NAZIONE LA SPEZIA 05-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Intervista a Vanessa Isoppo - Vizzardelli, storia del "mostro" adolescente
Autore: Merluzzi Massimo

La criminologa e psicoterapeuta Vanessa Isoppo vive a Roma ma è originaria di Sarzana
Vizzardelli, storia del 'mostro' adolescente
Era sarzanese il primo serial killer minorenne: fu arrestato a 15 anni e per questo si salvò dalla fucilazione per poi morire suicida
LE VITTIME
Massacrò a colpi di pistola e di accetta don Bernardelli e altre 4 persone
IL LIBRO
Stampata dal Lions la ricerca curata dalla criminologa Vanessa Isoppo
E' stato il primo caso di cronaca nera a livello nazionale e ancora oggi il nome di Giorgio William Vizzardelli non è stato dimenticato. Il mostro di Sarzana, uno dei serial killer della storia italiana, è stato rivisitato con uno sguardo professionale dalla criminologa e psicoterapeuta Vanessa Isoppo che, con l'ausilio giuridico del magistrato Maurizio Caporuscio, ha ripercorso la storia del ragazzo che seminò terrore da quando nella notte del gennaio 1937 uccise nel collegio delle Missioni don Umberto Bernardelli. Saranno poi 5 le vittime di Vizzardelli, al tempo adolescente, cadute sotto i colpi di pistola e di accetta. Isoppo
11 magistrato Maurizio Caporuscio ha collaborato al tasto sotto il profilo giuridico

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ha scritto il libro nel centenario della nascita di Vizzardelli raccogliendo l'invito del Lions Sarzana, e partecipando così all'iniziativa di beneficenza e raccolta di fondi da destinare a famiglie e associazioni in difficoltà oppure impegnate nel sociale. II libro è stato presentato nei giorni scorsi al Santa Caterina a Sarzana. Vanessa Isoppo, lei vive a Roma ma è nata e cresciuta a Sarzana. II caso Vizzardelli non era certamente una novità. «Certamente no, l'ho sempre conosciuto da sarzanese e adesso ho voluto studiarlo come professionista analizzando vari aspetti. Con tutto il rispetto e delicatezza che si deve riservare alle famiglie colpite dalla furia omicida del ragazzo si può tranquillamente dire che Vizzardelli sia stata la sesta vittima». Per quale motivo? «Intanto perchè ha vissuto una adolescenza senza amore, tra un padre violento e una mamma che non ha contribuito a colmare il deserto affettivo. Sicuramente non ha ricevuto il supporto necessario per far fronte alla sua difficoltà. E' stata una ricerca lunga, tenendo presente che successivamente ai fatti è scoppiata la guerra quindi tanti documenti sono andati perduti». Cosa ha scoperto di nuovo rispetto alle tante versioni del
mostro di Sarzana? «Intanto non è stato il primo serial killer italiano. Sicuramente Vizzardelli è stato il primo killer adolescente e il primo ergastolano minorenne che avendo soltanto 15 anni si è salvato dalla fucilazione. Inoltre non ha mai ricevuto la grazia come è stato scritto: dopo 26 anni di carcere è uscito nel 1968 e per i successivi 5 anni ha goduto della libertà condizionale prima di suicidarsi a casa della sorella a Carrara». C'è un altro aspetto mai emerso? «Vizzardelli ha sparato anche su altri quattro studenti senza colpirli. In caso contrario sarebbe stato il primo caso assoluto di mass-murders ovvero omicidio di massa». Era cosciente durante la sua azione omicida? «Si, la perizia dell'epoca ha confermato la capacità di intendere e volere». Perchè questo libro? «Per curiosità, passione - conclude- e per aiutare grazie all'invito di Giovanni Torlai e il supporto di Beppe Mecconi e Maurizio Caporuscio l'associazione Insieme per i diritti dei nostri figli alla quale andranno i proventi dell'iniziativa».
Massimo Merluzzi
U RIPRODUZIONE RISERVATA

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