GAZZETTA D'ASTI 06-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
I Lions per un'agricoltura sostenibile
Autore: Bussi Domenico

Al Foro Boario si è tenuto un convegno in cui si è anche parlato di vino
I Lions per un'agricoltura sostenibile
Promosso dai Lions di Nizza e CaneIli e patrocinato dal Comune di Nizza, ha avuto luogo il terzo convegno dedicato all'Agricoltura Sostenibile. Dopo l'introduzione di Mario Chiarle, curatore dell'evento, che ha anche portato i saluti del governatore del distretto 108Ia3 Pierfranco Marrandino, e del presidente della sezione Pietro Masoero, entrambi assenti pienamente giustificati dalle circostanze, e i saluti di Oscar Bielli, Simone Nosenzo, Ausilia Quaglia e Fabio Carosso, quest'ultimo in via telematica, sono stati proposti gli interventi di Claudio Manera, direttore della cantina Araldica di Castelvero, Albino Morando, agronomo già docente di Viticoltura ed Enologia e titolare della Vit.E, Attilio Pecchenino, produttore vinicolo in Dogliani e coordinatore del Comitato Interculturale Doglianese - Monregalese, Diego Federico, dirigente dell'area commerciale di Corteva, Fausto Marino, contitolare del Mulino Marino Felice di Cossano Belbo, Alessandro Carassale, ricercatore all'Università degli Studi di Genova e componente dell'Istituto Internazionale Studi Liguri, per lasciare poi le conclusioni a Dino Scavino, presidente nazionale della Confederazione Nazionale Agricoltori. Numerosi e vari gli argomenti tratati a cominciare dalle sintesi delle esperienze degli agricoltori che si sono attenuti allo schema di certificazione volontario suggerito dal "Sistema di qualità nazionale di produzione integrata"; esso prevede un doppio livello di controllo finalizzato a dimostrare l'applicazione dei disciplinari di produzione a cominciare dalla coltivazione per proseguire con la trasformazione fino al confezionamento. In tale maniera si garantisce l'identificazione del prodotto finito attraverso il segno distintivo `Qualità sostenibile". Si è parlato poi della produzione vitivinicola e della sua sostenibilità in un contesto generalizzato non monoculturale prendendo in considerazione anche le tecniche di coltivazione che spesso comprendono l'utilizzo di strumenti e prodotti come i fitofarmaci che, se utilizzati in maniera non
adeguata, potrebbero causare danni alle diverse produzioni adiacenti. Ma non soltanto di uva si è parlato (la cui coltivazione in Italia ha subito un rallentamento come quantità, compensato però da una maggior cura per gli impianti che nel mondo sfiorano i 7 milioni e mezzo di ettari con una densità media di 4 mila vitigni). Anche la cerealicoltura sta vivendo un momento favorevole e a essa si sta interessando una tecnologia sempre più specifica di pari passo con una legislazione attenta a garantirne la qualità a cominciare dai processi produttivi in campo fino alla tracciabilità dell offerta sul mercato. Poiché anche in Piemonte si sta diffondendo, sia pure a livello ancora amatoriale la coltivazione dell'olivo, si è anche dato cenno a queste coltivazioni che, in conseguenza alla naturale evoluzione climatica del periodo interglaciale in corso accelerata dall'attività antropica, potrebbero diventare più consuete anche al di qua di Appennini e Alpi in un futuro neanche troppo prossimo.
Domenico Bussi

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