiera e vicepresidente della Comunità del Garda, relatore unico della serata - ed allora dobbiamo pensare ad una rinaturalizzazione del lago. Le grandi opere come la ciclabile o il nuovo collettore del Garda devono essere utilizzate con una filosofia ambientalista positiva». Il problema della cementificazione è anche quello di creare località turistiche del tutto simili tra loro con tutte le proposte che possono essere facilmente copiate, ma anche migliorate dalla concorrenza. Ed allora a rilanciare il Lago di Garda dev’essere la memoria del passato, quando ad affascinare i turisti erano le offerte uniche come il carpione, la trota lacustre, la tinca o l’anguilla: specie endemiche che hanno fatto la fortuna di tutti i gardesani. «Oggi abbiamo il contorno, ma il piatto è vuoto. Abbiamo vini che raccontano la storia del lago – ha affermato Gavazzoni – come il vino Lugano, Bardolino o Valtenesi; un olio d’oliva di alta qualità, ma nel piatto non c’è praticamente nulla». Una proposta è anche quella di ottenere il marchio Dop per l’olio d’oliva gardesano. Di tornare ad avere delle specie ittiche autoctone per conquistare dei valori che oltre a differenziare il Lago di Garda lo caratterizzino con offerte uniche e inimitabili. La nostalgia? La frittura di alborelle che richiamava i turisti nei primi anni sessanta quando ancora non c’erano le attuali strutture alberghiere, ma nemmeno i campeggi. «Oggi ci si trova di fronte ad un turismo di massa che necessita di essere fidelizzato non solo con una valorizzazione gastronomica, ma anche ambientale: uniche sono le limonaie, gli oliveti, la qualità dell’acqua ed il clima mite». La serata di Bardolino si è conclusa con un impegno: quello di uno sviluppo consapevole, ma nell’ottica della conservazione e del recupero della memoria storica. Ed a raccontare il territorio, devono essere le eccellenze sulle quali ogni località del Lago di Garda può contare. 03 maggio 2022 Diminuire font Ingrandire font Stampa Condividi Condividi questo articolo su Whatsapp Mail

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