PROVINCIA SONDRIO 09-05-2022

Sezione: STAMPA NAZIONALE
Lo scrittore Milan e l'infanzia a Piateda Aneddoti e ricordi di un mondo passato
Autore: Castoldi Clara

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Aneddoti e ricordi di un mondo passato
L'incontro. II giornalista di Radio24 è stato invitato da Comune, biblioteca e Officina La casa a Valbona, i giochi con gli amici: «Per noi della città questo era un rifugio»
I Il sindaco: «Questi racconti ci fanno capire quanto è bello il territorio»
CLARA CASTOLDI
«Il profumo dei porcini di Castellaccio, sopra Valbona. E dei "giallini" dietro casa, che davano gusto al sugo di mamma. Le discese spericolate in slitta, giù per iboschi. Imparare a sciare nei prati soscesi tra Piateda e Boffetto, e ti toccavarisalire a scaletta. Il trattore. Gino che si lava nella fontana in piazza Luciano e la Franca e Maurizio e Angelo. Vieni che ti faccio vedere come si fa il formaggio. Le mucche e il papà di Luciano che parte per l'alpeggio. Il cane Rintintin che fa la guardia».
Rimenbranxe Quanti ricordi d'infanzia ha riassaporato il giornalista di Radio 24e scrittore milaneseAlessandro Milan a Piateda. Sì, perché se Milan (51 anni) è nato e cresciuto a Sesto San Giovanni, l'estate la trascorreva con i tre fratelli e la mamma a Valbona, frazione di Piateda. E, sabato, ospite del cartellone `Tonte in fiore" ha fatto una puntatina prima a Valbona, perché dopo l'alluvione dell'87 tante cose anche li sono cambiate, e poi in mediateca a Piateda, invitato da Comune, biblioteca e Officina delle idee (con la collaborazione del Lions Club Tellino), per incontrare gli amici di un tempo (fra cui Franca Mascarini e Luciano Belotti) e, perché no, i fandei suoi libri Roberta Pusterla, responsabile dellabiblioteca,haesordito: «Considero questa una chiacchierata con un amico». E così si è rivelato l'incontro in cui è andata in scena l'infanzia «in montagna» del giornalista che, poi, di fatto è l'infanzia di una generazione intera di persone. «A quei tempi mica avevamo
il cellulare; si stava per i campi tutto il giorno con Luciano e Franca e si tornava a cena per le sette e mezzo - ha ricordato -. Quando mio padre fischiava,voleva dire che bisognava tornare a paca Per me è emozionante vedere oggi quei luoghi». Anche se ha ammesso un «tradimento», visto che poi il padre ha acquistato una casaaTresivio. «Però li è stato un altro tipo di vacanza - ha sottolineato Milan -. I ricordi più belli sono quelli dell'infanzia, delperiodo più spensierato e questi sono stati a Piateda». L'affetto verso il paese, come ha registrato il sindaco Simone Marchesini, si ritrova nelle pagine dei suoi libri o nelle trasmissioni in radio. «Mio padre lavorava a Monza e un collega valtellinese gli suggerito Piateda come luogo di vacanza - ha proseguito -. E così il papà ci portava a Valbona e lasciava qui me, i miei fratelli e la mamma; lui tornava ilvenerdì sera con la sua mitica Open Kadett color oro. E ci portava a mangiare la pizza dagliAmonini».
lempl andati E via con gli aneddoti: dai giochi con bocce e biglie allo spaccare ciocchi di legno, dall'andare sul trattore al riconoscere i funghi nel bosco. E poi il muro della Paiosa in slitta a tutta velocità fino alla fontana. «In città abitavo al sesto piano - ha confidato -. Era l'epoca dell'eroina e delle siringhe. Venire a Piateda era un rifugio. Magari per chi vive quivedere fare il formaggio è normale, ma per uno cresciuto in città era speciale». E, dunque, un altro merito Piateda ha riconosciuto a Milan - oltre a quello di aver regalato la scrittura di toccanti libri -: «Tante volte non ci rendiamo conto della bellezza del territorio - la chiosa del sindaco Marchesini - e apriamo gli occhi quando ci sono persone come Alessandro che, con semplicità, lo raccontano».
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Alessandro Milan, 51 anni, giornalista e scrittore Con gli amici di infanzia e gli organizzatori della serata

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