L'EDICOLA DEL SUD BAT 06-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Intervista a Paolo Viola - «Barletta, il porto scalo per crociere» - «Il porto di Barletta sia scalo per mini crociere di lusso»
Autore: Dibenedetto Dora

L'INTERVISTA
«Barletta, il porto scalo per crociere»
segue a pagma 23 L'INTERVISTA L'ANALISI DEL PROFESSORE E INGEGNERE PAOLO VIOLA SULLA VOCAZIONE E IL RILANCIO TURISTICO DELLA CITTA
«I I porto di Barletta sia scalo per mini crociere di lusso»
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DORA DIBENEDETTO
I1 porto di Barletta un patrimonio da valorizzare» è il titolo dell'incontro che si terrà sabato (mattina) 7 maggio nella sala rossa del castello. Un convegno, organizzato dai Lions Club Barletta Host in collaborazione con WiP Architetti S.r.l, che avrà l'intento - cosi come fanno sapere gli stessi organizzatori di innescare una riflessione sul miglior utilizzo dell'ambito portuale urbano, quale opportunità di crescita e miglioramento della qualità di vita per le comunità. Tra i relatori, il professore e ingegner Paolo Viola capo del Marina e Waterfront design team della Wip Architetti, il quale si soffermerà sulla vocazione turistica del porto di Barletta. Ingegnere, quali strategie attuare per il rilancio turistico del porto? «Il porto è immerso nella città, antistante il suo centro storico, davanti a un castello che ne è lo straordinario Landmark. Ha di fronte, a poche miglia di distanza, la costa di tre nazioni che in questi anni si stanno aprendo al turismo sviluppando il diporto nautico. La Puglia è storicamente una meta turistica per la sua storia, i
suoi abitanti, gli odori e i suoi sapori. E evidente che questo grande porto, esuberante rispetto alle esigenze commerciali ed incustriali per le quali era nato, debba diventare anche porto turistico e — almeno in arte — una "marina" di lusso per barche anche di grandi dimensioni. A Barletta non mancano infrastrutture importanti, come l'aeroporto di Bari a poca distanza e l'autostrada che la lambisce. Le strategie da mettere in atto: la parte pubblica deve concludere la formazione del piano regolatore portuale (cosa che sta già facendo l'Autorità di Sistema Portuale) e completare le difese idrauliche del bacino acqueo, la parte privata deve stimolare una cordata di imprenditori in grado
di ottenere la concessione demaniale marittima per realizzare le strutture e le attrezzature per la nautica». Dopo un iter quasi decennale, a gennaio 2022, l'autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale ha aggiudicato
l'appalto per i lavori di draeaggio (dal costo di 6 milioni di euro stanziati dalla regione Puglia, i lavori dovranno concludersi a maggio 2023); un intervento che inciderà sulla vocazione turistica del
porto? «Enormemente, per l'agibilità del porto non solo sul versante occidentale, destinato ai traffici commerciali, ma anche sul versante orientale e di fronte alla linea di costa, dove anche il Documento di Pianificazione Strategico di Sistema Portuale prevede che si debba sviluppare il diporto nautico. È essenziale che si raggiungano fondali adeguati ad accogliere imbarcazioni di grandi dimensioni e pescaggio». Nel novembre 2019 fu presentato a Bari il progetto Themis in merito alla possibilità di rendere il porto scalo per mini crociere di lusso (ma al momento pare sia tutto in stand by). L'importanza di tale progetto? «Per sviluppare il turismo, sia lungo le coste italiane che lungo quelle croate, montenegrine ed albanesi, penso che fare di Barletta un luogo di imbarco e sbarco (ma anche di transito) per le crociere di alto standing possa proiettarla in am
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bito internazionale». Il porto fa parte della zona economica speciale interrep Tonale adriatica Puglia-Molise per la quale sono previsti fondi europei pari a 90 milioni di euro. Un' opportunità per il rilancio non solo turistico ma anche economico del territorio? «Certo, sabato interverrà il commissario della Zes Adriatica, l'ingegner Manlio Guadagnolo; è segno di grande attenzione il fatto che abbia accolto subito l'invito».

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