STAMPA ASTI 06-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
La magia delle marionette - "Vedevo le marionette in piazza e ripetevo gli spettacoli per gli amici"
Autore: Conti Carlo Francesco

La magia delle marionette
Vincenzo Tartaglino custodisce con amore l'antica arte della marionetta. E oggi nella chiesa di San Martino inaugura unamostra che riassume decenni di passione. corrri-P.50
VINCENZO TARTAGLINO Oggi inaugura nella chiesa di San Martino una mostra dedicata alla sua collezione Una passione nata quando era bambino e coltivata per tutta la vita. Tra i suoi personaggi c'è anche Vittorio Alfieri
"Vedevo le marionette in piazza
e ripetevo gli spettacoli per gli amici"
IL COLLOQUIO
CARLO FRANCESCO CONTI
più è povero il materiale, più è ricca la fantasia. Questa equazione ha dato forma al divertimento di miliardi di bambini fino all'avvento della società tecnologica e consumistica. In particolare il teatro di figura, ovvero quello di marionette e burattini, in qualche modo affascina ancora anche se appare drammaticamente ridimensionato rispetto al passato. Ad Asti un baluardo della memoria di questo mondo magico è Vincenzo Tartaglino, 82 anni, che ha curato una mostra delle sue marionette nel coro della chiesa di San Martino su iniziativa del Gruppo culturale San Martino con il Lions Club Storici, Artisti e Presepisti di Asti e la parrocchia (inaugurazione oggi alle 18,30). Vincenzo Tartaglino, figlio di un calzolaio, da cui ha appreso mestiere e manualità, è diventato poi disegnatore tecnico lavorando in fabbrica dagli anni '60. Negli anni '50 però
ha contratto la «malattia» delle marionette: «È una passione che coltivo da quando avevo 10 anni - racconta - Andavo a vedere gli spettacoli della famiglia Gambarutti in piazza del Palio, poi tornavo a casa e riscrivevo le storie, le imparavo e le recitavo per gli amici. Ho anche cominciato a collezionarle». Con la pensione, in Tartaglino si è risvegliata la passione. «Mi hanno invitato alla Fiera, alla sezione Asti Hobby, così ho costruito un teatrino. Da lì ho cominciato a fare spettacoli, andando a cercare i copioni, e li ho portati in tutto il Piemonte, in Lombardia, Liguria, Toscana. Ho cominciato a costruirmi le marionette utilizzando vari materiali, legno, fil di ferro, creta e dipingere i fondali. I vestiti sono in stoffa. In 32 anni ne ho realizzate circa 400. Contemporaneamente ho cercato i copioni e in alcuni casi li ho riscritti io, ricordando le battute che ascoltavo in piazza da bambino, oppure adattandoli dai testi originari». «Sono stato incoraggiato dal comico Emanuele Pastrone - prosegue Tartaglino - e il regista Livio Musso mi ha aiutato per i pupi medievali che ho realizzato in occasione della Cerca, presentando le vicende dei paladini dei cicli Bretone e Carolingio. Anche Alfonso Cipolla, esperto di teatro di figura, mi ha dato dei consigli». Nella mostra a San Martino si può avere una panoramica piuttosto completa del repertorio di Tartaglino, che da qualche tempo ha limitato le sue esibizioni (ma è ancora stato protagonista al rassegna Saltinpiazza di Viarigi, cui è rimasto fedelissimo fin dalla prima edizione). Le marionette possono raccontare personaggi storici come Cristoforo Colombo, oppure Vittorio Alfieri. Più consistente però è la schiera dei personaggi fiabeschi, da

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Biancaneve e i nani ad Aladino, da Cappuccetto Rosso a la Bella e la Bestia fino a personaggi più recenti come Pinocchio, il Piccolo Principe. C'è anche un omaggio a «La piuma» di Giorgio Faletti. Uno spazio importante lo occupano le marionette tradizionali che hanno per protagonista Gianduja, qui presente con le storie che lo vedono alle prese con le masche, oppure con la Morte e il Diavolo. Consistente anche la schiera dei «pupi» cavallereschi, con i tradizionali Tancredi e Clorinda. Ci sono marionette che arrivano dai paesi slavi regalategli dalla figlia, e ci
sono preziose testimonianze di un tempo non troppo lontano ma che appare remoto, irraggiungibile: un teatrino in cartoncino acquistato negli anni '40 da Tagini e una collezione di marionette in terracotta degli anni '50 acquistati dalle sorelle Musso che avevano il negozio in piazza Roma. «Sono le mie creature - confessa Tartaglino, maneggiando con grande cura le marionette - Sono un gioco fatto di fili. Ma il momento più bello arriva alla fine dello spettacolo, quando i bambini vengono dietro al teatrino per vedere com'è fatto e mi dicono che si
sono divertiti». Le soddisfazioni non sono solo quelle: «Spesso faccio vedere come sono stati realizzate. Per esempio il lupo di Cappuccetto Rosso l'ho fatto incollando del pelo. Mentre mostravo la marionetta, una signora mi chiese "La faccia toccare a mia figlia, è cieca". Mi è venuta la pelle d'oca. Non lo dimenticherò mai». —
Le marionette Chiesa di San Martino dal 6 maggio al 26 giugno venerdl e sabato,10-12 e16-18,
domenica 11-12 e 16-18 spettacoli sabato e domenica
L Vin cenzo Tartaglino accanto a una marionetta di Gianduja 2. Un campionario di marionette in terracotta degli anni'50.3. Un teatrino di cartoncino degli anni'40 acquistato nel negozio Tagini.4.1 Tempio tebano costruito da Tartaglino perla storia «Glanduja e il tesoro di Tutankhamon». 5. Burattini delle maschere italiane. 6. Clorinda da «II combattimento di Tancredi e Clorinda» del teatro dei pupi slcliani

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Vincenzo Tartaglino con la marionetta di Vittorio Alfieri

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