LANAZIONE.IT 08-05-2022

Sezione: WEB
Non perdiamo il dialogo coi ragazzi - Cronaca - lanazione.it

Non perdiamo il dialogo coi ragazzi
8 mag 2022
Non perdiamo il dialogo coi ragazzi
Come prevenire la criminalità e il disagio giovanile: esperti a confronto in un convegno del Lions Club
valentina spisa
Cronaca
di Valentina Spisa
Educazione, prevenzione, destigmatizzazione, centralità della persona minore e della sua possibilità di recupero. Temi emersi dalla conferenza: "Disagio e criminalità giovanile. Giustizia minorile", organizzata alle Tamerici da Lions club Montecatini Terme. Relatori del talk show: Silvia Calzolari, psicologa criminologa, già giudice onorario minorile della Corte d’Appello, Antonio Fusco, funzionario della polizia di Stato, Andrea Niccolai, avvocato penalista. Sono stati declinati aspetti psicologici, criminologici, giuridici, sociali, comunicativi sul tema. Accento sul Dpr 448 del 1988, con cui il legislatore ha connotato la giustizia minorile, sancendo il: "Primato delle esperienze educative del minore sulla stessa prosecuzione del processo penale", rendendo residuale la detenzione e focus sull’istituto della Map, messa alla prova. Silvia Calzolari ha analizzato il tema del disagio: "Siamo tutti connessi e, a volte, iperconnessi; il rapporto con gli altri c’è sempre, attraverso la tecnologia. Una delle fonti maggiori di disagio è il conflitto interiore di queste generazioni, ancora troppo piccole per essere grandi, ma troppo grandi per essere considerate piccole. Si torna al discorso cognitivo: come faccio ad elaborare tanti stimoli insieme? Troppe finestre aperte sul mondo e difficoltà ad orientarsi. Sulla giustizia minorile: fondamentale la destigmatizzazione, l’identità del minore è in costruzione e il sistema attuale gli dà l’opportunità di non vedersi incollata addosso un’etichetta per un errore commesso, ma di essere rieducato e voltare pagina". Silvia Calzolari ha descritto quali sono i segnali che possono indicare un disagio in un ragazzo: "Dobbiamo prestare attenzione alle condotte emotive dei nostri ragazzi. Se ci sono cambiamenti a livello emotivo, come, ad esempio: scoppi di aggressività, rabbia immotivata, comportamenti di introversione, il ritirarsi maggiormente, eludere le domande dei genitori e degli insegnanti o lo sguardo, siamo in presenza di condotte da indagare con sensibilità e attenzione. Non rispondere a queste condotte dicendo: "Tanto tu fai così, tanto sei così", ma continuare a cercare il dialogo con i ragazzi. Antonio Fusco ha ricordato come "l’approccio debba essere multidisciplinare. Stiamo per concludere un protocollo in prefettura, con scuole, ufficio provinciale scolastico, forze dell’ordine, rappresentanti dei genitori per coordinarci meglio". E riguardo alla Map, Antonio Fusco ha evidenziato: "Non si può pensare di risolvere il problema della devianza minorile chiudendo i ragazzi in carcere, ma dobbiamo dar loro la consapevolezza che la map è un’opportunità da cui si può tornare indietro". L’avvocato Andrea Niccolai ha definito la riforma del processo minorile del 1988 "storica": "Perché si pone al centro del processo, della giustizia, la soggettività dell’individuo, mentre per i maggiorenni, al centro, c’è il fatto – reato".
© Riproduzione riservata
#|#https://www.lanazione.it/montecatini/cronaca/non-perdiamo-il-dialogo-coi-ragazzi-1.7646657